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  • Mercoledì 15 giugno 2011

La Germania dopo il nucleare

La chiusura delle centrali complica il mantenimento degli impegni sulle emissioni di CO2

BERLIN, GERMANY - MARCH 01: German Chancellor Angela Merkel reacts during a statement after German Defense Minister Zu Guttenberg resigns earlier the day at the Chancellery on March 1, 2011 in Berlin, Germany. German Defense Minister Karl-Theodor Zu Guttenberg announced he will step down following the scandal over his plagiarized doctoral thesis. (Photo by Andreas Rentz/Getty Images) *** Local Caption *** Angela Merkel
BERLIN, GERMANY - MARCH 01: German Chancellor Angela Merkel reacts during a statement after German Defense Minister Zu Guttenberg resigns earlier the day at the Chancellery on March 1, 2011 in Berlin, Germany. German Defense Minister Karl-Theodor Zu Guttenberg announced he will step down following the scandal over his plagiarized doctoral thesis. (Photo by Andreas Rentz/Getty Images) *** Local Caption *** Angela Merkel

La decisione del governo tedesco di chiudere tutte le centrali nucleari del paese entro il 2022 renderà più difficile per la Germania il compito di abbassare le sue emissioni di CO2 secondo i piani previsti, riducendole quindi dell’80 percento rispetto agli anni Novanta entro il 2050. Lo spiega il Wall Street Journal.

I diciassette reattori nucleari presenti in Germania, che producono circa il 23 percento dell’intera produzione elettrica del paese, sono stati finora un fattore chiave per la riduzione delle emissioni di carbonio. In attesa di poterli sostituire con fonti di energia rinnovabile, la Germania sarà costretta ad aumentare il ricorso a fonti energetiche più tradizionali come gas e carbone, aumentando notevolmente il suo livello di emissioni inquinanti.

La settimana scorsa, presentando il piano di chiusura dei reattori nucleari in Parlamento, il cancelliere tedesco aveva già detto che la Germania avrà bisogno di raddoppiare la sua produzione energetica basata sui combustibili fossili, ma che è certa che il paese riuscirà comunque a rispettare gli obiettivi che si è prefisso. Molti analisti sostengono che l’uscita dal nucleare determinerà innanzitutto un forte ricorso al gas naturale, l’alternativa più pulita rispetto al carbone, ma che i prezzi di mercato saranno il vero fattore decisivo nella scelta. Nel medio termine infatti il gas sarà probabilmente più costoso.

C’è inoltre chi ipotizza inevitabili ripercussioni economiche anche per gli altri paesi dell’Unione Europea. Se la Germania inizierà a comprare grosse quantità di energia dai paesi vicini, questi saranno probabilmente costretti a pagare tasse molto alte all’Unione Europea per l’aumento delle loro emissioni inquinanti. «La Germania non è un isola», ha spiegato Laszlo Varro, dell’Agenzia Internazionale dell’Energia «è al cuore del sistema energetico europeo e tutto è fisicamente interconnesso».

Germania: mai più nucleare?, di Filippo Zuliani