Il meglio della musica classica nel 2010

La classifica di Alex Ross sul New Yorker, preparatevi a parole come "ensemble" e "microtonale"

È la prima classifica di fine anno che segnaliamo nella sezione cultura, e probabilmente non sarà neanche l’ultima. L’ha preparata Alex Ross – stimato e discusso critico americano – sul New Yorker, e ripercorre i “momenti più memorabili” del 2010 nella musica classica e contemporanea. Ross ha scelto un concerto, un disco, un compositore, un direttore d’orchestra, un debutto e un addio; l’articolo è un po’ per addetti — Ross cita con nonchalance qualche nome che qua al Post abbiamo sentito a malapena nominare, se ci consultiamo tutti assieme — ma è utile e interessante anche per i profani che vogliono avere qualche spunto sparso dall’anno appena passato. I player dei pezzi aiutano e, in caso vogliate approfondire, nel dubbio abbiamo messo link a qualsiasi cosa. Ecco cosa dice Ross.

Il concerto
Se il programma della Carnegie Hall newyorkese (una delle sale da concerto più importanti della storia della musica, sia classica che leggera) ha offerto una serie di spettacoli tutti ugualmente eccezionali, Ross sceglie come suo preferito il concerto di Osmo Vänskä e della Minnesota Orchestra, che hanno intepretato Kullervo del compositore finlandese Jean Sibelius. “Ancora oggi se ci penso mi vengono gli occhi lucidi”, scrive Ross.

Il disco
Ross sceglie un disco che ha ascoltato ripetutamente durante l’anno, Flights of Fantasy: Early Italian Chamber Music, un’antologia di pezzi barocchi suonati da Monica Huggett e dall’Irish Baroque Orchestra, prodotta dall’etichetta Avie. Una registrazione che trasmette una “libertà inebriante”, anche per essere stata composta improvvisando, e spazia tra diversi toni e atmosfere, tracciando un ritratto completo degli stili del barocco.

Biagio Marini, Passacaglio à 4, Monica Huggett dirige la Irish Baroque Orchestra Chamber Soloists; Avie 2202.

Il compositore
Secondo Ross, Georg Friedrich Haas è uno dei più bravi compositori di musica spettrale, un genere composto basandosi sull’analisi dello spettro del suono. Quest’anno a New York sono andati in scena due suoi concerti magistrali: il JACK Quartet ha suonato il suo “mistico” terzo quartetto in condizioni di semioscurità e l’Argento Chamber Ensemble ha suonato la sua piece monumentale in vain. Tre mesi fa, al Donaueschingen Festival, Haas ha svelato la sua nuova piece intitolata Limited Approximations, per sei pianoforti microtonali.

Un estratto da “in vain” di Haas’s “in vain”, Sylvain Cambreling conduce la Klangforum Wien; Kairos 1233.

Il direttore d’orchestra
Alla sua seconda stagione alla New York Philarmonic, Alan Gilbert ha trasformato una “orchestra dalle vedute limitate in un ensemble combattivo di musica moderna”. E la cosa più sorprendente, dice Ross, è che si è portato dietro tutti i vecchi ascoltatori sottoponendo loro spettacoli rischiosi come Le Grand Macabre di György Ligeti, Amériques di Edgard Varèse e Kraft di Magnus Lindberg.

Il debutto
Il Metropolitan Opera ha avuto un anno così così, a causa di produzioni troppo costose che hanno avuto poco successo e molti cantanti scelti più per il loro aspetto che per la loro voce. Il 27 settembre scorso, però, il basso-baritono Eric Owens si è fatto notare interpretando lo spaventoso nano Alberich ne L’oro del Reno di Richard Wagner. Una menzione anche per il soprano Angela Meade per la sua interpretazione della protagonista di Norma di Vincenzo Bellini.

Eric Owens canta la maledizione di Alberich da L’oro del Reno, James Levine conduce la Metropolitan Opera Orchestra, September 27, 2010; courtesy of the Met.

L’addio
Quest’anno il mondo della musica ha perso il soprano australiano Joan Sutherland, morta lo scorso ottobre, ma per diversi motivi la morte di Charles Mackerras — il 4 luglio — è stata ancor più dolorosa, perché il maestro, anch’egli australiano, era ancora prolificamente in attività. Le registrazioni di Mackerass — le Sinfonie di Mozart numero 29, 31, 32, 35 e 35, con la Scottish Chamber Orchestra — pulsano di energia dalla prima all’ultima nota.

Il finale della Sinfonia Haffner di Mozart, da Linn CKD 350.