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  • Venerdì 27 maggio 2011

“Garantisco per le loro vite”

I video che gli uomini di Mladic girarono durante la presa di Srebrenica

(FILES) A picture taken on August 10, 1993 shows the commander of the Serbian forces in Bosnia General Ratko Mladic (C) arriving at Sarajevo airport to negotiate the withdrawal of his troops from Mount Igman. Bosnian Serb war crimes fugitive Ratko Mladic is in talks with Serbia's secret services about his surrender to a UN tribunal, a Bosnian daily reported on August 13, 2008. AFP PHOTO FILES / GABRIEL BOUYS (Photo credit should read GABRIEL BOUYS/AFP/Getty Images)
(FILES) A picture taken on August 10, 1993 shows the commander of the Serbian forces in Bosnia General Ratko Mladic (C) arriving at Sarajevo airport to negotiate the withdrawal of his troops from Mount Igman. Bosnian Serb war crimes fugitive Ratko Mladic is in talks with Serbia's secret services about his surrender to a UN tribunal, a Bosnian daily reported on August 13, 2008. AFP PHOTO FILES / GABRIEL BOUYS (Photo credit should read GABRIEL BOUYS/AFP/Getty Images)

Nel 1999 il regista inglese Leslie Woodhead ricostruì in un documentario straordinario – “A cry from the grave” – quello che era successo a Srebrenica nel luglio del 1995, da prima dell’arrivo di Ratko Mladic e dei suoi soldati serbi alle stragi di musulmani che abitavano la città. Il film è fatto con materiali di diverse fonti, e tantissime testimonianze. È online su YouTube in undici spezzoni successivi: questa è la parte più impressionante dell’arrivo di Mladic e delle sue menzogne e arroganze con gli abitanti, con i bambini, con i responsabili dei Caschi Blu ONU, che oggi Adriano Sofri descrive così su Repubblica.

Il filmato più orrendo di quelle giornate di Srebrenica, più ripugnante a guardarsi delle innumerevoli scene di fosse comuni e riesumazioni e donne in pianto, è quello che tutto il mondo guardò in diretta, quando alla base di Potocari Mladic interroga il colonnello olandese e gli offre una sigaretta, e quello gli dice con un filo di voce che ha già fumato troppo e poi l’accetta, e poi accetta anche di brindare, e poi la gente viene messa in fila, donne di qua e uomini di là, e i militari olandesi dell’Onu assistono e collaborano, e un bambinello biondo viene spinto fuori dalla fila e il gran generale Mladic dà uno schiaffetto alla sua faccia frastornata, e finalmente gli uomini di Mladic lanciano cioccolata ai bambini che si sporgono ad afferrarla. Poi il filmato finisce e arriva il buio. Quante cose abbiamo capito di Auschwitz da quel filmato.

 

Qui gli altri spezzoni di “A cry from the grave”. Un video delle esecuzioni, usato anche nei processi dell’Aja, è mostrato in questo servizio della CNN.

(foto GABRIEL BOUYS/AFP/Getty Images)