• Italia
  • Martedì 27 settembre 2011

Il Riesame ribalta il caso Tarantini

Tarantini è stato scarcerato, l'inchiesta trasferita a Bari, la posizione di Lavitola si è aggravata e così probabilmente anche quella di Berlusconi

Photo taken on 11 September 2009 of Italian businessman Giacomo Tarantini. Tarantini, who allegedly introduced a call girl to Silvio Berlusconi, adding to the scandals surrounding the Italian prime minister, was arrested on September 18, 2009 for drug-trafficking, a prosecutor said.Tarantini was arrested at the airport at Bari, capital of the southeastern Puglia region.
AFP PHOTO/A.G. (Photo credit should read A.G./AFP/Getty Images)

Photo taken on 11 September 2009 of Italian businessman Giacomo Tarantini. Tarantini, who allegedly introduced a call girl to Silvio Berlusconi, adding to the scandals surrounding the Italian prime minister, was arrested on September 18, 2009 for drug-trafficking, a prosecutor said.Tarantini was arrested at the airport at Bari, capital of the southeastern Puglia region.
AFP PHOTO/A.G. (Photo credit should read A.G./AFP/Getty Images)

Il Tribunale del Riesame di Napoli ieri è intervenuto sul processo ai danni di Giampaolo Tarantini, la moglie Angela Devenuto e Valter Lavitola, prendendo alcune decisioni molto importanti in vista della prossima fase del procedimento. I tre sono accusati di estorsione ai danni di Silvio Berlusconi. Lo sviluppo più recente era quello del 20 settembre, quando il gip di Napoli si era dichiarato incompetente a decidere sulla scarcerazione di Giampaolo Tarantini, stabilendo che la competenza sui fatti doveva spettare alla procura di Roma e non a quella di Napoli. Il Riesame ha preso una decisione anche su quello, al termine di 14 ore di Camera di Consiglio e cinque minuti prima della scadenza del termine, previsto per mezzanotte.

Cambia l’imputazione di Valter Lavitola
Il faccendiere e direttore dell’Avanti! non va imputato per il presunto ricatto ai danni di Berlusconi bensì per istigazione a mentire davanti all’autorità giudiziaria. Si sostiene quindi che Lavitola abbia istigato e convinto Tarantini a dichiarare il falso nel corso dei suoi interrogatori. Valter Lavitola è tuttora latitante all’estero. Il nuovo capo di imputazione è fondamentale nel determinare tutte le altre novità sull’inchiesta.

L’inchiesta spostata a Bari
Dal momento che il reato sospettato non è più il ricatto ai danni del premier ma l’istigazione a mentire, la procura competente a indagare non è più Napoli ma nemmeno Roma, come aveva stabilito il gip, bensì Bari: cioè il luogo in cui Tarantini ha tenuto gli interrogatori durante i quali avrebbe mentito, istigato da Lavitola. La procura di Roma, investita la settimana scorsa dal gip di Napoli, aveva già aperto un fascicolo sul caso. La faccenda è comunque complicata, anche perché in questo momento il procuratore capo di Bari, Antonio Laudati, è sotto indagine a Lecce proprio con l’accusa di avere ostacolato le indagini su Tarantini. Per questa ragione la procura di Napoli potrebbe cercare di mantenere l’indagine, oppure potrebbe essere la stessa procura di Lecce a farsi carico dell’inchiesta.

Anche Berlusconi indagato?
Tutti i giornali oggi sono concordi nel considerare probabile un’iscrizione nel registro degli indagati di Silvio Berlusconi, già più volte pronosticata negli ultimi giorni, alla luce del cambio di imputazione per Valter Lavitola. “Per i magistrati del Riesame”, scrive il Corriere della Sera, “Berlusconi non è da ritenersi vittima di un ricatto bensì responsabile del reato previsto dall’articolo 377 bis del codice penale”.

Tarantini scarcerato
Il Tribunale del Riesame ha annullato l’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di Giampaolo Tarantini e della moglie Angela Devenuto. Sono stati confermati invece gli arresti per Valter Lavitola.

foto: A.G./AFP/Getty Images