Chi dovrà restituire il “bonus bebé”

Il ministero dell'Economia rivuole indietro da ottomila famiglie i mille euro ottenuti grazie alla Finanziaria 2006

Si discusse per un po’, nel 2005, delle lettere firmate dal presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, che il governo stava inviando a molti neonati d’Italia, annunciando loro – e ai loro genitori – la possibilità di usufruire di un “bonus bebé”, cioè di un contributo una tantum da 1000 euro. In questi giorni ottomila famiglie si stanno vedendo chiedere indietro quei soldi, a causa della presenza di errori nella compilazione delle domande. Della questione si parla sui giornali di oggi, ma era stata ben spiegata qualche giorno fa da Valentina Melis sul Sole 24 Ore.

Ottomila famiglie sono chiamate dal ministero dell’Economia a restituire il bonus bebè da mille euro ottenuto in seguito alla Finanziaria 2006. Stanno arrivando in questi giorni, infatti, le lettere dell’amministrazione che contestano l’incasso dell’assegno per aver autocertificato in maniera sbagliata il proprio reddito: «Si contesta alla Signoria Vostra – si legge nella missiva – di avere riscosso illecitamente il bonus bebè per avere sottoscritto e utilizzato un’autocertificazione mendace al fine di percepire la suddetta somma (…). Si comunica che di quanto sopra esposto, sarà fatta apposita segnalazione alla Procura della Repubblica».

Il bonus era stato introdotto dalla Finanziaria 2006 (legge 266/2005, articolo 1, commi 331-334) per ogni figlio nato o adottato nel 2005 o per ogni secondo o ulteriore figlio nato o adottato nel 2006. Un bonus annunciato da una lettera del presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, inviata ai nuovi nati del 2005, con l’indicazione dell’ufficio postale presso cui i genitori avrebbero potuto riscuotere la somma.

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