I tormenti natalizi dell’Italia dei Valori

De Magistris, Alfano e Cavalli denunciano una "spinosa e scottante questione morale", Di Pietro e i suoi si arrabbiano

© Marco Merlini / LaPresse
09-12-2010 Roma
Politica
Camera, sala stampa, conferenza stampa dell'Italia dei Valori per presentare la manifestazione'il dittatore del bunga bunga'
Nella foto Antonio Di Pietro

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Rome, 12-09-2010
Politic
Chamber of Deputies, Idv party presents the demonstration 'The bunga bunga dictator'
In the photo Antonio Di Pietro
© Marco Merlini / LaPresse 09-12-2010 Roma Politica Camera, sala stampa, conferenza stampa dell'Italia dei Valori per presentare la manifestazione'il dittatore del bunga bunga' Nella foto Antonio Di Pietro © Marco Merlini / LaPresse Rome, 12-09-2010 Politic Chamber of Deputies, Idv party presents the demonstration 'The bunga bunga dictator' In the photo Antonio Di Pietro

Il partito di Antonio Di Pietro ha una lunga tradizione di conflitti interni. Chi ha paragonato il modello di “partito personale” a quelli di Berlusconi ha sempre dovuto fare i conti con una palese differenza: se Berlusconi mette a tacere con la sua sola esistenza ogni dissidenza e ogni critica, guidando un partito di obbiedienti, Di Pietro si è invece via via circondato di compagni di strada con cui a un certo punto si è arrivati a uno scontro: la lista è lunga. L’ultimo conflitto sembra però di nuovo genere e nuove prospettive: Luigi De Magistris non solo non è stato costretto dalla sproporzione di forze ad andarsene mugugnando, ma è stato in grado di costruire all’interno dell’Italia dei Valori una sua forza autonoma in grado di confrontarsi con Di Pietro. Questo confronto ha avuto un nuovo showdown nei giorni della vigilia di Natale.

Il 22 dicembre De Magistris ha pubblicato sul suo sito un documento firmato assieme alla deputata europea Sonia Alfano e al consigliere regionale lombardo Giulio Cavalli, piuttosto severo sul funzionamento del partito. Si intitola “L’IdV e la questione morale”.

Non abbiamo voluto sfruttare l’onda delle ultime polemiche per dire la nostra, per non offrire il fianco a strumentalizzazioni che avrebbero danneggiato l’Italia dei Valori. Abbiamo fatto passare la piena facendo quadrato attorno all’Idv. Ora però alcune considerazioni per noi sono d’obbligo. E si rende necessario partire da una premessa: nell’Idv oggi c’è una spinosa e scottante “questione morale”, che va affrontata con urgenza, prima che la stessa travolga questo partito e tutti i suoi rappresentanti e rappresentati. Senza rese dei conti e senza pubbliche faide, crediamo che mai come adesso il presidente Antonio Di Pietro debba reagire duramente e con fermezza alla deriva verso cui questo partito sta andando per colpa di alcuni.

Il testo cita i famigerati casi di Scilipoti e Razzi, i due deputati passati indecorosamente a sostenere il governo, ma anche quello di Pino Arlacchi, “che dopo essere stato eletto con l’Idv e solo grazie all’Idv, ha salutato tutti con un misero pretesto ed è tornato con le orecchie basse al Pd”.  E poi chiede a Di Pietro una “brusca virata” (“Ma chi ha portato questi personaggi in questo partito?”).

Al presidente chiediamo solo una cosa: si faccia aiutare a fare pulizia. Ci lasci lavorare per rendere questo partito quello che lui ha pensato e realizzato e che ora qualcuno gli vuole togliere dalle mani.

De Magistris, Alfano e Cavalli chiudono con una citazione di Enrico Berlinguer, storico leader del partito da cui è nato l’attuale Partito Democratico. La loro lettera ha generato molto dibattito e agitazioni in rete e non solo tra i militanti dell’Italia dei Valori, mitigati solo dalle distrazioni dei giorni di festa. Lo stesso Di Pietro ha risposto, senza citarli mai (“da qualche parte si parla della questione morale ed etica all’interno dell’Italia dei Valori”), con un video in cui annuncia le sentenze a lui favorevoli sulle denunce presentate dai suoi ex alleati e ora acerrimi critici Elio Veltri e Achille Occhetto: il suo partito, dice Di Pietro, “se trova qualche mela marcia l’allontana”.

Ci ha girato meno intorno l’onorevole Massimo Donadi, più fedele sodale di Antonio Di Pietro, con un post sul suo sito intitolato “Una pugnalata alle spalle”.

Sono esterrefatto e chiedo scusa se i miei toni di oggi potranno apparirvi eccessivi ma l’attacco a freddo che De Magistris, Alfano eCavalli, hanno sferrato oggi al mio partito mi indigna profondamente. Non era bastato il colpo arrivato il giorno dopo la vicenda Razzie Scilipoti con le critiche alla selezione dei candidati e con il presagio di altre possibili fuoriuscite. A distanza di una settimana, arriva il secondo colpo, la bufala della questione morale in Italia dei Valori.

Intanto un altro degli ex simpatizzanti del partito – Paolo Flores D’Arcais – si è detto disperato delle sue chances di riprendersi al Riformista. E “malumori” in rete vengono segnalati altrove: anche se malumori in rete se ne trovano sempre, che il problema ci sia lo dice anche il Fatto, sempre vicino alle iniziative di Di Pietro.