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  • Domenica 21 agosto 2011

La presa di Tripoli

I ribelli sono vicini al centro della capitale, il figlio maggiore di Gheddafi si è arreso mentre Saif Al-Islam è stato arrestato

Aggiornamento 23.50. In questo momento la tv di stato libica sta mandando in onda un discorso di Gheddafi, che incoraggia i cittadini a difendere la capitale e “salvare Tripoli”. La situazione per il regime sembra ormai compromessa: i ribelli sono vicini alla piazza centrale della città – secondo alcuni testimoni sono già arrivati – e molti soldati fino a ora fedeli al regime sembrano essersi arresi. Si combatte ancora in diversi quartieri – ci sono cecchini in giro – ma molti testimoni dicono di vedere bandiere del Consiglio nazionale libico sopra diversi edifici governativi. I leader dei ribelli hanno detto di avere catturato Saif Al-Islam, figlio di Muammar Gheddafi e protagonista della repressione delle prime fasi della rivolta (in Europa è noto anche per il suo periodo di studio alla London School of Economics, con relative accuse di plagio della tesi). Il figlio maggiore di Gheddafi, Mohamed, si sarebbe arreso ai ribelli. Il Consiglio nazionale libico ha detto che solo la resa di Gheddafi e la sua partenza dalla Libia possono portare alla fine della battaglia. Di seguito la diretta di Al Jazeera.

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La guerra in Libia sembra essersi avvicinata al suo momento decisivo. I ribelli hanno chiuso il cerchio intorno a Tripoli da tre lati: ovest, sud, est. Quattro quartieri della capitale sono già passati sotto il loro controllo e la base militare del figlio di Gheddafi, Khamis, è stata conquistata. Questa mattina Gheddafi ha trasmesso un discorso via radio assicurando che i «topi sarebbero stati eliminati», ma nessuno sa dove si trovi il dittatore libico in questo momento. Nel pomeriggio il portavoce del suo governo si è appellato alla NATO chiedendo di avviare una trattativa per il cessate il fuoco, ma l’avanzata dei ribelli non si è fermata. Il Consiglio Nazionale Transitorio di Bengasi è sicuro che Tripoli cadrà nelle prossime ore.

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17.30 – Secondo Al Jazeera i ribelli libici che oggi avanzavano da Az Zawiyah e Zliten verso Tripoli hanno ucciso oltre 30 militari di Gheddafi e catturati oltre 100.

17.20 – AP dice che i ribelli sono riusciti a impossessarsi della base militare di Tripoli del figlio di Gheddafi, Khamis, a capo di una delle brigate dell’esercito di Gheddafi meglio addestrate ed equipaggiate. I ribelli sono usciti dalla base carichi di nuovi rifornimenti militari.

16.56 – Il governo di Bengasi chiede maggiore assistenza da parte delle forze aeree NATO. «Vogliamo più Apache, ne abbiamo molto bisogno».

16.40 – Al Jazeera fa il punto sulla situazione della battaglia di oggi.

Le forze ribelli sono in pieno controllo dei quartieri di Tajoraa, Suq al-Jumaa, Arada e al-Sabaa nella capitale Tripoli. Combattimenti sono ancora in corso nei quartieri di Ben Ashhour, Fashlom e Zawiyat al-Dahmani.

16.30 – AFP dice che i ribelli sono riusciti a far arrivare nuove forze a Tripoli da Misurata, via mare.

16.20 – Il corrispondente del Guardian, Luke Harding, è al seguito dei ribelli che stanno avanzando da sud verso Tripoli:

Essendo stato in prima linea è molto chiaro per me che il regime di Tripoli sta per collassare. È questione di giorni, forse ore. I ribelli stanno avanzando, sono alle porte di Tripoli. Credo che il regime cadrà nei prossimi giorni, forse addirittura domani.

15.50 – La NATO ha bombardato il quartier generale di Gheddafi a Tripoli.

15.28 – Il Ministro della Difesa italiana Ignazio La Russa ha confermato che l’ex braccio destro di Gheddafi Abdel-Salam Jalloud, che questa mattina aveva abbandonato il dittatore libico, si è rifugiato in Italia.

15.00 – La Tunisia ha riconosciuto ufficialmente il governo di Bengasi.

14.47 – La corrispondente di Al Jazeera, Zeina Khodr, dice che i ribelli sono in controllo di tre quartieri di Tripoli: Fashloum, Zawiyat Dahmani e Mansoura, quest’ultimo molto vicino a Bab Al Aziziya, dove si trova il quartier generale di Gheddafi.

14.23 – La nave maltese che doveva salpare da Tripoli per evacuare cittadini di diverse nazionalità e condurli alla Valletta, non è partita a causa dei combattimenti in corso al porto della capitale libica.

13.35 – Al Jazeera ha ricordato le tappe principali della guerra in Libia fino a questo momento:

17 febbraio: Inizia la rivolta
20 febbraio: I ribelli prendono Bengasi
10 marzo: Gheddafi bombarda Brega, poi riconquista Zawiyah e Bin Jawad
19 marzo: La NATO inizia a bombardare la Libia
15 maggio: Le truppe di Gheddafi si ritirano da Misurata
28 luglio: Avanzata dei ribelli nelle montagne occidentali della Libia
15 agosto: Le forze ribelli riprendono Gharyan

13.24 – Il portavoce del governo libico ha rivolto un appello ai ribelli chiedendo di sedersi intorno a un tavolo e negoziare una transizione pacifica. Poi ha aggiunto che migliaia di soldati sono pronti a difendere Tripoli e accusato i ribelli di cercare soltanto una «vendetta sanguinosa».

12.46 – Il corrispondente di Sky News, Alex Crawford, dice che parte delle forze ribelli ha dovuto battere rapidamente in ritirata dopo avere raggiunto Tripoli da ovest. Almeno 70 veicoli sono tornati ad al-Mayah.

12.00 – Sky News ha parlato con uno dei comandanti dei ribelli libici, Adel Gharyani, secondo il quale Gheddafi avrebbe già lasciato Tripoli e si sarebbe rifugiato nel sud della Libia.

11.39 – Un video della televisione di stato libica in cui una presentatrice ha una pistola in mano e dice che lei e il suo staff sono pronti a prendere le armi per difendere il proprio paese.

11.25 – Al Jazeera ha pubblicato una mappa che mostra l’avanzata dei ribelli degli ultimi giorni.

11.23 – Alcune testimonianze raccolte da Al Jazeera raccontano che Gheddafi ha iniziato a bombardare indiscriminatamente alcuni quartieri della città da ieri sera, subito dopo l’arrivo dei primi ribelli, e che molte persone stanno cercando di scappare dalla capitale.

11.18 – Reuters scrive che i ribelli ora stanno arrivando anche da sud. Uno dei suoi giornalisti racconta di avere visto arrivare camion carichi di uomini armati nella città di Al-Aziziyah, circa 60 chilometri a sud di Tripoli.

11.11 – Sky News dice che anche Jedaim, pochi chilometri a ovest di Tripoli, è ora sotto il controllo dei ribelli.

11.07 – Nel quartiere Tajoura circa 450 prigionieri di Gheddafi sono stati liberati dalle forze ribelli.

11.00 – I ribelli continuano ad arrivare a Tripoli dalle città costiere di Zawiyah e al-Mayah. Al Jazeera scrive che l’avanzata è diventata più rapida da quando le prime forze armate sono arrivati ieri nella capitale.

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I combattimenti a Tripoli tra le forze ribelli e quelle di Gheddafi sono ripresi anche questa mattina. Il corrispondente della BBC ha parlato di spari e esplosioni già a partire dalle 8 ora locale. I ribelli erano entrati nella capitale ieri sera dopo l’avanzata degli ultimi giorni attraverso Zlitan, Zawiyah e Sabratha. Non è ancora possibile verificare con certezza quale sia stato il numero delle vittime dei primi scontri di ieri. Alcune testimonianze raccolte da Al Jazeera parlano di più di cento persone uccise. A Bengasi, migliaia di cittadini hanno festeggiato questa notte l’ingresso a Tripoli dei ribelli.

Il portavoce del governo Moussa Ibrahim è apparso questa mattina in televisione mentre attraversava la piazza centrale di Tripoli, Piazza Verde, a bordo di una macchina circondata da sostenitori del regime. «Ci sono stati scontri con alcuni militanti armati, ma abbiamo risolto la questione in mezz’ora e ora la città è calma», ha detto. In un breve discorso trasmesso in diretta via radio, Gheddafi si è congratulato con i suoi sostenitori per avere eliminato i ribelli e ha accusato il presidente francese Nicolas Sarkozy di volere rubare il petrolio della Libia. Quindi ha chiesto ai suoi di marciare in milioni per mettere fine alle ribellione, che ha definito una «baracconata».

Il Consiglio Nazionale Transitorio di Bengasi ha spiegato che le operazioni a Tripoli sono state coordinate tra i ribelli delle città dell’est e quelli delle città dell’ovest del paese. «Si stavano preparando da tempo», ha detto. L’operazione è stata chiamata “Mermaid Down” perché in Libia ci si riferisce spesso a Tripoli come alla Sirena del Mediterraneo o alla Sposa del Mare. «I ribelli sono soprattutto in due zone della città al momento», ha precisato il colonnello Fadlallah Haroun, «il quartiere Tajoura e l’aeroporto di Matiga». Tajoura è stato fin dall’inizio della rivolta uno dei quartieri più ostili a Gheddafi. L’aeroporto di Matiga è dentro alla città, mentre l’aeroporto internazionale è a circa 30 km a sud.