Quanto è spesso il ghiaccio nell’Artico?

L'hanno misurato con un satellite e servirà anche per studiare gli effetti del cambiamento climatico sulla calotta glaciale artica

Le mappe sull’estensione della calotta artica, la crosta di ghiaccio dovuta al congelamento dell’acqua marina che copre la zona del Mar Glaciale Artico, sono a disposizione degli scienziati e dei ricercatori da decenni. Le più recenti sono state realizzate grazie alle rilevazioni dei satelliti, che hanno permesso di verificare le contrazioni stagionali delle quantità di ghiaccio lungo il perimetro della calotta e le riduzioni dovute probabilmente al riscaldamento globale. Quello che le mappe non avevano mai mostrato fino allo scorso anno era, però, lo spessore della crosta di ghiaccio del Polo Nord.

Grazie ai dati forniti lo scorso anno dal satellite CryoSat-2 dell’Agenzia Spaziale Europea, gli scienziati possono ora valutare i cambiamenti non solo nell’estensione della calotta artica, ma anche nel suo spessore. La mappa è stata presentata questa settimana a Parigi e offre nuove importanti informazioni per conoscere meglio la zona dell’Artico.

La misurazione dello spessore della calotta glaciale artica fu proposta per la prima volta nel 1998 dal docente universitario Duncan Wingham e dal suo team di ricerca della University College London. I dati sono stati raccolti da CryoSat-2 (CryoSat-1 fece una brutta fine durante il suo lancio nel 2005) in orbita a circa 700 chilometri di distanza dalla Terra. Il sistema per capire quanto è spesso lo strato di ghiaccio è relativamente semplice: il satellite usa un radar per misurare la sua distanza dalla superficie del ghiaccio. La distanza dal livello del mare del satellite è nota e quindi confrontando i due dati si può calcolare lo strato di ghiaccio che galleggia sull’acqua.

La mappa qui sopra, ripresa dall’Economist, mostra l’estensione e lo spessore del ghiaccio sull’Artico nel periodo tra gennaio e febbraio del 2011, nel periodo in cui è al proprio massimo stagionale. Le aree che vanno dal violetto all’azzurro sono quelle in cui il ghiaccio è più sottile, con valori compresi tra i due e i tre metri e mezzo. I colori dal verde al rosso indicano, invece, le aree in cui il ghiaccio è più spesso. In alcuni punti arriva a superare i cinque metri. La mappa di una sola stagione non serve in realtà a molto ai ricercatori: l’obiettivo è quello di rilevare stagionalmente spessore ed estensione del ghiaccio per capire il suo andamento nel tempo e se il cambiamento climatico stia effettivamente riducendo la quantità di ghiaccio nella zona.