Guarda, senza Photoshop!

Jerry Uelsmann ha cominciato a realizzare i suoi fotomontaggi negli anni Cinquanta, e ancora oggi tutto il processo di post produzione avviene esclusivamente in camera oscura

Proponiamo spesso, in questo spazio, esempi brillanti di rielaborazioni digitali di fotografie. Ma il fotomontaggio nasce ben prima di Photoshop: cambiano i mezzi, cambia la tecnica, si velocizza il processo, ma ora come prima ciò che conta davvero è l’idea creativa alla base. Jerry Uelsman ha cominciato a creare le sue “fotografie surrealiste” negli anni Cinquanta, sovrapponendo i negativi e facendo fino a sette passaggi di ingranditore per esporre una singola stampa. Il processo richiede tra le otto e le dieci ore di lavoro.

Ironia della sorte, la moglie di Jerry Uelsmann è Maggie Taylor, nota digital artist. Ma il fotografo non vede l’editing digitale come un’ingiusta scorciatoia che rovina lo stato dell’arte, anzi sostiene che un buon lavoro richieda lo stesso dispendio di energie a prescindere dalla tecnica: «Vedo le incredibili opportunità che Photoshop offre, ma la cosa importante è che la tecnica, qualunque essa sia, rispecchi e realizzi una buona idea e una buona immagine».

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