Regalare un Gronchi rosa nel 2011

Una pubblicità in prima pagina sulla Stampa suggerisce un'idea per un regalo anacronistica, ma coraggiosa

Sulla prima pagina della Stampa di ieri, una pubblicità a fondo pagina invitava i lettori a «scegliere un regalo che vale» per una occasione particolare e a orientarsi sull’acquisto di un francobollo da collezionismo. L’annuncio pubblicitario, che suona allegramente anacronistico in tempi di videochat e iPad, comprendeva una riproduzione del Gronchi rosa, forse il francobollo più famoso della filatelia italiana che per un certo periodo riuscì a rendere pop il collezionismo di francobolli negli anni Sessanta, divenendo proverbiale sinonimo di oggetto prezioso fin dentro alle storie di Topolino.

La storia del Gronchi rosa e delle ragioni del suo valore si è un po’ perduta, nel frattempo. Per celebrare il viaggio del presidente della Repubblica Giovanni Gronchi in Sudamerica, il 3 aprile del 1961 le Poste decisero di emettere una serie di francobolli commemorativi. Quello di colore rosa aveva un valore di 205 lire e rappresentava l’aereo del presidente in viaggio tra l’Europa e il Perù. Il disegnatore del francobollo aveva tratto l’ispirazione per il disegno da un vecchio atlante geografico e finì per sbagliare i confini dello Stato del Sud America. Sul Gronchi rosa, infatti, mancavano i territori nel bacino del Rio delle Amazzoni che il Perù aveva annesso dopo la guerra con l’Ecuador nei primi anni Quaranta.

La scorretta rappresentazione dei confini non piacque all’ambasciatore peruviano in Italia, che protestò ottenendo la sospensione della distribuzione del francobollo. Per riparare al danno, le Poste provarono anche a far sparire dalla circolazione i Gronchi rosa già distribuiti, coprendo quelli sulle buste già affrancate con una versione corretta e di colore grigio dei confini del Perù. L’operazione delle Poste contribuì a rendere raro il Gronchi rosa e a farlo diventare uno dei pezzi più ambiti per i collezionisti italiani.

A distanza di quasi cinquant’anni, non è ancora del tutto chiaro quanti Gronchi rosa abbiano circolato e quanti siano stati ritirati dalle Poste. I Gronchi rosa venduti, stando alle cifre ufficiali, furono 79.625, ma alcuni cataloghi di filatelia arrivano a ipotizzare cifre intorno al milione, forse confondendo la tiratura con l’effettivo numero di francobolli circolati.

Anche a causa delle informazioni poco chiare sull’effettivo numero di Gronchi rosa ancora esistenti, le quotazioni del francobollo sono molto variabili. Un Gronchi rosa nuovo mai usato vale circa mille euro, mentre la quotazione si dimezza per gli esemplari che furono coperti dalle Poste con il francobollo grigio rivisto e corretto. Per le buste affrancate sia col Gronchi rosa che con la versione grigia riparatrice, le quotazioni oscillano tra i 900 e i 600 euro. Quelli che hanno più valore sono i francobolli che sfuggirono alle Poste e che hanno viaggiato con regolare timbro postale. Le quotazioni in questo caso sono sull’ordine delle decine di migliaia di euro e, nel caso delle buste che hanno viaggiato sull’aereo presidenziale, si può arrivare ai trentamila euro.