• Mondo
  • Giovedì 14 luglio 2011

Un altro brutto giorno per Murdoch

Si parla addirittura di una vendita dei giornali britannici, e intanto lui non andrà all'audizione della commissione parlamentare

A protestor waits outside the central London home of News Corporation Chief Rupert Murdoch on July 12, 2011. AFP PHOTO / LEON NEAL (Photo credit should read LEON NEAL/AFP/Getty Images)
A protestor waits outside the central London home of News Corporation Chief Rupert Murdoch on July 12, 2011. AFP PHOTO / LEON NEAL (Photo credit should read LEON NEAL/AFP/Getty Images)

Ieri è stata una giornata di nuovi sviluppi e filoni dello scandalo intorno ai giornali britannici di Rupert Murdoch – scandalo che sembra sempre più voler traboccare negli Stati Uniti -, conclusa con l’annuncio da parte della tv Sky che Murdoch non accetterà la richiesta di apparire davanti alla commissione parlamentare che sta indagando sulle mancanze di controllo nei confronti delle pratiche giornalistiche illecite. Non è ancora chiaro se si presenterà invece all’appuntamento di martedì Rebekah Brooks, responsabile di News International e direttore prima del Sun e poi di News of the World ai tempi delle maggiori contestazioni. Adesso è da vedere se la commissione voglia farle consegnare una formale richiesta di comparizione che gli ingiunga di presentarsi (mentre non può obbligare Murdoch, che non è cittadino britannico).

Ieri il caso è passato prevalentemente sulla scena della politica. David Cameron ha cercato di respingere gli attacchi sulla sua inadeguatezza nel gestire lo scandalo e le connivenze del suo ex consigliere Andy Coulson con un discorso alla Camera piuttosto severo che seguiva la decisione del governo di aderire alla mozione dell’opposizione contro l’acquisto della rete BSkyB da parte di Murdoch – acquisto infine affondato ieri quando News International ha dovuto annunciare che se ne sarebbe ritirata -, ma la scena alla Camera è stata presa da una rara apparizione parlamentare dell’ex premier Gordon Brown, che ha tenuto un intervento indignato e pesantissimo contro le persecuzioni che la sua famiglia ha subito negli ultimi dieci anni dai giornali del gruppo News International. E intanto Cameron è attaccato sempre più pesantemente dalla stampa più progressista, in particolare dal Guardian, i cui articoli hanno rivelato lo scandalo: il direttore del giornale ieri è tornato ad affermare che Cameron era stato informato delle responsabilità di Coulson e un editoriale si chiude definendo Cameron “intrappolato nel suo passato”.

Intanto c’è un’attenzione crescente su un fronte statunitense della vicenda. Da più parti americane vecchie diffidenze e risentimenti contro Murdoch – che per potere e carattere ne aveva alimentati molti – stanno riaffiorando, rafforzate dai sospetti che anche dei cittadini americani (i parenti delle vittime degli attentati alle Torri gemelle) siano stati oggetto di sorveglianze illecite: altri deputati ieri hanno domandato un’inchiesta. Gli ex proprietari americani del Wall Street Journal, infine, hanno dichiarato che se avessero saputo quello che si sa oggi non avrebbero mai venduto il giornale a Murdoch. Lo stesso Wall Street Journal, ieri, ha infine alluso alla possibilità che Murdoch esca dal mercato dei giornali britannici vendendo.

(LEON NEAL/AFP/Getty Images)