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  • Martedì 26 aprile 2011

I crimini di guerra in Sri Lanka

Sia il governo che i tamil nel 2009 si macchiarono di abusi sui civili, si legge in un estratto del rapporto dell'ONU

Sri Lankan military personnel take part in a joint nine-day training exercise in the northern town of Mannar on November 24, 2010. Some 2,500 troops from the army, navy and air force took part in the exercise conducted along the coastal lines in the former war-torn areas in the north. The exercise, the first of its kind for local troops, comes after security forces wiped off the Tamil Tiger rebel leadership in May last year, that ended 37-years of bloodshed. AFP PHOTO/Ishara S. KODIKARA (Photo credit should read Ishara S.KODIKARA/AFP/Getty Images)
Sri Lankan military personnel take part in a joint nine-day training exercise in the northern town of Mannar on November 24, 2010. Some 2,500 troops from the army, navy and air force took part in the exercise conducted along the coastal lines in the former war-torn areas in the north. The exercise, the first of its kind for local troops, comes after security forces wiped off the Tamil Tiger rebel leadership in May last year, that ended 37-years of bloodshed. AFP PHOTO/Ishara S. KODIKARA (Photo credit should read Ishara S.KODIKARA/AFP/Getty Images)

In Sri Lanka, i giornali di ieri hanno pubblicato un passaggio del rapporto dell’ONU sui presunti crimini di guerra perpetrati dall’esercito governativo durante l’offensiva contro le Tigri Tamil del maggio 2009. Il rapporto riporta testimonianze sull’accaduto raccolte nei dieci mesi successivi al conflitto e la sua pubblicazione, più volte ritardata su richiesta del governo singalese, ha suscitato parecchie critiche nel paese.

Secondo la commissione, sarebbero credibili sia le accuse di abusi rivolte al governo che quelle rivolte ai ribelli: l’esercito avrebbe sparato sui civili, ucciso i prigionieri e violentato le donne, mentre le Tigri Tamil avrebbero usato oltre 330mila persone come scudi umani e ucciso quelli che cercavano di fuggire. Nella fase finale del conflitto sarebbero morti circa settemila civili, la maggior parte dei quali uccisi dall’esercito. Inoltre, lo Stato avrebbe negato l’assistenza umanitaria ai civili tamil, sparando sui convogli della Croce Rossa e sugli ospedali da campo, e avrebbe cercato di censurare i mezzi di informazione contrari al conflitto.

Il rapporto dell’ONU invita il governo ad aprire un’indagine indipendente sull’accaduto e a riconoscere le sue responsabilità, ma le autorità hanno rigettato le accuse e hanno definito il rapporto “parziale e ingannevole”, oltre che un'”interferenza ingiustificata” nella sovranità del paese. Hanno inoltre detto che un’indagine ostacolerebbe il processo di riunificazione del Paese. L’ONU ha risposto che l’estratto trapelato e pubblicato sui giornali era incompleto e che tralasciava gli aspetti positivi del comportamento del governo.

Se le accuse della commissione venissero accertate, i responsabili – tra cui ufficiali dell’esercito, soldati e leader delle Tigri tamil – potrebbero venire processati per crimini di guerra da un tribunale internazionale. L’offensiva del maggio 2009 è l’ultimo episodio di uno scontro durato 25 anni tra i separatisti di etnia tamil, che vorrebbero costituire uno stato indipendente nel nord est del paese, e lo stato dello Sri Lanka.

foto: S.KODIKARA/AFP/Getty Images