Tre aggiornamenti sul processo Berlusconi

Cosa bisogna sapere delle nuove carte pubblicate sui giornali di oggi

Prima sono uscite le carte sul processo Berlusconi, poche; poi il malloppone delle 389 pagine; poi altri scampoli di documenti e nuove prove. Ora c’è una nuova infornata, frutto di supplementi d’indagine della procura di Milano: 20 mila pagine di atti giudiziari che ieri sono stati messi a disposizione di Nicole mInetti, Lele Mora ed Emilio Fede. Ci sono molte cose che sappiamo già, altri racconti sul bunga bunga, altre conversazioni tra le ragazze che vi partecipavano. Qualcosa da sapere c’è. Se ne occupano oggi sia la Repubblica che il Corriere della Sera: sono sintesi di sintesi di sintesi, quindi si tratta comunque di resoconti parziali.

Iris Berardi
È una modella brasiliana: oggi ha 19 anni, è noto che è stata ad Arcore ma i magistrati non contestano a Berlusconi l’avere avuto rapporti sessuali con lei quando era minorenne (l’unica parte lesa nel processo per prostituzione minorile è Ruby). Questo perché, di tutte le numerose visite ad Arcore di Iris Berardi, si ha traccia solo di due visite precedenti al suo diciottesimo compleanno: il 21 novembre e il 13 dicembre del 2009. In entrambe quelle occasioni, Berlusconi non era ad Arcore: nel primo caso era in Arabia Saudita, nel secondo era ricoverato all’ospedale San Raffaele di Milano, avendo subito nel pomeriggio l’aggressione in piazza del Duomo. Il suo ruolo è rilevante per le cose che ha detto ai pm il suo ex fidanzato, che ha raccontato delle frequentazioni di questa con Mora e Minetti precedenti al novembre del 2009. Quando era minorenne, quindi: non è una prova dell’avvenuta prostituzione con Berlusconi, ovviamente, ma potrebbe essere un indizio. Poi ci sono ulteriori conferme sul cosiddetto locale del “bunga bunga”, e smentite sul fatto che le ragazze facessero sesso con Berlusconi. La ricostruzione di Repubblica.

«Mi confidò che, per quanto non fosse la sua attività continuativa, capitava talora che avesse delle relazioni sessuali a pagamento». E anche sulle feste di Arcore, dove era andata «dodici-quindici volte», Iris ammette: «Mi disse che gli unici uomini a volte presenti erano Lele Mora ed Emilio Fede. Mi disse che anche al termine delle serate tutti si trasferivano in un locale dove erano presenti dei vestiti particolari (ricordo che mi citò la divisa da poliziotta, da Babbo Natale e da infermiera)», e questa è una grossa conferma alle rivelazioni di un’altra testimone, Melania, l’amica di Nicole Minetti, che ha parlato per prima di «travestimenti».

C’è anche di più: «Iris mi disse che le ragazze si avvicinavano al presidente il quale a volte le toccava (…) . Mi precisò che il presidente ci teneva molto alla pulizia e che per questo a volte le mandava a lavarsi, perché loro emanavano cattivo odore». Come già Ruby, anche Iris, nei resoconto del bunga bunga al fidanzato, nega di aver fatto sesso con il Cavaliere. «Mi disse solo – aggiunge l’innamorato – che si era fermata due o tre volte durante la notte e questo in effetti mi lasciò piuttosto perplesso perché Iris mi aveva anche detto che le ragazze che si fermavano ricevevano più soldi delle altre».

I soldi di Berlusconi a Lele Mora
Ve lo ricorderete, è stato uno dei primi passaggi di questa vicenda: la storia dei soldi prestati da Berlusconi a Lele Mora grazie alla mediazione di Emilio Fede, che poi avrebbe tenuto una parte della somma per sé. Lo stesso premier vi aveva fatto riferimento in un suo messaggio sull’argomento, dicendo di averlo «aiutato [Mora, ndr] in un momento di grande difficoltà economica e di salute» e che «quando potrà, mi restituirà quanto gli ho prestato». Stando alle intercettazioni, oggi ben ricostruite da Ferrarella e Guastella sul Corriere della Sera, Fede e Mora avrebbero ottenuto un milione e 200 mila euro: 800 mila per Mora e 400 mila per Fede. Ora è venuto fuori che il totale dei tredici assegni circolari che il ragionere Spinelli ha emesso a favore di Lele Mora ammonta a 2 milioni e 450 mila euro: 950 mila euro il 19 gennaio 2010 e un milione e mezzo il 18 marzo 2010. Nel settembre precedente c’erano stati altri 300 mila euro. È vero che Mora attraversava un momento di difficoltà economica: la sua società aveva un passivo di 18 milioni di euro, di cui 15 dovuti al fisco. Ma i soldi che riceve da Berlusconi, Mora non li immette nelle casse della società: li sposta su un conto personale in una banca svizzera. Per questo, gli inquirenti sospettano che quei soldi non servissero ad aiutare Mora «un momento di difficoltà» bensì a ricompensare quello di cui è accusato: aver procacciato prostitute a Berlusconi.

«Si potrebbe fare una cosa…»
Un’ultima cosa. Si parla di intercettazioni tra due ragazze frequentatrici delle feste di Arcore. Repubblica parla di “imbarazzi” per il premier senza chiarire a cosa faccia riferimento, se a prove del presunto reato di prostituzione minorile o se ai rapporti sessuali di Berlusconi con donne maggiorenni (che non sono reato). Registriamo la ricostruzione, in attesa di capirne di più.

Per la prima volta nelle carte Rubygate, emergono particolari che possono imbarazzare il premier in dibattimento. Qui sono irriferibili, tranne in una parte minima: «Martedì gli ho detto che voglio dormire con lui se naturalmente non ha impegni ufficiali… si potrebbe fare una cosa…».