• Mondo
  • Lunedì 29 agosto 2011

Che cosa vi siete persi

Il riassunto della settimana scorsa, per chi è tornato oggi dalle vacanze o era semplicemente distratto

An Indian policeman reads a newspaper outside closed shops during a strike in Srinagar, India, Monday, Aug. 15, 2011. India marked 64 years of independence from British rule. (AP Photo/Mukhtar Khan)
An Indian policeman reads a newspaper outside closed shops during a strike in Srinagar, India, Monday, Aug. 15, 2011. India marked 64 years of independence from British rule. (AP Photo/Mukhtar Khan)

Ultimo lunedì d’agosto: sarete finalmente tornati a casa, no? Tra l’altro fra poco è settembre e si ricomincia a pieno regime: al contrario di chi ha finito le vacanze una o due settimane fa, voi che siete tornati ieri non avrete molto tempo per recuperare i ritmi e rimettervi in pari. E siccome ci è familiare la sensazione di smarrimento di quando si torna alla vita normale e si tenta di recuperare le puntate precedenti, riproponiamo il servizio di accoglienza per chi è appena uscito dalla bolla vacanziera: in testa trovate le cose più importanti che sono successe negli ultimi sette giorni, e poi vari altri aggiornamenti sintetici e per punti. Se volete approfondire, ci sono i link. Se siete in vacanza da più di una settimana, date un occhio anche alle sintesi delle scorse settimane. Ciao, bentornati.

La guerra in Libia
I ribelli hanno di fatto espugnato Tripoli, dove sono ancora in corso sporadici combattimenti ma di fatto la battaglia è finita. L’evento centrale della settimana è stato la presa del complesso di Bab al-Aziziya, la residenza-bunker di Gheddafi: sono state trovate lì dentro parecchie cose, alcune piuttosto bizzarre, altre interessanti allo scopo di ricostruire pezzi di storia del regime e scoprire, per esempio, che la figlia adottiva di Gheddafi che si credeva uccisa dai bombardamenti americani del 1986 in realtà è viva e vegeta. Nel bunker però non è stato trovato Gheddafi e i ribelli credono che si trovi a Sirte, sua città natale e ultima roccaforte del regime. In questi ultimi giorni le forze antigovernative si sono radunate a Bin Jawad preparandosi all’attacco di Sirte. Altre cose: il primo ministro del governo transitorio libico è stato in Italia e ha incontrato Berlusconi; quattro giornalisti italiani sono stati rapiti e sono stati liberati dopo meno di un giorno; sabato notte il portavoce del regime ha detto all’Associated Press che Gheddafi è disposto a trattare ma i ribelli hanno fatto sapere di non avere sentito nessuno. Ah, se siete in vacanza da sei mesi o volete un riepilogo più globale e completo può interessarvi questo diario giorno per giorno della guerra in Libia, da febbraio in poi.

Irene
La costa est degli Stati Uniti è stata colpita da un uragano che soltanto ieri è stato declassato a tempesta tropicale. La pioggia e il vento hanno colpito Maryland, Delaware, Virginia, New Jersey, Carolina del Sud, Connecticut e Carolina del Nord, provocando danni per miliardi di dollari e uccidendo almeno 21 persone. Irene si è sgonfiato soltanto ieri pomeriggio, quando ha attraversato una New York insolitamente deserta e parzialmente evacuata: ci sono stati alberi sradicati e sporadici allagamenti ma niente di particolarmente grave.

La manovra economica
È stata una settimana di grandi incertezze e discussioni nella maggioranza, ogni giorno qualcuno si svegliava con una proposta diversa su come emendare il decreto legge che è stato approvato prima di Ferragosto e che dev’essere convertito entro poche settimane. La discussione è stata condizionata anche dal parere negativo dato alla manovra dai tecnici del Senato, che in una nota hanno espresso molti dubbi sulle stime del governo sugli effetti e l’efficacia dei rimedi contro la crisi. Lo stato dell’arte potete trovarlo qui: questa settimana la discussione parlamentare entrerà nella fase più importante.

– In Somalia prosegue la più grande crisi umanitaria degli ultimi tempi, che ha già ucciso decine di migliaia di persone a causa della carestia.

– Steve Jobs si è dimesso da CEO di Apple, dicendosi non più in grado di poter assolvere al suo incarico. Prende il suo posto Tim Cook, abbiamo spiegato chi è.

– Il Giudice per le Indagini Preliminari di Monza ha respinto la richiesta di arresto presentata dai pm nei confronti di Filippo Penati, consigliere regionale del PD in Lombardia, ex presidente della provincia di Milano ed ex capo della segreteria politica di Pier Luigi Bersani. Nel farlo, il pm ha rigettato l’accusa di concussione e ha dichiarato ammissibile e “provata” quella di corruzione, che però è prescritta. Negli ultimi giorni in molti dentro il PD hanno chiesto a Penati di rinunciare alla prescrizione e farsi processare.

– Il premier giapponese, Naoto Kan, si è dimesso: chi prenderà il suo posto sarà il sesto primo ministro del Giappone in cinque anni.

– La prima giornata del campionato italiano di calcio è stata rinviata a causa del mancato accordo tra calciatori e società sul rinnovo del contratto nazionale dei calciatori. Abbiamo spiegato qui le ragioni del cosiddetto sciopero.

– L’attivista indiano Anna Hazare, che aveva iniziato la settimana scorsa uno sciopero della fame per spingere il Parlamento a modificare una legge sulla corruzione, ha interrotto la sua protesta quando il Parlamento gli ha dato retta. In molti hanno parlato di una vittoria della società civile ma l’Economist ha fatto una riflessione scettica sulle possibili conseguenze pericolose di simili dinamiche.

– La CGIL ha indetto uno sciopero generale per il 6 settembre.

– C’è stato un terremoto di magnitudo 5,8 in Virginia, negli Stati Uniti, che è stato avvertito in molte città della costa est degli Stati Uniti. A Washington sono stati evacuati il Congresso e la Casa Bianca. I danni sono stati contenuti.

Il caso Strauss-Kahn è chiuso: il procuratore distrettuale di Manhattan ha chiesto l’archiviazione del caso contro l’ex direttore del Fondo Monetario Internazionale e questa è stata accettata dal giudice.

– Il presidente dell’agenzia di rating Standard & Poor’s si è dimesso.

– C’è stato il sorteggio per la composizione dei gironi della Champions League di calcio 2011-2012.

foto: AP Photo/Mukhtar Khan