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  • Giovedì 23 giugno 2011

Itabolario: Tsunami (2004)

Massimo Arcangeli ha raccolto 150 storie dell'Italia unita, una per ogni anno: Itabolario. L'Italia unita in 150 parole (Carocci editore)

di Francesco Bianco

2004. Tsunami (s. m. e f.)

Le feste natalizie vengono funestate da uno fra i più violenti maremoti mai registrati dai sismografi; sono le 7:59 del 26 dicembre quando, al largo dell’isola di Sumatra, il fondale dell’Oceano Indiano trema con un’intensità di oltre nove gradi Richter. Conseguenza più tragica di quel rigurgito della crosta terrestre, avvenuto a 30 chilometri di profondità, è una serie di altissime ondate che si abbattono sulle coste del Sud Est asiatico e perfino su quelle dell’Africa Orientale. Gli effetti sono devastanti: centinaia di migliaia di vittime, milioni di sfollati e interi tratti di costa (soprattutto in India, Sri Lanka e Indonesia) lungo i quali le tracce della presenza umana vengono letteralmente cancellate. Se le onde anomale provocate dai movimenti tellurici hanno la forza di raggiungere le coste del Kenya, a oltre 4.000 chilometri di distanza dall’epicentro del sisma, assai più lontana, portata dal flusso continuo di notizie, arriva la parola che evoca e al contempo definisce il disastro: tsunami. Il vocabolo giapponese significa letteralmente “onda sul porto” e, nella cronaca di quei giorni, batte nettamente il concorrente nostrano maremoto.

Ad avvantaggiare tsunami è stata probabilmente la sua origine patentemente orientale. Attraverso l’adozione dell’esotismo non solo si è definito nel modo più corretto il fenomeno naturale, ma si è anche richiamata una catena di immagini, sensazioni, conoscenze più o meno approssimative e stereotipiche di un mondo lontano: quell’Estremo Oriente in cui, per il lettore o lo spettatore medio, assai incerti sono i confini naturali, etnici e culturali fra Giappone e Cina, Thailandia e Indonesia. Tsunami non era però una novità lessicale: i dizionari concordano nel far risalire il suo ingresso nella lingua italiana almeno
al 1961 (ma la voce è registrata già nel DEI). C’è invece discordanza sul genere del vocabolo, specchio di un’effettiva oscillazione nell’uso: «È in costruzione in Cina una rete di preallarme per le “tsunami”, i maremoti causati da scosse sismiche lungo le coste o da eruzioni vulcaniche» (“La Stampa”, 23 settembre 1987); «Ci sono stati pure due uragani e un allarme per uno tsunami» (“L’Espresso”, 24 marzo 1995). La maggior parte dei dizionari riporta il sostantivo come maschile, mentre GRADIT (2000) gli attribuisce il femminile e GDLI-Suppl2004 (da cui sono tratti gli esempi appena riportati) e GRADIT (2007) segnalano il doppio genere. Il rilancio del vocabolo, in seguito alla catastrofe del 2004, sembrerebbe aver decretato la vittoria del maschile; con questo genere si è prodotto e fissato il senso figurato di «manifestazione improvvisa ed emotivamente molto coinvolgente di un sentimento, di un impulso collettivo» (GDLI-Suppl2009, s. v.), con cui la parola è stata spesso usata dal linguaggio immaginifico
del giornalismo contemporaneo: all’indomani delle ultime elezioni politiche Silvio Buzzanca ha definito l’uscita dal Parlamento della sinistra storica uno «tsunami elettorale» (“la Repubblica”, 15 aprile 2008); per descrivere
una nuova rivoluzione tecnologica e culturale si è parlato di «tsunami di eBook-reader in arrivo da oltreoceano» (“L’Espresso”, 15 aprile 2010). Pochi mesi prima di quel tragico Natale l’effetto sugli equilibri politici di una lettera inviata al Presidente del Consiglio da uno dei suoi alleati era stato paragonato a un “piccolo maremoto” (“la Repubblica”, 12 luglio 2004).

Bibliografia:
– DEI (1950-57) = C. Battisti, G. Alessio, Dizionario etimologico italiano, 5 voll., Barbèra, Firenze.
– GRADIT (2000) = Grande dizionario italiano dell’uso, ideato e diretto da T. De Mauro con la collaborazione di G. C. Lepschy e E. Sanguineti, 6 voll., UTET, Torino.
– GRADIT (2007) = Grande dizionario italiano dell’uso, ideato e diretto da T. De Mauro con la collaborazione di G. C. Lepschy e E. Sanguineti, 6 voll., UTET, Torino (3a ed.).
– GDLI (1961-2002) = Grande dizionario della lingua italiana, fondato da Salvatore Battaglia,
diretto da Giorgio Bàrberi Squarotti, 21 voll., UTET, Torino (con GDLI-Suppl2004 e GDLI-Suppl2009 si fa riferimento ai rispettivi supplementi al repertorio).
Foto: SADATSUGU TOMIZAWA/AFP/Getty Images