• Italia
  • Mercoledì 6 aprile 2011

Il mini-accordo tra Italia e Tunisia

Cosa c'è nell'intesa sull'immigrazione firmata ieri da Maroni e dal governo tunisino

Tunisian new Interior Minister Habib Essid (R) greets his Italian counterpart Roberto Maroni (L) upon arrival, on April 5, 2011 in Tunis. Italy's Prime Minister Silvio Berlusconi announced on the eve, the creation of a binational commission with Tunisia in a bid to halt the immigration wave from the north African state. AFP PHOTO FETHI BELAID (Photo credit should read FETHI BELAID/AFP/Getty Images)
Tunisian new Interior Minister Habib Essid (R) greets his Italian counterpart Roberto Maroni (L) upon arrival, on April 5, 2011 in Tunis. Italy's Prime Minister Silvio Berlusconi announced on the eve, the creation of a binational commission with Tunisia in a bid to halt the immigration wave from the north African state. AFP PHOTO FETHI BELAID (Photo credit should read FETHI BELAID/AFP/Getty Images)

Ieri alle 19 il ministro degli Interni, Roberto Maroni, ha comunicato di avere raggiunto un accordo sull’immigrazione con il governo provvisorio tunisino, allo scopo di «rafforzare la cooperazione, prevenire l’immigrazione clandestina e il traffico di esseri umani». Le parole virgolettate sono le uniche dette da Maroni al termine del vertice: Repubblica parla di “riserbo assoluto sui contenuti dell’accordo”, che “lascia molto freddo” lo stesso ministro degli Interni. In ogni caso, sia Repubblica che Corriere pubblicano indiscrezioni credibili e concordanti su quanto sottoscritto ieri da Maroni e il governo tunisino.

– la Tunisia ha accettato i respingimenti immediati di chi da ora in poi sbarcherà in Italia.
– chi è già in Italia, invece, otterrà un permesso temporaneo di soggiorno per motivi umanitari, che gli permetterà di circolare liberamente nel Paese per sei mesi: questo dovrebbe allentare la tensione all’interno delle tendopoli
– l’Italia fornirà alla Tunisia materiali per 100 milioni di euro: sei imbarcazioni per il pattugliamento, dieci veicoli fuoristrada, apparecchiature elettroniche per il controllo notturno della navigazione
– non ci saranno pattugliamenti congiunti italo-tunisini al largo delle coste nordafricane
– l’Italia, al di là dei rapporti bilaterali, si farà promotrice in Europa di un piano di crediti allo sviluppo per 4 miliardi e mezzo di euro a favore della Tunisia

L’unica incertezza riguarda i rimpatri. Secondo Carlo Bonini su Repubblica, “i 20 mila profughi che hanno lasciato la Tunisia all’indomani della caduta di Ben Alì e sono arrivati in Italia, qui resteranno, ospiti delle strutture regionali di prima accoglienza”. Secondo Giuseppe Sarcina sul Corriere della Sera, invece, “il risultato più atteso, quello sul numero dei rimpatri, c’è nell’accordo sull’immigrazione clandestina firmato ieri sera a Tunisi”. Il Corriere parla di ottocento rimpatri in otto giorni: due voli al giorno, ognuno con cinquanta migranti a bordo. Ma dice anche che questo punto “va ancora confermato alla prova dei fatti”.

foto: FETHI BELAID/AFP/Getty Images