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  • Venerdì 26 agosto 2011

Un ragazzo è morto durante le proteste in Cile

I due giorni di sciopero generale hanno portato a proteste violente, a centinaia di arresti e alla morte di un adolescente

Un ragazzo di 14 anni, Manuel Gutiérrez Reinoso, è morto nel comune di Macul, parte dell’area metropolitana di Santiago, durante le proteste che sono sfociate in scontri violenti nel corso dello sciopero generale proclamato per mercoledì 24 e giovedì 25 agosto.

Secondo la ricostruzione di El Mercurio, il maggior quotidiano cileno, Manuel Gutiérrez era su un attraversamento pedonale sopraelevato nei pressi di un posto di blocco delle forze dell’ordine quando è stato colpito da una pallottola nel petto. Il ragazzo è morto poco dopo il trasferimento in ospedale. I testimoni dicono di aver sentito tre spari provenire da una pattuglia dei carabinieri che era nelle vicinanze. Da parte loro, le forze dell’ordine hanno negato qualsiasi coinvolgimento nell’episodio.

Lo sciopero è stato indetto dal principale sindacato cileno, la Confederacion General de Trabajadores (CGT), che ha circa 780.000 iscritti nel paese di circa 17 milioni di abitanti. Lo sciopero intendeva sostenere le ragioni degli studenti universitari cileni, che chiedono profonde riforme al sistema universitario per eliminare il sostegno agli istituti privati e migliorare l’istruzione pubblica. Le stime sulla partecipazione sono molto variabili. L’agenzia di stampa Reuters ha detto che nella sola città di Santiago sono scese in piazza 200.000 persone.

Il sottosegretario al Ministero degli Interni cileno, Rodrigo Ubilla, ha detto che il bilancio dei due giorni di protesta è stato di un morto, 153 feriti tra le forze dell’ordine, altre 53 persone ferite in tutto il paese e 1.394 arresti tra i partecipanti alle manifestazioni. Le manifestazioni sono degenerate in alcuni episodi di incendi, blocchi stradali e saccheggi di negozi, e le forze dell’ordine hanno risposto con cariche e lancio di gas lacrimogeni.

Circa due settimane fa c’erano state altre proteste degli studenti, e le manifestazioni delle ultime settimane sono parte di un più ampio movimento di opposizione alle politiche del governo conservatore di Sebastián Piñera, in carica da marzo 2010.

I sondaggi danno il presidente della repubblica Piñera con un gradimento bassissimo tra la popolazione: nonostante la crescita economica del paese negli ultimi anni, molti cittadini si sentono esclusi dai benefici economici e chiedono che i proventi delle risorse del paese (il Cile è un grande produttore di rame) vengano distribuiti più equamente. Piñera è il primo presidente conservatore dopo la dittatura di Augusto Pinochet, che durò dal 1973 al 1990. Dall’inizio della crisi ha presentato tre proposte di riforma dell’istruzione, tutte rifiutate dagli studenti. Il dialogo tra le due parti sembra molto difficile.

foto: AP Photo/Jose Miguel Rojas