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  • Martedì 13 settembre 2011

«Sei una brutta persona»

La reazione scomposta e poco sportiva di Serena Williams contro la giudice di sedia agli US Open di tennis

Domenica scorsa nello USTA Billie Jean King National Tennis Center, nel Queens a New York, si è disputata la finale femminile degli US Open 2011, la 130esima edizione del torneo di tennis e quarta e ultima prova del grande slam. La statunitense Serena Williams, vincitrice di 13 grandi slam nel singolo femminile, è stata battuta dall’australiana Samantha Stosur in un’ora e tredici minuti di gioco. Una vittoria inattesa resa ancora più insolita dal comportamento della Williams in campo, che s’è le presa per buona parte della gara con la giudice di sedia per una penalizzazione.

Dopo aver perso il primo set, Williams ha portato a segno uno dei suoi migliori colpi della giornata accompagnandolo con un liberatorio «Come on!», ritenuto una violazione del regolamento da parte della giudice di sedia Eva Asderaki. Le regole sanzionano, infatti, i giocatori che provano a distrarre i loro avversari mentre sono in atto le fasi di gioco. Asderaki ha quindi attribuito il punto a Stosur e ha rimproverato Serena Williams: «Il punto è suo perché quando ha urlato, stava correndo verso la palla e l’aveva toccata». La giocatrice americana non l’ha presa per niente bene e ha chiesto alla giudice se fosse la stessa che l’aveva «fregata la scorsa volta», scambiando probabilmente Asderaki con la giudice di sedia Louise Engzell, che due anni fa agli US Open la fece espellere alla seconda ammonizione per aver ingiuriato un giudice di linea.

Negli intervalli successivi alla penalizzazione, Williams ha continuato a rivolgersi alla giudice, dimostrando di non essere molto sportiva nella circostanza.

Se mi vedi per strada, girati dall’altra parte. Perché sei fuori controllo, totalmente fuori controllo. Sei odiosa e sei una brutta persona. Chi farebbe mai una cosa del genere? E non mi lamento mai. Wow. Che perdente. Ho infranto il regolamento perché ho espresso me stessa? Siamo in America fino a prova contraria… Non guardarmi, ti assicuro che è meglio non guardarmi. Non guardare dalla mia parte.

Asderaki non ha reagito alle provocazioni della giocatrice, rimanendo impassibile sulla sua sedia. Numerosi cronisti e commentatori si sono schierati dalla sua parte, criticando il comportamento di Serena Williams e ricordando che una simile violazione del regolamento equivale al comportamento antisportivo in molte altre discipline sportive. Quasi tutti hanno convenuto sul fatto che Asderaki si sia comportata correttamente, sanzionando la violazione della giocatrice tra i fischi e le urla del pubblico, che forse non conosceva bene il regolamento e che era comunque schierato con la campionessa di casa.

Nel corso della conferenza stampa dopo la partita, Williams ha ammesso di non ricordare nemmeno le parole urlate contro Asderaki, attribuendo l’impeto d’ira alla grande tensione per la finale. La tennista si è comunque scusata e ha fatto molto bene a farlo, evitando così una multa per il suo comportamento in campo. Per il fatto di essersi scusata subito dopo la gara e per non aver lanciato insulti pesanti verso la giudice di sedia, Williams ha ricevuto una multa di duemila dollari, una cifra pari a un infinitesimo degli 1,4 milioni di dollari che si stima abbia guadagnato nell’ultima partita.