“Muoviamoci!”

La nuova campagna di comunicazione del PD sul trasporto pubblico locale

Matteo Mauri ha 40 anni, è membro della segreteria nazionale del Partito Democratico e responsabile Trasporti, Infrastrutture e Casa, il Post gli aveva parlato lo scorso 6 febbraio. Il suo dipartimento tematico ha promosso una campagna di comunicazione sul tema dei trasporti, che si chiama appunto “Muoviamoci!” e nel grigio campionario di campagne di comunicazione a cui ci ha abituato il PD rappresenta una piccola eccezione, perché dice quello che deve dire con qualche originalità e leggerezza in più rispetto al solito. La campagna vuole sensibilizzare l’opinione pubblica sui tagli del governo al trasporto pubblico locale. Ci sono un sito, tre video e un po’ di manifesti che sono affissi nelle maggiori città italiane.

Quindici milioni di italiani ogni giorno si spostano sul territorio nazionale, in treno, in autobus, in macchina (il 70% di quest’ultimi si dice pronto a prendere il treno se fosse competitivo), negli ultimi due anni il numero dei pendolari in treno è aumentato dell’11,5%. Eppure l’Italia è ultima in Europa per chilometri di rete metropolitane (solo 161 km), e ha solo 591,7 km di ferrovie suburbane contro le 2.000 del Germania o le 1.400 della Spagna.
Nonostante ciò, il trasporto pubblico locale (TPL) non solo non è al centro dell’agenda politica del Governo, ma viene totalmente dimenticato. Invece di investire in questo settore, strategico per un’economia moderna oltre che per ridurre l’inquinamento, il Governo Berlusconi negli ultimi tre anni (e nel quinquennio 2001-2006) ha solo tagliato fondi. Non ci sono investimenti per nuove carrozze o per migliorare il parco mezzi, non si incentiva i cittadini a servirsene, non c’è certezza negli orari, vengono soppresse tratte e corse, il servizio nel suo insieme non è affatto sufficiente.
Perché?
Abbiamo diritto ad una qualità della vita migliore, a standard europei.
Ci batteremo per questo, unisciti a noi.