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  • Domenica 4 settembre 2011

A che punto è la manovra

Uno schema per punti dal Corriere della Sera, per capirci qualcosa: cosa è stato cancellato, cosa è stato inserito, cosa è rimasto

Mentre i suoi contenuti sono ancora oggetto di dibattito all’interno della maggioranza, e ogni giorno c’è una novità su questo o quello, la manovra economica d’emergenza si trova in questo momento all’esame della commissione Bilancio del Senato. È lì da due giorni e alcune cose sono già state modificate, mentre altre lo saranno nei prossimi giorni. Il Corriere della Sera oggi ha una pagina che fa un completo punto della situazione.

Cosa è rimasto, per ora
– i tagli ai ministeri, 6 miliardi di euro nel 2012 e 2,5 miliardi nel 2013
– 350 uffici dirigenziali dell’amministrazione centrale – su 3.500 – saranno tagliati entro il 31 marzo 2012
– se entro il 30 settembre 2012 non sarà stata ridotta la spesa sociale e assistenziale per 4 miliardi nel 2012, per 16 miliardi nel 2013 e per 20 miliardi nel 2014, scatterà una cosiddetta “clausola di salvaguardia”: cioè un taglio del 5 per cento nel 2012 e del 20 per cento nel 2013 di tutte le agevolazioni fiscali (anche tramite aumento dell’IVA)
– è anticipato al 2012 il patto di stabilità interno: le amministrazioni locali dovranno risparmiare 4,2 miliardi nel 2012 e 3,2 nel 2013 (gli importi sono stati ridotti)
– aumento dell’età pensionabile delle donne del settore privato da 60 a 65 anni nel periodo 2016-2028
– aumento delle sanzioni penali, fino al carcere, per gli evasori fiscali
– dimezzate le multe per le imprese che non utilizzano i contanti
– stretta sulle società di comodo usate per intestare fittiziamente case e beni di lusso

Cosa è stato inserito
– una tassa del 2 per cento sui trasferimenti di denaro all’estero da parte di persone prive di codice fiscale o matricola INPS (insomma, solo da parte degli immigrati irregolari)
– obbligo di certificazione dei debiti delle imprese da parte delle pubbliche amministrazioni
– i fondi FAS non potranno essere utilizzati se i ministeri non taglieranno almeno 6 miliardi nel 2012
– in caso di mancato raggiungimento degli obiettivi di risparmio nelle pubbliche amministrazioni, i dirigenti vedranno il loro stipendio ridotto del 30 per cento

Cosa è stato cancellato, per ora
– il contributo di solidarietà sui redditi sopra i 90.000 euro
– l’esclusione degli anni riscattati di studi o di servizio militare dal conteggio degli anni per raggiungere l’età pensionabile
– la stretta sulle festività, laiche e non, che non saranno accorpate al lunedì: per il momento saltano solo le feste patronali (esclusa quella di Roma perché concordataria)
– il dimezzamento del numero dei deputati
– l’abolizione delle province con meno di 300.000 abitanti
– la cancellazione degli enti pubblici non economici con meno di 70 dipendenti (quindi sono salve Accademia della Crusca e Accademia dei Lincei)
– la minaccia del taglio della tredicesima dei dipendenti pubblici in caso di mancato raggiungimento degli obiettivi di risparmio

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foto: LaPresse