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  • Venerdì 16 settembre 2011

Il museo del Palazzo delle Lacrime

Le foto del museo inaugurato ieri al Traenenpalast di Berlino, un tempo confine e luogo di dolorosi saluti

(Sean Gallup/Getty Images)

(Sean Gallup/Getty Images)

Traenenpalast è una parola tedesca che vuol dire “Palazzo delle Lacrime”. Con questo termine a Berlino viene chiamato l’edificio collocato su quello che una volta era il confine tra la zona est e la zona ovest della città vicino alla stazione ferroviaria di Friedrichstrasse. Il nome fa esplicitamente riferimento ai dolorosi saluti tra gli abitanti della zona ovest della città e i loro amici e parenti residenti nella zona est, che durante la Guerra fredda non potevano attraversare quel confine. L’edificio – il “Palazzo delle lacrime” – era stato costruito proprio per allargare la stazione di Friedrichstrasse e assorbire parte del suo grosso traffico di persone. Sulla porta dell’edificio una guardia separava le persone residenti nella zona est da quelle residenti nella zona ovest: i primi non potevano oltrepassare i confini, e quindi erano costretti a salutare amici e parenti su quella soglia (nonché a subire invadenti controlli e perquisizioni). Il “Palazzo delle lacrime” oggi è un museo, aperto al pubblico da ieri, che espone diversi oggetti che facevano parte dell’edificio nel corso della Guerra fredda, che conserva l’arredamento originale in alcune delle sue stanze e racconta la storia di alcune delle persone che passarono da lì.

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