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  • Lunedì 28 marzo 2011

Le amicizie spericolate del principe Andrea

Un altro guaio per il secondo figlio della regina Elisabetta: stavolta c'entra un uomo d'affari libico

LONDON, ENGLAND - MARCH 07: The Duke of York arrives at the Headquarters of CrossRail in Canary Wharf on March 7, 2011 in London, England. Prince Andrew is under increasing pressure after a series of damaging revelations about him, including criticism over his friendship with convicted sex offender Jeffrey Epstein, an American financier surfaced. (Photo by Dan Kitwood/Getty Images) *** Local Caption *** The Duke of York
LONDON, ENGLAND - MARCH 07: The Duke of York arrives at the Headquarters of CrossRail in Canary Wharf on March 7, 2011 in London, England. Prince Andrew is under increasing pressure after a series of damaging revelations about him, including criticism over his friendship with convicted sex offender Jeffrey Epstein, an American financier surfaced. (Photo by Dan Kitwood/Getty Images) *** Local Caption *** The Duke of York

La stampa britannica in questi giorni è tornata a occuparsi del principe Andrea, secondo figlio maschio della regina Elisabetta II, duca di York e Rappresentante per il commercio estero del Regno Unito. Anche stavolta la cosa ha a che fare con alcune frequentazioni collegate al suo lavoro: la figlia del principe Andrea, Beatrice, avrebbe infatti ricevuto da un uomo d’affari libico un collier di diamanti per il sui 21esimo compleanno.

L’uomo d’affari in questione, Tarek Kaituni, è stato condannato negli Stati Uniti per possesso di droga e per aver tentato di far entrare clandestinamente in Francia un fucile subacqueo. Sembra che però, prima di finire in carcere, Tarek Kaituni avesse delle consuetudini con la famiglia reale: era invitato ai compleanni, sedeva al tavolo del principe e ne era molto amico. La stampa si chiede quindi se Andrew non possa aver favorito questo imprenditore libico durante il suo incarico, in cambio di qualche regalo. Una questione non così grande, ma che va a sommarsi a molti altri casi del genere che nel corso dei mesi hanno fatto dubitare dell’integrità del principe.

Lo scorso anno il duca di York aveva incontrato il presidente del Turkmenistan, uno degli stati più corrotti al mondo, per ottenere contratti vantaggiosi per il proprio paese per l’acquisto di petrolio e gas. Il principe Andrea sarebbe entrato in confidenza con Gurbanguly Berdymukhamedov, il controverso e poco democratico presidente turkmeno. Nei cables di Wikileaks si parla del duca come di un uomo spregiudicato e dalle molte amicizie con personaggi discutibili, specie in Asia centrale. In Kyrgyzstan il figlio della regina ebbe parole risentite nei confronti degli agenti che lavorano contro la corruzione e dei giornalisti del Guardian accusati di «ficcare il naso dappertutto».

Altre inchieste si sono concentrate sui rapporti tra il duca di York e Jeffrey Epstein, un uomo di affari statunitense che nel 2008 fu accusato di induzione della prostituzione minorile. Epstein si dichiarò colpevole patteggiando la pena e fu rilasciato la scorsa estate, dopo aver trascorso tredici mesi in carcere. All’inizio di marzo il Daily Mail ha pubblicato una foto del principe Andrea mentre passeggia al fianco di Epstein, scattata lo scorso dicembre a New York. Il giornale ha anche pubblicato una foto del principe Andrea mentre abbraccia una minorenne coinvolta nel caso legale contro Epstein.

Anche il più compassato Times, in quei giorni, si era schierato contro il duca di York con un editoriale. Il giornale ha chiesto al principe di rinunciare ai propri incarichi di rappresentante per il commercio estero, accusando il figlio della regina di essere arrogante, rozzo, poco preparato e con amicizie a dir poco discutibili. L’editoriale del Times ha spinto Buckingham Palace e il governo britannico a difendere con convinzione l’operato del principe, confermando la piena fiducia nelle sue attività. Il duca di York svolge il proprio incarico volontariamente senza ricevere alcun compenso. Tuttavia, il governo deve coprire le spese di rappresentanza del principe con fondi pubblici.

foto: Dan Kitwood/Getty Images