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  • Lunedì 14 marzo 2011

A Fukushima le cose peggiorano

Tutti e tre i reattori sono a rischio fusione del nocciolo, le autorità chiedono ufficialmente aiuto all'AIEA

di Emanuele Menietti

Ricapitoliamo. La giornata di oggi in Giappone è stata condizionata ancora una volta dall’emergenza nucleare e i timori per una fusione del nocciolo nei reattori di Fukushima I. Per ridurre la pressione nel reattore tre dell’impianto, i tecnici hanno deciso di creare un’esplosione controllata facendo fuoriuscire vapori e idrogeno. L’onda d’urto ha distrutto parte dell’edificio che ospita il reattore, ma i primi accertamenti sembrano indicare che l’involucro di acciaio intorno al reattore non sia stato danneggiato.

Nelle ore successive l’impianto ha avuto altri seri problemi a causa dell’impossibilità di raffreddare correttamente i reattori, i cui sistemi di raffreddamento sono rimasti danneggiati a causa del terremoto e dello tsunami. Stando alle informazioni, scarse e frammentarie, fornite dalle autorità giapponesi, sembra che per alcune ore le barre del combustibile nucleare siano rimaste esposte, cioè senza l’acqua di raffreddamento intorno. Questo ha portato a una parziale fusione incontrollata del combustibile nucleare, avvicinando la possibilità di una fusione del nocciolo che potrebbe portare alla fuoriuscita di altro materiale radioattivo nell’area di Fukushima.

Dopo giorni di tentativi, anche disperati utilizzando l’acqua di mare per raffreddare i sistemi, i tecnici giapponesi hanno deciso di chiedere aiuto agli esperti dell’Agenzia Internazionale per l’Energia Atomica (AIEA) dell’ONU e alle autorità statunitensi, che avevano offerto il loro aiuto già la settimana scorsa. Le prossime 24 ore saranno critiche per comprendere l’effettivo livello di deterioramento dei reattori e studiare una soluzione per evitare la loro fusione, che potrebbe avere conseguenze molto gravi per l’ambiente circostante e naturalmente per la popolazione.

Sul fronte dei soccorsi, le operazioni di recupero delle vittime lungo le spiagge e i paesi distrutti dallo tsunami continuano, ma a rilento. Le autorità giapponesi hanno messo a disposizione 50mila uomini per le operazioni di emergenza, ma mancano i mezzi e le risorse per raggiungere alcune aree, rimaste inaccessibili a causa dell’ondata di fango e detriti portata dallo tsunami.

L’impossibilità di raggiungere tutti i centri colpiti e di portare soccorso alla popolazione rende anche difficile il conto delle vittime e dei dispersi. Per ora i media giapponesi parlano di seimila morti e dispersi, ma le cifre oscillano in continuazione e c’è chi ipotizza che il bilancio finale potrebbe superare le diecimila vittime. Le autorità preferiscono stare ai numeri basati sui corpi recuperati e parlano di oltre 1.900 morti.

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18.26 – MSNBC ha preparato una animazione molto efficace con la progressione dei principali terremoti nel Giappone settentrionale degli ultimi giorni.

18.12 – Dopo gli incidenti in Giappone e le proteste degli ultimi giorni in Germania, Angela Merkel rivede in parte i piani sulle centrali atomiche, come raccontiamo sul Post.

18.01 – Le ultime stime, non ufficiali, di Kyodo News parlano ora di 6000 persone tra morti accertate e dispersi dovuti al terremoto e allo tsunami.

18.00 – Oltre ad aver richiesto aiuto all’AIEA, le autorità giapponesi hanno anche chiesto consulenza e supporto all’agenzia nucleare statunitense.

17.58 – Da un paio di giorni c’è il sospetto che le autorità giapponesi non stiano fornendo tutte le informazioni in loro possesso sullo stato dell’impianto nucleare di Fukushima I. Amano, a capo della AIEA, ritiene che il livello di collaborazione del Giappone con l’agenzia dell’ONU sia buono e basato su dati certi e trasparenti.


17.56 – Nelle ultime ore è stato particolarmente difficile ottenere informazioni certe sullo stato di Fukushima I, la centrale nucleare con i maggiori problemi e le avarie più preoccupanti. Dopo le notizie sulla possibile fusione del nocciolo dei tre reattori, le informazioni sono diventate scarse, nonostante nella centrale il lavoro dei tecnici continui anche nel cuore della notte (in Giappone sono quasi le due del 15 marzo).

Ciò che rimane di parte della città di Minamisanriku (YOMIURI SHIMBUN/AFP/Getty Images)

17.53 – Yukiya Amano è a capo dell’Agenzia Internazionale per l’Energia Atomica (AIEA) e ritiene che i rivestimenti di Fukushima stiano tenendo, cosa che sta permettendo di limitare al minimo la perdita di materiale radioattivo.

17.23 – Reuters ha pubblicato una guida sui problemi alle centrali nucleari giapponesi di questi giorni.

16.56 – Notizie sempre più preoccupanti sul fronte delle centrali atomiche: le autorità giapponesi hanno chiesto ufficialmente aiuto all’Agenzia internazionale per l’energia atomica (AIEA) dell’ONU per gestire l’emergenza nucleare.

16.53 – A Tokyo la situazione è tranquilla, ma i media giapponesi segnalano la mancanza di cibo e rifornimenti nei negozi. L’energia manca ancora in alcuni quartieri.

16.33 – Il problema della fusione incontrollata delle barre di combustibile nucleare sembra interessi tutti e tre i reattori di Fukushima I, dicono le autorità giapponesi.

16.30 Come funziona una centrale nucleare.

16.14 – Diverse organizzazioni e società hanno avviato raccolte fondi per le popolazioni del Giappone settentrionale, Webnews ha preparato un elenco che sarà man mano aggiornato con le principali iniziative di solidarietà.

16.07 – Kyodo News riferisce che a Fukushima I alcune barre del combustibile sono nuovamente esposte, ma non specifica in quale dei tre reattori. Da quando sono circolate le prime notizie sul rischio fusione del nocciolo del reattore uno, le informazioni ufficiali sono diventate molto scarse.

15.30 – Masashi Goto è uno dei progettisti della centrale di Fukushima I e in una intervista spiega che il sistema di contenimento del reattore (l’involucro) non era stato costruito tenendo molto in considerazione i pericoli derivanti da terremoti e tsunami. Toshiba, che la costruì, ne era al corrente. Goto teme che le esplosioni intorno ai reattori 1 e 3 della centrale abbiano danneggiato il rivestimento in acciaio. Se così fosse, la contaminazione dell’ambiente circostante sarebbe inevitabile. Le prossime 24 ore, dice, saranno critiche.

14.59 – L’emittente televisiva NHK stima che le vittime del terremoto e dello tsunami siano più di 10mila.

14.27 – Le barre del combustibile nucleare nel reattore 2 di Fukushima I sono rimaste esposte per almeno due ore e mezza, dice Kyodo News. Un tempo così lungo può averle danneggiate, causando una parziale fusione.

14.17 – Da giorni parliamo di magnitudo. Ecco come l’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia italiano spiega la misurazione dei terremoti.

I terremoti si misurano con Magnitudo e Intensità.
La magnitudo (frequentemente misurata attraverso la scala Richter) e l’intensità macrosismica (misurata tramite la scala Mercalli Cancani Sieberg) sono le due misure principali della “forza” di un terremoto. Le due scale non sono equivalenti: la magnitudo è una misura dell’energia sprigionata da un terremoto nel punto in cui esso si è originato (ipocentro). L’intensità è invece una misura degli effetti che il terremoto ha prodotto sull’uomo, sugli edifici presenti nell’area colpita dal sisma, sull’ambiente.
La magnitudo è una misura fisica che dipende soltanto dall’energia sprigionata dal terremoto nel punto in cui si è generato. Grazie allo sviluppo delle tecnologie e alla disponibilità di dati in formato numerico utilizzabili direttamente dai calcolatori elettronici è oggi possibile calcolare la magnitudo di un evento sismico in pochi minuti.
Per fissare il valore preciso d’intensità è invece necessario attendere la raccolta dei dati oggettivi sui danni prodotti dal terremoto. E’ possibile in ogni modo, conoscendo la magnitudo, associare ad essa un’intensità teorica presunta

14.06 – Lo sciame sismico di oggi ha causato 38 terremoti, il più forte è stato di magnitudo 6.9.

13.40 – L’emittente televisiva giapponese NHK World dice che è molto probabile che sia avvenuta una fusione del nocciolo al reattore 2 di Fukushima I.

13.21 – L’elenco delle 17 centrali nucleari attive in Giappone. (Corretto alle 15.14.)

13.10 – La nuova galleria fotografica del Post con le immagini dal Giappone.

13.02 – TEPCO, la società energetica che gestisce Fukushima I, ha confermato che la mancanza di acqua per il raffreddamento del reattore 2 ha danneggiato in parte le barre di combustibile nucleare. L’entità del danno non è ancora del tutto chiara.

12.31 – I media giapponesi danno notizie poco confortanti sul numero delle vittime: 2.000 corpi sono stati trovati lungo le coste della zona di Miyagi, un migliaio nella penisola di Ojika e altri mille nella città di Minamisanriku. I dispersi sono ancora decine di migliaia e molti villaggi non sono stati ancora raggiunti dai soccorsi.

12.13 – Il redattore scientifico del Guardian spiega che cosa significa l’esposizione delle barre di combustibile nucleare nei reattori di Fukushima I:

Le barre sono solitamente immerse in diversi metri di acqua per evitare che si surriscaldino. I sensori sembrano indicare che anche le barre dei reattori 1 e 3 siano esposte, ma i tecnici dicono che i livelli di pressione all’interno dei due reattori contrastano con gli altri dati e che quindi i sensori che indicano i livelli dell’acqua potrebbero essere imprecisi. I tecnici stanno cercando di far circolare dell’acqua marina nei tre reattori per raffreddarli. Se si verificasse una fusione consistente del combustibile, l’acqua potrebbe smettere di circolare nei reattori.

12.07 – Secondo Kyodo News il reattore 2 di Fukushima I rischia la fusione del nocciolo. Le barre del combustibile nucleare sono totalmente esposte, riferisce l’agenzia di stampa.


12.04 – Sul sito web del New York Times ci sono un paio di elaborazioni grafiche per comprendere meglio il funzionamento dei reattori di Fukushima I e le loro avarie.

12.00 – Il New York Times ha consultato alcuni esperti di centrali nucleari per avere qualche informazione sulle possibili contaminazioni dovute agli incidenti di Fukushima. Secondo i tecnici, potrebbero volerci mesi prima di tornare a livelli di sicurezza di radiazioni.

11.58 – I consigli del ministero degli Esteri italiano per chi si trova in Giappone o dovrà recarsi nel paese nei prossimi giorni.

11.54 – La Croce Rossa italiana ha avviato una campagna di solidarietà per le popolazioni del Giappone colpite dal terremoto e dallo tsunami. Si può donare anche online utilizzando questo modulo e scegliendo dal menu a comparsa la causale “Pro Emergenza Giappone”.

11.47 – La Banca Centrale giapponese ha annunciato che immetterà nel sistema finanziario giapponese 182 miliardi di dollari per mantenere la liquidità, consentendo a banche e assicurazioni di fornire assistenza e risorse ai loro clienti. Secondo alcuni economisti, la soluzione potrebbe essere però insufficiente considerata l’estensione dei danni provocati dal terremoto e dallo tsunami.

11.31 – L’agenzia di stampa Jiji dice che parte delle barre di “combustibile” nucleare del reattore 2 di Fukushima I sono esposte e questo potrebbe portare a un meltdown, una loro fusione incontrollata.

11.13 – L’Agenzia nucleare giapponese dà notizie poco incoraggianti: il sistema di raffreddamento del reattore 2 di Fukushima I non funziona più del tutto.

11.02 – Quanto sta accadendo alle centrali nucleari giapponesi sta preoccupando la comunità internazionale e, in particolare, i paesi che hanno un alto numero di centrali atomiche. India e Germania, per esempio, hanno confermato di voler intensificare i controlli di sicurezza sui loro impianti. Negli ultimi giorni in Germania gli ambientalisti hanno organizzato presidi e manifestazioni contro il nucleare. Angela Merkel ha cercato di rassicurare la popolazione, promettendo nuove verifiche e controlli più accurati. Il cancelliere non vuole perdere consensi a un paio di settimane da una nuova serie di importanti elezioni amministrative in Germania.

10.55 – Il livello dell’acqua nel sistema di raffreddamento del reattore 2 di Fukushima I è molto basso e impedisce di abbassare la temperatura del sistema. Questo potrebbe rendere più complesse le operazioni di messa in sicurezza del reattore.

10.32 – Si lavora sul reattore 2 di Fukushima I per raffreddarlo. Se l’operazione dovesse fallire, spiegano sul Guardian, i tecnici potrebbero essere costretti a procedere con una nuova esplosione controllata, la terza nell’impianto da sabato scorso.

10.21 – I tecnici della TEPCO dicono che i reattori 1 e 2 di Fukushima I dovrebbero essere fuori pericolo, mentre rimangono problemi per il raffreddamento del reattore 3 dove si è verificata l’esplosione di oggi.

Un battello è stato sbalzato sul tetto di una abitazione dallo tsunami a Otsuchi, nella prefettura di Iwate. (YOMIURI SHIMBUN/AFP/Getty Images)

10.12 – Intanto in buona parte del Giappone settentrionale si avvertono nuove scosse di terremoto, anche particolarmente intense. Lo sciame sismico, dicono gli esperti, potrebbe continuare ancora per giorni.

10.01 – Molte industrie giapponesi hanno sospeso la produzione per ragioni di sicurezza, mancanza di corrente elettrica o impossibilità di ottenere le materie prime. Preoccupati dall’incertezza sulla ripresa dell’attività di molti gruppi, gli investitori hanno iniziato a vendere le loro azioni. Toyota ha perso circa l’8%, Sony il 9,1%, Nissan il 9,5% e Hitachi il 16%.


9.41 – Le operazioni di messa in sicurezza interessano anche l’impianto Fukushima II. Due reattori sono stati raffreddati riducendo il rischio di incidenti come a Fukushima I, mentre un terzo reattore deve essere ancora trattato per la riduzione della sua temperatura.

9.39 – La società energetica ha poi aggiunto che le centrali termoelettriche sono ancora ferme.

9.38 – Terminati i controlli di sicurezza, TEPCO ha confermato di aver riaperto tutte le centrali idroelettriche chiuse a scopo precauzionale dopo il terremoto e lo tsunami della settimana scorsa. Le diciotto centrali nuovamente in attività dovrebbero alleviare la mancanza di energia elettrica nell’area settentrionale del paese.

9.34 – Noriyuki Shikata è il portavoce del primo ministro giapponese, Naoto Kan, e dice che la recente esplosione a Fukushima I che ha interessato il reattore 3 era prevista e “controllata” per ridurre la pressione nel sistema, aumentata notevolmente a causa dei problemi di raffreddamento. L’involucro del reattore, dicono le autorità, è rimasto intatto e questo dovrebbe scongiurare la perdita di materiale radioattivo. Parte dell’edificio che ospita il reattore è invece crollata, come era già avvenuto sabato per il reattore 1 dell’impianto.

9.32 – La pagina dell’Agenzia internazionale per l’energia atomica (AIEA) dell’ONU sullo stato degli impianti nucleari giapponesi dopo il terremoto e lo tsunami. L’Agenzia ha richiesto alle autorità del Giappone di essere il più trasparenti possibile su quanto sta accadendo nelle centrali del paese in avaria.

9.28 – Reuters ha pubblicato una pratica cronologia dall’11 marzo a oggi su quanto accaduto negli impianti nucleari di Fukushima.

9.24 – Il New York Times ha una galleria fotografica interattiva sul prima e il dopo del terremoto e dello tsunami in alcune aree del Giappone settentrionale. Nell’immagine qui sotto, la devastazione di Ishinomaki. Qui una piccola, ma eloquente, galleria fotografica selezionata ieri dal Post di immagini satellitari.

9.15 – Proseguono le operazioni di raffreddamento del reattore 2 con l’acqua marina con una incognita: la TEPCO non è in grado di affermare con certezza che questa soluzione stia funzionando e che l’acqua abbia effettivamente raggiunto il reattore, spiega Reuters.

9.07 – Hajime Sato è un funzionario della prefettura di Iwate e racconta come stanno andando le cose da quelle parti:

La gente sopravvive con pochissima acqua e poco cibo. Le provviste semplicemente non arrivano. Abbiamo chiesto alle pompe funebri nella zona di mandarci quante più bare e sacchi per i cadaveri. Ma non ne abbiamo a sufficienza. Non ci aspettavamo potesse accadere qualcosa del genere.

9.01 – Le condizioni preoccupanti degli impianti nucleari di Fukushima hanno distolto in parte l’attenzione dei media dalla colossale opera di soccorso in atto nel Giappone settentrionale. In molte aree del paese si scava tra le macerie con mezzi di fortuna, spiega Associated Press, alla ricerca dei corpi di chi è stato travolto dalla violenza del terremoto o dallo tsunami. Ci sono milioni di persone senza acqua e cibo, che hanno dovuto passare le ultime notti al freddo perché rimaste senza un riparo.

8.58 – Nell’immagine qui sotto, l’impianto di Fukushima I prima e dopo le esplosioni di sabato e di oggi negli edifici che ospitano i reattori 1 e 3. L’onda d’urto ha sgretolato gli edifici, ma i reattori sarebbero ancora intatti grazie al rivestimento di acciaio che li ricopre.

8.42 – Honda ha confermato la sospensione della produzione, che non riprenderà prima del 20 marzo. Altre società come Toyota e Nissan hanno deciso sabato scorso di fermare i loro impianti per ragioni logistiche e di sicurezza. Anche altre società, non del settore automobilistico, hanno problemi con alcuni stabilimenti a causa dei cedimenti dovuti al terremoto o alla mancanza di energia elettrica per farli funzionare. Nell’area di Tokyo, Sony ha sospeso la produzione in uno dei propri impianti secondari.

8.39 – La pressione nel reattore 2 di Fukushima I è diminuita grazie agli interventi di emergenza delle ultime ore, dice la TEPCO.

8.31 – Le autorità giapponesi parlano ora di 11 feriti nell’esplosione che ha interessato il reattore 3 di Fukushima I.

8.23 – Il portavoce del governo giapponese ha confermato che fino a ora non si hanno notizie di perdite radioattive dal reattore 3 di Fukushima I, colpito da una violenta esplosione alcune ore fa. I problemi sembrano essere seri per il reattore 2, il cui sistema di raffreddamento non funziona più. I tecnici utilizzeranno l’acqua di mare per raffreddarlo, come già era avvenuto per i reattori 1 e 3 nei giorni scorsi. Una mossa ritenuta disperata da molti esperti.

8.20 – Il Nikkei, l’indice delle 225 principali società quotate nella Borsa giapponese, ha chiuso la giornata di contrattazioni a -6%.

8.14 – I tecnici di Fukushima I hanno ridotto la pressione nel reattore 2 rilasciando dell’idrogeno. (L’operazione era già in corso quando ne abbiamo dato notizia alle 8.08, dice Reuters.)


8.12 – L’esplosione che ha interessato il reattore 3 ha causato il ferimento di sei persone e 22 tecnici sono stati trattati per prevenire una eventuale contaminazione.

8.09 – In questo fermo immagine appare evidente il danno all’edificio (al centro) di Fukushima I che ospita il reattore 3 in seguito alla forte esplosione di oggi.

8.08 – Un portavoce della Tokyo Electric Power Company (TEPCO) dice che i tecnici della società starebbero valutando la possibilità di rilasciare parte dell’idrogeno dal reattore 2 di Fukushima I per ridurre la pressione.

Aggiornamento delle 8.04
Dopo i seri problemi tecnici ai reattori 1 e 3 di Fukushima I, sembra che ora ci sia una pericolosa avaria anche nel sistema di raffreddamento del reattore 2. AFP conferma che i livelli di acqua nel sistema di raffreddamento del reattore 2 sono diminuiti sensibilmente e questo potrebbe portare a un surriscaldamento del sistema. Il reattore 2 fino a ora non aveva dato particolari preoccupazioni.

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Una nuova esplosione all’impianto nucleare di Fukushima I è avvenuta oggi, mostrata dalle immagini delle telecamere puntate sulla struttura. L’agenzia di sicurezza nucleare giapponese ha dichiarato che l’esplosione, avvenuta al reattore 3, è stata causata dalla pressione dell’idrogeno e che il reattore non è stato danneggiato: ma sono in corso esami su eventuali perdite radioattive. Il reattore 3 ha seri problemi di raffreddamento come il reattore 1, il cui rivestimento in cemento si è parzialmente sgretolato sabato scorso in seguito a una forte esplosione.

Al reattore 3 è successo qualcosa di analogo: l’onda d’urto dell’esplosione ha fatto sgretolare una parete dell’edificio nel quale è ospitato il reattore. L’incidente è stato confermato dalla Tokyo Electric Power Company e un portavoce ha dichiarato che ci sono tre feriti e sette dispersi. Non si hanno ancora notizie certe sulla possibile perdita di materiale radioattivo.

L’esplosione si è verificata a causa delle alte temperature e della forte pressione all’interno del reattore, spiegano le autorità giapponesi. Il sistema di raffreddamento non ha funzionato, ancora una volta, a dovere impedendo un surriscaldamento incontrollato del reattore che alla fine ha portato all’esplosione.

Il governo è ora al lavoro per valutare l’entità del nuovo incidente e rilevare i livelli di radiazioni nella zona di Fukushima I. Il rivestimento in acciaio del reattore e il reattore stesso sono comunque integri, ha spiegato un portavoce del governo citando il direttore dell’impianto nucleare, e dovrebbero quindi esserci meno pericoli sul fronte di una contaminazione.

Negli ultimi giorni le autorità del paese hanno organizzato una enorme evacuazione per portare le centinaia di migliaia di persone che abitano vicino alle due centrali Fukushima I e Fukushima II ad almeno 20 chilometri di distanza dagli impianti. Si stima che nel raggio di 20 chilometri ci siano ancora 600 persone che hanno deciso di rimanere. A queste è stato richiesto di rimanere in casa e di non esporsi all’aria aperta.

Intanto, nel resto del Giappone settentrionale proseguono le operazioni di soccorso per le popolazioni colpite dal terremoto e dallo tsunami. A Tokyo la situazione è relativamente tranquilla, ma la vita in città è condizionata dal razionamento delle risorse e dell’energia elettrica. A rotazione, spiegano le autorità, ci saranno blackout in diversi quartieri della città per consentire a tutti di avere qualche ora di energia elettrica. La mancanza di energia è principalmente dovuta al danneggiamento di alcune infrastrutture e alla chiusura delle centrali nucleari per ragioni di sicurezza.

La stima ufficiale delle vittime continua a salire. Le autorità giapponesi parlano di 1.597 morti, cifra che non comprende le centinaia di corpi trovati lungo la costa di Sendai e che i soccorsi non hanno ancora potuto raggiungere. Notizie contrastanti, ma un poco incoraggianti, arrivano poi dalla città di Minamisanriku, spazzata via dallo tsunami. Da un paio di giorni si parla di diecimila dispersi nella zona, ma secondo Kyodo News molti avrebbero trovato rifugio nella vicina città di Tome.