A che punto è la guerra tra Della Valle e Geronzi

GiovannI Pons fa il punto su Repubblica di una resa dei conti finanziaria e psicologica

Una nuova vicenda “letteraria” sta appassionando da alcuni giorni il mondo della finanza italiana, governato spesso più da sistemi di relazioni, competizioni, vecchie questioni personali e intenzioni umane che dalle leggi del mercato. È la battaglia dichiarata da Diego della Valle a Cesare Geronzi, in cui il secondo sembra stare perdendo la sua inattaccabilità. Ne scrivono tutti i giornali, questo è il quadro descritto da Giovanni Pons su Repubblica.

Si fa sempre più aspro lo scontro tra Diego Della Valle e Cesare Geronzi. All´indomani della pubblicazione sui giornali di alcune dichiarazioni rilasciate dal presidente di Generali ai margini del Forex di Verona, il fondatore della Tod’s ha replicato con toni durissimi chiedendo in sostanza un chiarimento definitivo. L’ennesima invasione di campo di Geronzi ha riguardato sia la governance di Generali, «soddisfacente all’80% ma nella quale sarebbe da rivedere la parte che riguarda il settore immobiliare», il trattamento riservato agli analisti finanziari, definiti dei «giovani» senza grandi velleità, e le implicazioni per la quota che il Leone ha in Rcs, ritenuta intoccabile soprattutto nella parte che riguarda il suo rappresentante nel patto, cioè lo stesso Geronzi. Sul tema della gestione del settore immobiliare di Trieste ha risposto a tambur battente sabato sera l’ad Giovanni Perissinotto, chiarendo che le performance sono “ottime” e difendendo le doti dei suoi manager «sintesi di professionalità sia italiane sia estere che stanno dando i loro frutti». Poi, ieri, sera, la nuova stoccata di Della Valle che anticipa, probabilmente, la richiesta di un nuovo chiarimento all´interno del cda di Trieste. «È molto preoccupante – scrive Della Valle in un comunicato – sentire parlare del serio e professionale mondo degli analisti con sarcasmo, definendoli “giovani che hanno il diritto di pensare ciò che pensano”. Ricordo a Geronzi, e come me sono sicuro vorrebbero farlo anche altri consiglieri, che le Generali hanno oltre 300 mila azionisti che sono invece sensibili e rispettosi dell´opinione degli analisti quando devono decidere cosa fare dei propri investimenti, compreso quello in Generali».

(continua a leggere sul sito Diritti Globali)