A quante radiazioni siamo esposti? (episodio 2)

La nuova infografica per farci un'idea sulla quantità di radiazioni che riceviamo, anche dalle banane

Sono passate quasi tre settimane dal violento terremoto che ha colpito il Giappone settentrionale causando uno tsunami che ha travolto buona parte della costa. Da allora, tecnici ed esperti sono al lavoro nella centrale nucleare di Fukushima I per rimettere in sicurezza l’impianto, seriamente danneggiato dalle onde anomale. I danni e l’avaria dei sistemi di raffreddamento hanno portato alla fuoriuscita di materiale radioattivo, causando la contaminazione dell’aria e dell’acqua nei pressi della centrale.

Le informazioni sulla radioattività fino a ora diffuse dalle autorità e dai media giapponesi sono state spesso in contraddizione tra loro. La notizia di ieri è che nell’area di mare davanti a Fukushima I la quantità di radiazioni è 3.355 volte al di sopra dei limiti stabiliti dalle leggi del paese, ma che lo iodio radioattivo dovrebbe decadere rapidamente senza causare problemi per la salute della popolazione.

Comprendere i potenziali pericoli di una contaminazione non è semplice. Il rischio viene valutato con una unità di misura, il “sievert”, che misura la quantità di radiazioni assorbita in un certo periodo di tempo. Ed è proprio la durata dell’esposizione e la quantità di radiazioni ricevute in quel dato momento a essere determinante, come spiegano quelli di Information Is Beautiful con un grafico molto efficace, pubblicato ad alcuni giorni di distanza dall’infografica realizzata da xkcd.

Mangiare una banana equivale a 0,1 microsievert, mentre la quantità di radiazioni naturalmente presente nel corpo umano si aggira intorno agli 0,4 microsievert. Se stai davanti a uno schermo CRT, un vecchio televisore col tubo catodico per esempio, per un anno di microsievert ne ricevi 1, mentre con una panoramica dentale arrivi a 5 microsievert. Una radiografia al petto sono 100 microsievert circa.

Ogni anno riceviamo complessivamente 400 microsievert dal cibo che ingeriamo, mentre la radiazione presente in natura è cinque volte tanto ed è quindi pari a 2 millisievert (un millisievert equivale a 1000 microsievert). Se rimani per un’ora nella zona intorno al reattore di Chernobyl di millisievert ne ricevi 6, 36 fumando un pacchetto e mezzo di sigarette al giorno per un anno. Con 100 millisievert in un anno aumentano sensibilmente i rischi di sviluppare forme tumorali. A Fukushima I si è arrivati a 400 millisievert per ora. Si è arrivati a 1 sievert nell’acqua contaminata del reattore 2 di Fukushima I. Una esposizione per un’ora a questa quantità porta a nausea e vomito, ma non è fatale. Con 6 sievert ci sono difficilmente speranze di sopravvivere. Con 100 sievert si muore in pochissime ore.

Ricordiamo sempre che il tempo di esposizione è determinante: una dose di 1 sievert è molto più dannosa se ricevuta in un’ora rispetto a un anno.