Il Tau è meglio del Pi greco?

Treqquattordici o seievventotto? Li hanno anche suonati, per giudicare (e suonano piuttosto bene)

Ieri era il Tau Day, il giorno in cui alcuni matematici e appassionati festeggiano e rilanciano la loro proposta di sostituire il Pi greco con il Tau. L’idea alla base del movimento è semplice: passare dal 3,141592653589793 (potremmo passare anni ad aggiungere altri decimali, ma ve lo risparmiamo), cioè il Pi greco, a un nuovo numero che sia il suo doppio e che potrebbe essere definito con un altro carattere dell’alfabeto greco, il Tau.

I sostenitori della nuova soluzione non dicono che il Pi greco sia sbagliato, ma che sia semplicemente poco naturale e utile perché indica il rapporto tra circonferenza e diametro, mentre è molto più utile utilizzare il rapporto tra circonferenza e raggio. E poiché il diametro è uguale al doppio di un raggio, ne consegue che Tau è due volte Pi greco. Come sanno bene i matematici, ma anche gli studenti che ogni anno si scervellano su cerchi e circonferenze, in moltissime formule matematiche che comprendono il Pi greco è necessario moltiplicare per due, cosa che si potrebbe evitare usando il Tau.

Il Tau Day viene celebrato da una decina di anni e il movimento è nato in seguito al breve saggio “Il Pi greco è un errore” [pdf] del matematico Bob Palais della University of Utah. Traendo spunto dal lavoro del professore, Michael Hartl ha creato un sito web e ha pubblicato un Manifesto del movimento, suggerendo di adottare il Tau al posto del simbolo proposto da Palais, una sorta di Pi greco con tre gambette.

La giornata di ieri è stata anche accompagnata dal sottofondo musicale dello strumentista Michael John Blake, che ha tradotto in musica parte del Tau come aveva già fatto in precedenza per il Pi greco. A ogni cifra ha attribuito un accordo e poi ci ha costruito sopra una composizione, quella che potete ascoltare nel video qui sotto.

Comitato per l’abolizione di pi greco – Maurizio Codogno

immagine di Mykl Roventine