La pazza giornata del Senato e di Rosy Mauro

La vicepresidente del Senato sequestra le votazioni tra le proteste e l'imbarazzo generale

Un accavallamento di psicodrammi, incompetenze e battaglie procedurali ha animato il dibattito in Senato sulla riforma dell’università, che va al voto domani se non succedono altri inciampi: ma un macigno in mezzo alla strada c’è già e sono gli errori di scrittura del testo che ha una serie di incongruenze (è “scritto con i piedi” ha detto la senatrice Sbarbati) che la maggioranza non ha voluto correggere per paura di dover ritornare alla Camera, e quindi il problema resta. Il Post ha seguito gli sviluppi in diretta, il momento clou e scatenatore del caos è nel video alla fine di questa pagina. Si riprende la seduta domattina alle 9,30.

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21,01 Applausi divertiti dall’opposizione, la maggioranza borbotta. Schifani interrompe “dato l’orario”, e nessuno sembra scontento. “La seduta è tolta, riprendiamo domattina alle 9,30”

20,59 Una melina spettacolare dell’opposizione, con salamelecchi e palleggi. Pardi ora sta dicendo delle cose prive di senso pur di guadagnare tempo, parole vuote, “a guardarlo in controluce… questo emendamento…”

20,58 Il PD comincia a mobilitarsi: ora chiede di parlare la senatrice Bastico.

20,56 il senatore Procacci del PD chiede di intervenire in dissenso: in quanto “in dissenso” può intervenire anche se è collega di Vita che ha già parlato. Suona un trucco.

20,53 Ora Pardi ha trovato un emendamento su cui è competente e sta prendendo tempo con una sua dichiarazione. Poi di nuovo Vita. Schifani scattante per non lasciare nessun intervallo nei passaggi.

20,51 Di nuovo Vita su un emendamento. Spettacolo notevole di Vita che tenta di fare ostruzionismo da solo consultando frettolosamente il testo per argomentare sugli emendamenti: i suoi colleghi evidentemente non sono in grado o non hanno voglia.

20,49 Schifani ha annunciato che si chiude alle 21 e vuole finire. L’opposizione cerca di rallentare chiedendo il voto elettronico su ciascun emendamento. Ora ha interrotto chiedendo di parlare Vincenzo Vita. Precipitoso e maldestro tentativo di ostruzionismo.

20,46 Serie di emendamenti bocciati a ripetizione.

20,43 Schifani mette ai voti (alzata di mano) gli emendamenti, precipitosamente. “Non è approvato”, mille volte. Un senatore chiede il voto elettronico su un emendamento. Lo ottiene. “Il Senato non approva”.

20,42 Battutone di Quagliarello a D’Ambrosio, che ha citato la separazione dei poteri: “visto il potere in cui lei si trovava prima…”. C’è una sua collega sovreccitata che gli applaude praticamente in grembo.

20,40 Parla il senatore D’Ambrosio del PD. Dietro di lui un senatore sta con l’orecchio su un iPad cercando di ascoltare qualcosa. D’Ambrosio dice che il parlamento è esautorato e dichiara “mi allontano da quest’aula e non ci torno più”.

20,37 Pardi annuncia che anche l’Italia dei Valori non parteciperà alle votazioni da ripetere. E ribadisce che “non è possibile essere d’accordo” con la soluzione proposta da Schifani.

20,35 Finocchiaro – “ho il dovere di fare una dichiarazione” – annuncia che il PD non parteciperà alle votazioni riguardo gli emendamenti “che sono stati già sottoposti al voto del Senato”.

20,31 Malgrado la decisione sia stata presa non si ricomincia ancora a votare, l’aula rumoreggia.

20,26 Schifani annulla le precedenti votazioni e vanno ripetute, poi accantona tutti gli emendamenti collegati al comma 5, quelli tra loro contraddittori, “in maniera tale che non si possa pensare che voglio fare forzature”.

20,23 Schifani convoca per le 21,10 la giunta per il regolamento. La seduta continua con le votazioni fino alle 21. “Il problema rimane aperto”.

20,21 Sbarbati tocca il tasto dolente: “noi non possiamo rimanere ingessati perché il governo e la maggioranza hanno problemi alla Camera”. E anche: “Questa legge è scritta con i piedi”.

20,19 La sensazione è che in tutto questo casino l’opposizione ne stia anche approfittando per prendere tempo: da stamattina la maggioranza e il governo premevano per fare il prima possibile – e da qui anche l’impazzimento di Rosy Mauro – mentre l’opposizione spingeva per rallentare i lavori. Ora Li Gotti legge un articolo del regolamento del Senato che recita che “non sono ammesse proteste” al voto dell’aula: ai sensi di quella norma la motivazione addotta da Schifani per ripetere il voto non sussisterebbe.

20,14 Li Gotti, dell’IdV, dice in sostanza: se volete votare rivotiamo, ma almeno votiamo un emendamento che sana la contraddizione tra le due norme, problema originario, e facciamo fare alla legge un altro passaggio alla Camera.

20,10 Zanda, senatore del PD, definisce la presidenza di Rosy Mauro “assolutamente anomala”. Dice che “ci sarebbero dei rimedi semplici se governo e maggioranza accettassero un rapido passaggio della legge alla Camera”, e siccome non lo accettano bisogna forzare le regole. Il governo ha promesso di chiarire la contraddizione fra le norme con un emendamento al milleproroghe ma Zanda dice che l’emendamento non sarebbe mai accettato, non trattandosi di una proroga. Zanda ribadisce inoltre che il voto dell’assemblea è sovrano su quel che accade in aula: annullare sette voti in fila rappresenta un pericoloso precedente.

20,06 Interviene nuovamente D’Alia, dell’UdC. Dice che quello che dice il ministro conta fino a un certo punto, visto che c’è una dinamica parlamentare da chiarire, e chiede di convocare la giunta per il regolamento per chiarire la questione.

20,02 Legnini propone la soluzione di approvare un emendamento che sopprime un comma, e via di articoli e commi: in sostanza la maggioranza ha fatto un casino di incongruenze nella scrittura del testo e ora metterci una pezza non è facile per niente.

19,57 Buon punto di Legnini: se Schifani annulla dà ragione alle proteste del PD sulla conduzione irregolare del voto.

19,56 Il senatore Legnini – primo contestatore del problema – dice che la Gelmini “aggrava la situazione” invece di risolverla. E nega ci siano stati comportamenti scorretti con Mauro da parte del PD.

19,55 Gelmini dice il governo si impegna a risolvere il tutto in CdM. Proteste.

19,54 Schifani sta cercando di venire fuori dal problema primigenio, quello delle incongruenze del testo della legge arrivato in Senato, problema sollevato dal PD all’inizio di tutto. Dà la parola al ministro Gelmini.

19,51 Schifani conferma: si rivota. Ma sta ancora parlando della sua coscienza.

19,49 Schifani torna sulla sua buona fede, come se fosse la cosa più importante da sancire. La dice lunga sul clima.

19,47 Rutelli propone di riconvocare la seduta tra un’ora dopo un incontro tra i capigruppo e Schifani.

19,46 Rutelli spiega che se si rivota si crea un precedente, e che comunque il problema del testo sbagliato che rischia di tornare alla Camera bisogna trovare una soluzione. Insomma dice a Schifani: trovi una soluzione che quadri il cerchio.

19,39 Parla Pistorio (MpA). Dice che rivotare è ben strano, ma conferma che la decisione di Schifani precedeva la contestazione sugli emendamenti “approvati”. “Ho simpatia per la vicepresidente Rosi Mauro” ma ha fatto casino, sostiene Pistorio.

19,34 Parla Gasparri.

19,32 Posto che si è fatto un gran casino, dice Viespoli in sintesi, l’unica cosa responsabile da fare è ricominciare daccapo.

19,30 Parla Viespoli, Futuro e LIbertà. Bisognava sospendere subito la seduta, dice.

19,28 Mauro muove la testa, fa smorfie di consenso, sembra parlare da sola. È evidentemente ancora piuttosto “turbata”.

19,25 Parla Bricolo della Lega: esprime solidarietà a Mauro, che annuisce a testa bassa accanto a lui. “E stata una protesta incivile”, dice alla Finocchiaro. Proteste.

19,21 Parla D’Alia (UDC) e si mette dalla parte di Schifani. Opportuno “che ci diamo tutti una calmata” dice alla maggioranza, che accusa di avere indotto in confusione Mauro.

19,18 Secondo Schifani la sospensione d’aula non è un’interruzione di continuità: non si è fatto altro in mezzo. La sua tesi è che le opposizioni – per bocca dei capigruppo – avessero loro chiesto di rivotare, e implica che adesso non vogliono più rivotare perché si sono accorte del guaio combinato da Mauro e ne vogliono approfittare.

19,17 Li Gotti chiude alzando la voce e gesticolando: “è il bello della democrazia, che si può anche sbagliare”. E “la prego presidente, lo eviti”.

19,13 Il voto affetto da irregolarità si annulla immediatamente” dice Li Gotti: non si può annullare sette voti – “un’intera fase dei lavori d’aula” – e non può annullare uno che non è il presidente d’aula, ma un altro presidente che arriva dopo e annulla quello che aveva approvato il presidente d’aula. Di fatto Li Gotti lo descrive come un golpe d’aula.

19,12 Dice Li Gotti che Mauro in tre casi ha detto “non approvato” e in quattro ha detto “approvato”: quindi ha dimostrato totale padronanza di quello che stava facendo. È un bluff – Mauro aveva evidentemente perso il controllo – ma regge.

19,08 Parla Li Gotti (IdV). Parte facendo il diplomatico, dicendo che può capitare ci siano tumulti e che il presidente debba abbandonare l’aula, come da regolamento. Va a parare su questo: se c’era “caos” come dice Schifani, Mauro poteva sospendere la seduta. Invece Mauro “ha apprezzato che ciò che accadeva in aula non era tale da sospendere la seduta”.

19,06 “Non condividiamo la scelta di andare a votare”, dice: non si può creare un precedente di rivotare un voto fatto per sette volte.

19,05 “Qui si è votato, e si è votato per sette volte!”

19,04 Finocchiaro dice di aver dovuto fare il lavoro che fanno altri “all’ingresso delle discoteche”, durante le votazioni.

19,02 “Con una forza di… prepotenza”: Finocchiaro si arrabbia e non trova le parole.

19,01 La nostra non era una protesta di merito, ma sulla regolarità, dice Finocchiaro. “Prepotente e dispregiativo nei confronti dell’opposizione” il comportamento della vicepresidente Mauro.

18,58 Intanto in aula le presenze sono molto diminuite. Difficile si rivoti già stasera.

18,56 Interviene Finocchiaro. Ironico battibecco con l’IdV su chi parla prima.

18,52. Schifani dice che se la sua decisione di rivotare era avvenuta prima di sapere dell'”errore” della vicepresidente Mauro, questo conferma la sua (di Schifani) buona fede e che quindi conferma la decisione di rivotare. Il senso è che il voto condotto da Mauro era palesemente irregolare, e quindi il suo avere approvato diventa irrilevante. Proteste.

18,51 “La mia intenzione era procedere alla rinnovazione di quelle votazioni”, prima di sapere che la vicepresidente aveva dichiarato l’approvazione degli emendamenti. E l’aveva comunicata ai capigruppo.

18,49 Schifani riprende la seduta. Ci sono stati “momenti di caos”, dice. Proteste.

18,38 (ASCA) – Roma, 21 dic – ”La vice-presidente del Senato Angela Mauro ha dichiarato, durante la seduta in corso, che sono stati approvati tre emendamenti all’articolo 6 del disegno di legge Gelmini. A questo punto e’ naturale, oltre che obbligatorio, che la legge ritorni alla Camera per essere sottoposta nuovamente al voto dei deputati. In altre parole, va in fumo per sempre il progetto di approvare la legge a lSenato in via definitiva entro domani. E tutto questo per l’incapacita’ della presidente Mauro nel sapere gestire le proteste del Partito Democratico che l’hanno evidentemente mandata nel pallone e le hanno fatto dimenticare anche le basi piu’ elementari delle regole parlamentari per approvare le leggi”. Lo dichiara il senatore PD, Ignazio Marino.

18,25 (ASCA) – Roma, 21 dic – Dopo la bagarre scoppiata in Aula del Senato e l’incauta gestione dei lavori da parte della vicepresidente di turno, Rosi Mauro, il presidente Schifani ha convocato i capigruppo per una riunione informale al fine di chiarire l’accaduto e riportare nella normalita’ lo svolgimento dei lavori assembleari.
Mauro aveva dichiarato ”approvati” una serie di emendamenti anche se l’esito del voto non si era ben capito quale fosse. Neppure il segretario d’Aula, senatore Nello Di Nardo (Idv), interpellato dai giornalisti per comprendere meglio l’accaduto, ha ammesso conimbarazzo: ”Non si e’ capito nulla”.

18,20 Intanto stamattina i senatori dell’Italia dei Valori avevano ripreso in aula il ministro Bondi che a loro dire votava anche per il collega Sacconi.

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L’Italia dei Valori ha pubblicato su YouTube le imbarazzanti immagini della seduta al Senato di oggi, con la vicepresidente Rosy Mauro che intorno alle 17 ha messo a votazione gli emendamenti della riforma dell’Università contro le richieste dell’opposizione – interpretate prima da Anna Finocchiaro e poi riprese da Pancho Pardi – che richiedeva un intervento del presidente Schifani su una questione procedurale (il testo arrivato dalla Camera aveva delle modifiche da correggere, che il governo pretendeva di correggere con un decreto). Secondo l’ASCA il suo comportamento presenta “il rischio di un evidente ‘errore tecnico’ da parte della presidenza: se così fosse il ddl di riforma dell’università dovrebbe tornare alla Camera per una nuova lettura”. In effetti, l’impressione è che – in un modo completamente fuori controllo – la vicepresidente Mauro volesse respingere, e non approvare, gli emendamenti. Anche perché, con gli emendamenti approvati, il testo è quindi formalmente modificato e dovrebbe tornare alla Camera. La seduta è stata sospesa e si sta esaminando la situazione.