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  • Giovedì 10 marzo 2011

La donna da battere in Francia

Una guida al significato delle previsioni che danno in testa Marine Le Pen

Newly elected president of French far-right party Front national (National Front) Marine Le Pen waves to the audience during the party's congress, on January 16, 2011 in Tours, western France. The 42-year-old Marine Le Pen (67.5%) beats her rival Bruno Gollnisch (32.35%) in the vote conducted among the grouping's 24,000-odd members. AFP PHOTO ALAIN JOCARD (Photo credit should read ALAIN JOCARD/AFP/Getty Images)
Newly elected president of French far-right party Front national (National Front) Marine Le Pen waves to the audience during the party's congress, on January 16, 2011 in Tours, western France. The 42-year-old Marine Le Pen (67.5%) beats her rival Bruno Gollnisch (32.35%) in the vote conducted among the grouping's 24,000-odd members. AFP PHOTO ALAIN JOCARD (Photo credit should read ALAIN JOCARD/AFP/Getty Images)

Da Parigi Gianluca Briguglia ha messo insieme sul suo blog una serie di informazioni per capire meglio il valore e l’importanza dei sondaggi elettorali che in Francia danno in vantaggio al primo turno delle presidenziali la leader del Front National, Marine Le Pen.

In tutti i sondaggi per le presidenziali 2012 in Francia – al di là delle polemiche sul tipo di sondaggio – Marine Le Pen è al primo posto. Neanche al padre, il fondatore del Front National, era mai riuscito un colpo del genere. Marine eredita dal padre un’oratoria efficacissima e non banale. Del padre non ha lo sguardo allucinato né il livore di certe argomentazioni. In economia predica una sorta di protezionismo nazionale e l’uscita dall’euro. La battaglia contro immigrazione, globalizzazione e islamizzazione della Francia sono gli altri cavalli di battaglia. Qui di seguito la sua prima intervista dopo essere diventata presidente del partito (a partire dal minuto 2), solo tre mesi fa, dove spiega come cambierà stile e moderatamente contenuto dell’azione del Front National.

https://www.youtube.com/watch?v=lgfJmI3usKg

Naturalmente si è scatenato il dibattito, ma per il il pubblico italiano è necessario spiegare il meccanismo elettorale (semplice) delle presidenziali.
Le elezioni si svolgono su due turni. I primi due votati del primo turno passano al secondo turno. Chi prende più voti al secondo turno è presidente. Il presidente francese ha poteri molto ampi, in politica estera, per esempio, e nell’influenzare l’esecutivo. Nomina il primo ministro, che il parlamento può però sfiduciare, e dunque ha un fortissimo potere di indirizzo dell’esecutivo. Di fatto è lui che decide la composizione del governo e può sciogliere il parlamento. La cosiddetta “quinta repubblica” (quella attuale) è insomma stata costruita a immagine di De Gaulle, che ne fu il primo presidente, dal 1959.
In un sistema del genere, il ruolo e la forza dei partiti sono molto diversi da quelli che hanno in una repubblica parlamentare come la nostra. Per questo le elezioni presidenziali, e il primo turno, hanno un’importanza particolare. Al primo turno infatti possono presentarsi molti candidati della stessa area politica, di partiti alleati, con lo scopo di pesare l’importanza dei vari partiti, ma soprattutto, in un sistema così legato al leader, di mettere in evidenza personalità nuove.

(continua a leggere sul blog di Gianluca Briguglia)

Mezza Francia spaventata da un sondaggio

foto: ALAIN JOCARD/AFP/Getty Images