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  • Martedì 22 marzo 2011

Lo tsunami degli oggetti

Una raccolta di foto alle cose impigliate nel fango e nelle rovine

RIKUZENTAKATA, JAPAN - MARCH 20: A broken record is seen amongst the rubble on March 21, 2011 in Rikuzentakata, Japan. The 9.0 magnitude strong earthquake struck offshore on March 11 at 2:46pm local time, triggering a tsunami wave of up to ten metres which engulfed large parts of north-eastern Japan, and also damaging the Fukushima nuclear plant and threatening a nuclear catastrophe. The death toll continues to rise with numbers of dead and missing exceeding 20,000 in a tragedy not seen since World War II in Japan. (Photo by Chris McGrath/Getty Images)
RIKUZENTAKATA, JAPAN - MARCH 20: A broken record is seen amongst the rubble on March 21, 2011 in Rikuzentakata, Japan. The 9.0 magnitude strong earthquake struck offshore on March 11 at 2:46pm local time, triggering a tsunami wave of up to ten metres which engulfed large parts of north-eastern Japan, and also damaging the Fukushima nuclear plant and threatening a nuclear catastrophe. The death toll continues to rise with numbers of dead and missing exceeding 20,000 in a tragedy not seen since World War II in Japan. (Photo by Chris McGrath/Getty Images)

In una riflessione sul ruolo delle immagini nel raccontare lo tsunami giapponese, la settimana scorsa avevamo scritto che tra le foto che non pubblichiamo ci sono quelle con le bambole tra le rovine, fin troppo facili e sospette, evocative più di un cliché che di una tragedia, tanto da svilire la tragedia che invece c’è davvero. Ieri però ci siamo invece imbattuti in una serie di foto di un fotografo australiano, Chris McGrath, che si è più palesemente dedicato a inquadrature simili e ripetitive di oggetti che emergono dalle rovine. In questo caso l’effetto di contrasto tra lo splendore artificiale e la verità del fango che lo avvolge e ospita, e la sua ripetizione, creano una specie di storia, un altro modo di leggere quel che è successo. Così ci è sembrato.

Foto di Chris McGrath/Getty Images