Il miraggio delle città metropolitane

Sono state inserite nella Costituzione dal 1998, se ne parla da più di vent'anni, ancora nessuno sa cosa siano esattamente, racconta Mattia Feltri

Mattia Feltri racconta sulla Stampa che delle città metropolitane se ne parla da più di 20 anni, che sono state inserite nella Costituzione dal 1998 ma che ancora nessuno sa quali siano e cosa siano esattamente.

Cose successe nel 1990: il presidente del Consiglio è Giulio Andreotti, in Gran Bretagna il primo ministro è Margaret Thatcher, negli Stati Uniti il presidente è George Bush (padre), l’Unione sovietica è agli sgoccioli ma ancora c’è, il Pci diventa Pds, Nelson Mandela viene scarcerato, il Napoli di Diego Maradona vince lo scudetto e il governo italiano vara un nuovo ente amministrativo: le città metropolitane. Come diceva una vecchia barzelletta, l’istituzione delle città metropolitane deve essere vera perché è vent’anni che se ne sente parlare.

Ieri il ministro leghista Roberto Calderoli, illustrando il riassetto della geografia politica italiana con l’abolizione (se mai davvero arriverà) delle province, ha detto che, oltre al governo centrale, resteranno soltanto comuni, regioni e città metropolitane. Il miraggio dunque si perpetua.

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