Non avere mai paura

Una malattia ha spento il centro della paura nel cervello di una donna, che ora vive senza timori

La paura è una delle più intense emozioni che la specie umana e molte altre specie animali possano provare. Difficile da controllare, questa emozione primaria è mossa principalmente dall’istinto di sopravvivenza e ci aiuta ad evitare le situazioni pericolose. Per anni i ricercatori hanno cercato di capire quale fosse la zona del nostro cervello che governa la paura e, negli anni Trenta, alcuni studiosi hanno scoperto che questa emozione era regolata dall’amigdala, una parte del cervello che si trova appena al di sopra del tronco cerebrale.

Uno studio dimostrò che rimuovendo l’amigdala dall’encefalo di alcune scimmie era possibile rimuovere la paura dal loro comportamento. Le cavie furono messe a confronto con alcuni serpenti, animali che in genere inducono alla fuga i primati, e queste iniziarono a interagire con i rettili senza dimostrare alcun timore.

Negli anni successivi esperimenti simili furono condotti anche su altre specie di animali, ottenendo risultati del tutto simili a quelli dei primi test sulle scimmie. Le evidenze raccolte e l’ampia letteratura scientifica in materia hanno rafforzato la convinzione nella comunità scientifica sul ruolo fondamentale dell’amigdala nella costruzione della paura negli animali, ma per anni i ricercatori si sono chiesti se la mancanza di questo apparato cerebrale potesse influenzare anche il comportamento degli esseri umani.

Uno studio da poco pubblicato sulla rivista scientifica Current Biology sembra ora confermare il ruolo dell’amigdala nella gestione della paura anche nella nostra specie. La ricerca è stata coordinata da Justin Feinstein della University of Iowa (Stati Uniti), che insieme a un gruppo di ricercatori ha potuto studiare il caso della paziente SM affetta da una disfunzione cerebrale che rende inattiva l’amigdala.

A causa della lipoproteinosi, una malattia ereditaria rara, SM ha una serie di lacune nel proprio cervello che sembra la rendano immune alla paura. I ricercatori hanno scoperto che la paziente non prova alcun timore per i serpenti e i ragni pericolosi, animali che generalmente mettono in allarme la maggior parte delle persone. Nulla di così grave, ma una condizione simile porta anche ad alcuni pericolosi svantaggi.

Non provando mai paura, SM ha talvolta messo in serio pericolo la propria vita. Tempo fa, per esempio, la donna ha deciso di fare una passeggiata da sola in un parco ed è stata aggredita da un malvivente, che l’ha minacciata con un coltello. Nonostante questo episodio, traumatico per chi ha una “normale” percezione della paura, il giorno seguente SM è tornata nello stesso parco, fortunatamente senza incontrare di nuovo il proprio aggressore.

Feinstein e colleghi stanno provando a insegnare alla paziente a riconoscere le situazioni pericolose, così da non mettere in pericolo la sua incolumità, ma il processo di apprendimento si sta rivelando più complesso del previsto. Lo studio di SM potrebbe offrire nuovi importanti spunti per capire meglio il funzionamento del centro della paura nel nostro cervello, portando a nuove terapie e cure per chi soffre di attacchi di panico o vive in un costante stato di paura a causa di episodi traumatici, come alcuni soldati tornati dal fronte.