Le città in miniatura

Le foto della nuova cattedrale di Mosca, in Germania, e dei parchi piccoli piccoli in tutto il mondo

di Sara Magro e Mario Gerosa

A worker cleans water next to a miniature replica of Saint-Sernin Basilic, located in Toulouse in the Haute-Garonne region, at the ‘France Miniature’ leisure Park on July 29, 2011 in Elancourt, a western Paris suburb. The park, celebrating this year its 20th anniversary, covers 5 hectares with France’s regional landscapes and 116 historical monuments at the exact replicas on a 1/30 scale. AFP PHOTO / JOEL SAGET (Photo credit should read JOEL SAGET/AFP/Getty Images)

A worker cleans water next to a miniature replica of Saint-Sernin Basilic, located in Toulouse in the Haute-Garonne region, at the ‘France Miniature’ leisure Park on July 29, 2011 in Elancourt, a western Paris suburb. The park, celebrating this year its 20th anniversary, covers 5 hectares with France’s regional landscapes and 116 historical monuments at the exact replicas on a 1/30 scale. AFP PHOTO / JOEL SAGET (Photo credit should read JOEL SAGET/AFP/Getty Images)

I parchi in miniatura in tutto il mondo sembrano reggere bene l’ingresso nel millennio delle modernità e delle nuove tecnologie che li fanno sembrare datati e anacronistici. Nei giorni scorsi al parco in miniatura Miniwelt di Lichtenstein, in Germania, è stata inaugurata la replica della cattedrale di San Basilio di Mosca, ultimata dopo un lavoro di anni e riprodotta in scala 1:25. Per chi ha poco tempo per una vacanza, ma vuole vedere tanto, la soluzione è un viaggio nelle nazioni in miniatura, come la Minitalia a Capriate San Gervasio, più a portata di mano.

Si tratta di mete assai malinconiche, che ispirano subito nostalgia, tanto che qualcuno ha parlato di saudade a proposito della Swissminiatur di Melide. Qui, accanto a chiese, stazioni ferroviarie e grattacieli rimpiccioliti come nel film del Dr. Cyclops, sostano giganti seduti ai tavolini ad addentare panini e a consumare cornetti gelato, tra schiamazzi, gadget e cartoline. Questo turismo lillipuziano ha non poche affinità con l’hobby del fermodellismo, e in effetti sono molti gli appassionati di plastici ferroviari che trovano qui un’eco della loro passione.

È anche un turismo paradossale: infatti spesso per andare a vedere queste nazioni in formato ridotto bisogna affrontare lunghi viaggi che annullano il vantaggio di un tour con tutto sotto mano. Nondimeno, questo tipo di turismo resiste e rappresenta anzi uno zoccolo duro dell’industria del viaggio.

I parchi in miniatura esistono dai primi del Novecento, ma è negli anni Trenta che hanno cominciato ad affermarsi, diventando attrazioni turistiche al pari di quelle classiche. Tra i primi esempi, Bekonscot in Inghilterra e Madurodam in Olanda, vicino all’Aia.
Col tempo queste repliche delle nazioni a misura di figurine sono proliferate e per questo è sorta l’International Association of Miniature Parks (IAMP). E quando si parla di “Lilliput Tourism” e di nazioni in piccolo, non vale il detto “vista una, viste tutte”. Ogni ricostruzione è un caso a sé stante, e molti amano collezionare queste mete, che possono benissimo essere visitate con le Guide Verdi Touring o similari alla mano.

In Francia c’è France Miniature, presso Parigi; da noi ci sono per esempio l’Italia in miniatura a Rimini, con 273 riproduzioni di monumenti d’Italia e d’Europa, soprattutto in una scala da 1:25 a 1:50, Minitalia a Capriate, presso Bergamo, con 160 monumenti, 2700 metri di binari, 16 statue parlanti; a Barumini c’è la Sardegna in miniatura; vicino a Tel Aviv c’è Mini Israel; a Huesca il Pirenarium; e a Tenerife, nelle Canarie, il Pueblo Chico.
La scala dei parchi tascabili va da 1:76 a Pendon, in Inghilterra, a 1:9 alla Wimborne Model Town. In genere in Europa prevale la scala 1:25, in America l’1:12. Ci sono poi i monumenti singoli: al Tobu World Square, in Giappone, c’è una replica 1:25 della basilica di San Pietro. Un caso a parte sono le repliche di città all’interno dei parchi Legoland (in Danimarca, Germania, Gran Bretagna e California), che coniugano l’attrazione consueta al successo dei mattoncini più famosi del mondo.

(testo adattato da Nuovi Turismi, di Sara Magro e Mario Gerosa)