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  • Sabato 2 aprile 2011

La Nigeria rinvia le elezioni

Il voto è considerato la prova di maturità del Paese: doveva tenersi oggi ma è stato rimandato per problemi logistici

Presidential posters of ruling party candidate Goodluck Jonathan (L) and Congress for Progressive Change, retired General Mohammadu Buhari are displayed on a wall in Kaduna on March 2, 2011. Former military dictator and presidential flag bearer of Congress for Progressive Change, retired General Mohammadu Buhari, has flagg off his campaign rally in Kaduna, northwestern Nigeria, to take over leadership from the ruling Peoples Democratic Party at the forthcoming April polls. AFP PHOTO/ PIUS UTOMI EKPEI (Photo credit should read PIUS UTOMI EKPEI/AFP/Getty Images)
Presidential posters of ruling party candidate Goodluck Jonathan (L) and Congress for Progressive Change, retired General Mohammadu Buhari are displayed on a wall in Kaduna on March 2, 2011. Former military dictator and presidential flag bearer of Congress for Progressive Change, retired General Mohammadu Buhari, has flagg off his campaign rally in Kaduna, northwestern Nigeria, to take over leadership from the ruling Peoples Democratic Party at the forthcoming April polls. AFP PHOTO/ PIUS UTOMI EKPEI (Photo credit should read PIUS UTOMI EKPEI/AFP/Getty Images)

Oggi in Nigeria si sarebbe dovuto votare per le elezioni legislative. Questa mattina, però, in molti Stati le schede elettorali relative al Senato presentavano degli errori di stampa, mentre in altri le schede sono arrivate in ritardo. Per queste ragioni la Commissione elettorale ha deciso di rimandare il voto a lunedì. Prima della decisione del rinvio, il calendario elettorale prevedeva per il prossimo weekend il voto sul nuovo presidente e per quello ancora successivo il voto sui governatori delle regioni. La commissione ha registrato oltre 73 milioni di persone su 150 milioni di abitanti, i seggi elettorali sono 120 mila.

Il Partito democratico del popolo, attualmente al potere, controlla il maggior numero di seggi in Parlamento, ma è probabile che venga ridimensionato dal voto. Il partito è al potere dal 1999, ha vinto le elezioni nel 2003 e nel 2007 ma è stato accusato di brogli e irregolarità. La campagna elettorale è stata caratterizzata da un aumento della violenza: secondo Amnesty International sarebbero morte almeno 20 persone in seguito all’esplosione di alcune bombe e agli scontri occorsi durante alcune manifestazioni politiche. In vista del voto, il governo ha rafforzato le misure di sicurezza in tutto il Paese: ieri a mezzogiorno i confini del paese sono stati chiusi. È stata aumentata l’allerta nelle zone considerate ad alto rischio e sono stati posizionati dei metal detector all’entrata di alcune moschee, nel timore di attentati. La Nigeria è il più popoloso stato africano: la sua popolazione è per metà islamica e per metà cristiana.

L’attuale presidente Goodluck Jonathan è considerato vicino alla rielezione. Il suo principale sfidante è l’ex generale Muhammadu Buhari, sostenuto soprattutto dai musulmani del nord del paese. Gli altri candidati sono l’ex direttore dell’ufficio anticorruzione Nuhu Ribadu, e Ibrahim Shekarau, governatore dello stato settentrionale di Kano. Queste elezioni sono considerate una sorta di prova di maturità: la Nigeria è chiamata a dimostrare se è in grado di mettersi alle spalle il suo passato fatto di elezioni irregolari e disorganizzate. Per ora non sta andando benissimo, ma la commissione elettorale ha detto di aver deciso per il rinvio proprio per preservare la regolarità del voto.