«La proprietà di Mondadori non sopporta più la mia presenza»

Roberto Saviano parla al Corriere della Sera del complicato rapporto con la sua casa editrice

Marco Imarisio sul Corriere della Sera intervista Roberto Saviano, a proposito del suo rapporto con la casa editrice che fino a questo momento ha pubblicato i suoi libri, Mondadori, e delle forti critiche ricevute dalla sua presidente, Marina Berlusconi, quando pochi giorni fa ha dedicato una laurea honoris causa ai pm della procura di Milano che indagano su Berlusconi.

Roberto Saviano, è davvero un addio?
«Mondadori ed Einaudi sono case editrici libere. Nel mio caso sento però che la proprietà non sopporta più la mia presenza. Si sta vivendo una contraddizione tra la proprietà che alza la voce assumendo toni autoritari e gli uomini che lavorano nella casa editrice, liberi e autonomi. Una cosa è la proprietà un’altra è l’editore. Ma nel mio caso questo equilibrio sembra rompersi. Anzi, si è rotto».

Come mai ha deciso di pubblicare con un altro editore?
«Semplice: sono felice che Feltrinelli mi abbia proposto di fare un libro con i monologhi di Vieni via con me. Si tratta di testi sofferti, che hanno avuto vita difficile fin dall’inizio. Mentre li preparavo, mentre raccoglievo il materiale, io e la redazione non sapevamo se sarebbero mai andati in onda».

Mondadori non le ha mai fatto una proposta per averli?
«Mai. Del resto, fuori dalla casa editrice, in tanti hanno cercato in ogni modo di fermarli, da quando ho proposto i temi di cui avrei voluto parlare. Li hanno contrastati con ogni polemica possibile ed infine cercato di farli dimenticare il prima possibile. E ora sono davvero entusiasta di trovarmeli in libreria».

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