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  • Mercoledì 31 agosto 2011

I 20 anni di indipendenza del Kirghizistan

Le foto dell'ex paese sovietico alle prese con instabilità politica, corruzione e violenti scontri etnici

The Kyrgyz national flag flies at half staff in front of the statue of of the Soviet founder Vladimir Lenin on a central square in the southern Kyrgyz city of Osh, Kyrgyzstan, Wednesday, June 16, 2010, marking three national day of mourning after violence in Kyrgyz towns Osh and Jalal Abad. (AP Photo/Alexander Zemlianichenko)
The Kyrgyz national flag flies at half staff in front of the statue of of the Soviet founder Vladimir Lenin on a central square in the southern Kyrgyz city of Osh, Kyrgyzstan, Wednesday, June 16, 2010, marking three national day of mourning after violence in Kyrgyz towns Osh and Jalal Abad. (AP Photo/Alexander Zemlianichenko)

Oggi, mercoledì 31 agosto, il Kirghizistan festeggia 20 anni di indipendenza dall’Unione Sovietica, che sono stati segnati da numerosi scontri etnici e dalla deposizione di due presidenti accusati di essere autoritari e di aver truccato le elezioni. L’attuale capo del governo Roza Otunbayeva ha guidato la rivolta che il 6 aprile del 2010 ha deposto il presidente Kurmanbek Bakiyev. Otunbayeva si è dichiarata presidente ad interim e ha indetto nuove elezioni per il prossimo 30 ottobre nella speranza di garantire al paese stabilità e maggior democrazia.

Otunbayeva ha partecipato ai festeggiamenti per l’indipendenza che si sono tenuti oggi nella capitale Biškek: concerti, fuochi d’artificio, parate militari e l’inaugurazione nel centro della città di una statua del mitico condottiero kirghiso Manas. In quest’occasione ha parlato nuovamente delle elezioni del prossimo autunno invitando i cittadini a fare la scelta giusta.

Il Kirghizistan è un paese povero e afflitto dalla corruzione, dall’instabilità politica e da forti tensioni etniche tra i kirghisi al nord e gli uzbeki a sud. I kirghisi rappresentano circa il 70 per cento della popolazione mentre gli uzbeki sono circa il 15 per cento e sono concentrati nella zona meridionale del paese e nella città di Osh. Le tensioni tra le due etnie sono scoppiate negli anni Novanta a causa di rivalità nella distribuzione di terre e case e si sono ripresentate più volte negli ultimi 20 anni. Gli scontri più violenti risalgono al giugno del 2010 quando nelle città di Osh e Jalal-Abad morirono più di 2000 persone, soprattutto uzbeki.

Storicamente i kirghisi sono un popolo nomade o seminomade e ancora oggi molti di loro vivono nelle yurte – le tende tradizionali – spostandosi nelle vaste steppe e valli del paese, e si guadagnano da vivere allevando pecore, cavalli e yak. I legami con il nomadismo sono evidenti anche nella bandiera nazionale, che raffigura una yurta all’interno del sole. I giochi e gli sport tradizionali sono la corsa coi cavalli, il tiro con l’arco, la caccia con le aquile reali e il Kokboru, una variante del gioco asiatico Buzkashi in cui due squadre a cavallo si contendono la carcassa di una capra.

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