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  • Venerdì 11 marzo 2011

Giornata di manifestazioni

Foto e racconto di cosa è successo in Medio Oriente e di Nordafrica (in Arabia Saudita, invece, non è successo niente)

Se non ci fosse stato quello che c’è stato in Giappone, che ha giustamente monopolizzato le attenzioni della stampa mondiale, oggi ci saremmo occupati soprattutto di quanto accaduto in Nordafrica e in Medio Oriente, dove un altro giro di manifestazioni ha scosso diversi governi e regimi. Non quello dell’Arabia Saudita, però, dove alle manifestazioni indette in precedenza non è andato quasi nessuno.

Arabia Saudita
La scorsa settimana diversi attivisti avevano indetto delle proteste antigovernative nella capitale Riyad e in alcune città orientali, a maggioranza sciita. I manifestanti hanno messo in piedi una pagina Facebook dedicata al “giorno della rabbia”, che ha raggiunto oltre 30mila sostenitori. Secondo Al Jazeera circa 200 persone hanno manifestato oggi nella città orientale di Hofuf, che nelle ultime settimane era stata teatro di proteste minori da parte della popolazione sciita. Nella capitale invece non è successo nulla e il luogo indicato dagli attivisti come punto di partenza per le proteste è rimasto deserto. Il governo, che aveva dichiarato le manifestazioni illegali, ha schierato centinaia di poliziotti nelle vie della capitale. Alcuni testimoni hanno raccontato all’Associated Press che la polizia pattugliava gli angoli delle strade mentre alcuni elicotteri sorvolavano la città. Ieri la polizia ha aperto il fuoco contro alcune centinaia di persone che protestvano nella città sciita di Qatif. Tre persone sono rimaste ferite.

Kuwait
Reuters riporta che circa 200 persone si sono radunate nella città di Jahra, a ovest della capitale Madinat al-Kuwait.  I manifestanti – che secondo Al Jazeera sarebbe circa 500 – chiedono maggiori diritti per le persone che risiedono da lungo tempo nel paese e che non hanno la cittadinanza. Si stima che nel paese circa 100mila persone si trovino in questa condizione. La polizia ha usato i gas lacrimogeni per disperderli. Altre proteste si sono verificate nella città di Sulaibiya, a sud-ovest della capitale, e a Al-Ahmadi, una città particolarmente ricca di petrolio che si trova a sud di Madinat al-Kuwait. Un mese fa almeno 100mila persone erano scese nelle piazza per tre giorni consecutivi, obbligando il governo a promettere delle riforme. Lo scorso martedì però il parlamento si è rifiutato di discutere la proposta di legge per estendere la cittadinanza .

Bahrein
Migliaia di manifestanti perlopiù sciiti hanno protestato oggi di fronte al palazzo reale nella capitale Manama, chiedendo la fine della discriminazione da parte della monarchia sunnita. Le proteste erano pacifiche e le persone sventolavano bandiere del Bahrein e fiori. Le forze di sicurezza e circa mille persone leali alla monarchia e armate di bastoni e spade si sono schierate di fronte al palazzo per impedire ai manifestanti di raggiungerlo.

Yemen
Decine di migliaia di persone hanno protestato nelle strade della capitale Sana’a per chiedere le dimissioni del presidente Ali Abdullah Saleh, al potere da 32 anni. Contemporaneamente migliaia di sostenitori del presidente hanno manifestato a suo favore. Nella città portuale di Aden due persone sono state ferite e tre sono state soffocate dai gas lacrimogeni lanciato dalla polizia per disperdere i manifestanti. Un uomo non identificato ha ucciso quattro soldati nella città meridionale di Mukalla.

Iraq
Circa 500 persone si sono radunate nella Piazza della liberazione di Bagdad per protestare contro la corruzione diffusa nel paese e per la mancanza di lavoro, di cibo, di energia e acqua. Altre manifestazioni si sono svolte anche in altre città del paese.