La SAAB non paga più gli stipendi

Continua la crisi della casa automobilistica svedese, che forse si salverà grazie a capitali cinesi

La crisi che sta colpendo la fabbrica automobilistica svedese SAAB (che sta per Svenska Aeroplan Aktiebolaget, Società per Azioni Svedese Aeroplani) non accenna a risolversi: la proprietà ha annunciato di non avere abbastanza soldi per pagare gli stipendi dei dipendenti. Nel comunicato, l’azienda ha annunciato anche di essere alla ricerca di soluzioni a breve termine per trovare nuovi soldi, ma non ha fatto alcuna assicurazione sulla sua capacità di riuscirci in tempi brevi. La produzione nella principale fabbrica svedese della SAAB, a Trollhattan vicino a Goteborg, è ferma per l’ennesimo stop nelle ultime settimane causato dall’incapacità di pagare i fornitori.

Lo scorso anno la casa produttrice di auto di lusso olandese Spyker Cars ha comprato la SAAB dalla General Motors e ha cambiato il proprio nome in Swedish Automobile. Il piano di rilancio non è ancora riuscito a sollevare l’azienda dalle difficoltà, ma ci sono speranze perché l’ingresso di capitali cinesi risolva in parte la situazione. Alcuni giorni fa, l’azienda ha annunciato di aver raggiunto un accordo con due gruppi industriali cinesi per un totale di 245 milioni di euro di nuovi investimenti.

L’accordo prevederebbe l’acquisto del 29,9% delle azioni, per 136 milioni di euro, da parte di Zhejian Youngman Lotus Automobile, mentre Pang Da Automobile aumenterebbe la sua quota (attualmente al 24%) con un investimento aggiuntivo di 109 milioni di euro. L’accordo deve però ottenere l’approvazione dagli organismi finanziari di vigilanza cinesi ed europei, e da parte della Banca Europea degli Investimenti. Nel caso andasse in porto, entrambe le aziende svedesi produttrici di automobili avrebbero proprietari cinesi, dopo che la Volvo è stata acquistata dal Zhejiang Geely Holding Group nell’agosto del 2010.

foto: BJORN LARSSON ROSVALL/AFP/Getty Images

I guai della Saab