L’Agcom potrà cancellare i file dai siti web

Lo prevede il nuovo regolamento sul diritto d'autore in fase di approvazione, non servirà un giudice

L’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni (Agcom) sta per approvare un nuovo regolamento sulla materia dei contenuti pubblicati online che violano il diritto d’autore. Le nuove regole stabiliscono che l’Autorità stessa potrà rimuovere questi contenuti dai server italiani senza dover passare attraverso la magistratura, riducendo così al minimo le possibilità di difendersi e tutelarsi per chi ha pubblicato quei materiali, come spiega oggi sulla Stampa Juan Carlos de Martin, docente al Politecnico di Torino di Ingegneria dell’Informazione.

Ameno di un cambio di direzione dell’ultimo minuto, l’Italia si appresta a mostrare al mondo come un grande Paese democratico possa distrarsi al punto da permettere a un’autorità amministrativa, invece che a un giudice, di decidere cosa è lecito pubblicare.

Secondo i resoconti di un recente incontro a Roma tra alcuni esponenti della società civile e il presidente dell’Agcom Corrado Calabrò, infatti, l’Autorità si accinge a varare un provvedimento che si preannuncia a dir poco controverso. In base alle linee guida pubblicate dall’Autorità in occasione di una consultazione pubblica tenutasi a inizio anno, l’Agcom vorrebbe istituire una procedura veloce e puramente amministrativa di rimozione di contenuti online considerati in violazione della legge sul diritto d’autore. L’Autorità potrebbe sia irrogare sanzioni pecuniarie molto ingenti a chi non eseguisse gli ordini di rimozione, sia ordinare agli Internet Service Provider di filtrare determinati siti web in modo da renderli irraggiungibili dall’Italia. Il tutto senza alcun coinvolgimento del sistema giudiziario.

Anche ammettendo che l’Agcom abbia tali poteri sanzionatori su questa specifica materia – e ci sono esperti che lo dubitano – e trascurando per il momento gli aspetti pratici (è in grado l’Agcom di gestire potenzialmente migliaia di richieste di intervento?), concentriamoci sulla modalità – amministrativa invece che giudiziaria. Perché il passaggio da un giudice, in pieno contraddittorio e con tutte le garanzie del caso, è indispensabile? Perché se alcuni casi di violazione del diritto d’autore sono relativamente semplici da determinare, la liceità o meno della pubblicazione di un contenuto genera spesso considerevoli dubbi anche agli esperti della materia. Il diritto d’autore, infatti, è di una complessità a volte notevole, come è possibile riscontrare, per esempio, quanto si cerchi di determinare con certezza se una certa opera è o non è nel pubblico dominio in un dato Paese. Inoltre, anche contenuti protetti dal copyright possono essere utilizzati, con dei limiti, per critica, discussione, insegnamento, ricerca, eccetera. E’ davvero concepibile che possa essere un organo amministrativo, per di più con tempi molto stretti, a decidere, per esempio, se un cittadino possa pubblicare o meno sul suo blog l’estratto di una trasmissione di informazione televisiva per finalità di discussione?

continua a leggere sul sito della Stampa