La guerra di Villa Soldati

Cinque giorni di violenze tra immigrati e residenti locali in un quartiere povero della capitale

A Buenos Aires le forze della polizia e dell’esercito sono intervenute per riportare l’ordine nel quartiere di Villa Soldati, dopo cinque giorni di scontri tra immigrati e residenti locali che hanno causato la morte di almeno tre persone. Villa Soldati è un quartiere povero della capitale argentina che si trova nella parte sud-ovest della città. Il quaranta percento dei suoi abitanti vive in un complesso di case popolari costruito tra il 1973 e il 1979.

Nelle ultime settimane, circa mille persone – la maggior parte di origine boliviana, paraguayana e peruviana – si sono accampate in un parco di Villa Soldati dopo essere state espulse da un altro accampamento illegale. Quando la polizia aveva cercato di allontanarle una prima volta senza riuscirci, alcuni residenti locali hanno attaccato gli immigrati con pietre e bastoni uccidendo due uomini di origine boliviana e una donna del Paraguay. La notizia di una quarta vittima non è ancora stata confermata dalla polizia, i feriti gravi sarebbero almeno trenta.

La polizia di Buenos Aires è stata duramente criticata per il ritardo con cui è intervenuta. Soltanto ieri governo centrale e amministrazione locale hanno trovato un accordo per un intervento congiunto. Camionette, elicotteri e centinaia di uomini dell’esercito hanno circondato il parco per evitare che altre persone possano entrare rischiando di avviare nuovi scontri. Secondo la BBC ci sono sospetti che la violenza sia stata fomentata da politici locali, che avrebbero assoldato residenti del quartiere per scatenarsi contro gli immigrati. L’amministrazione di Buenos Aires è da tempo in rotta con il governo centrale. Il sindaco di Buenos Aires, Mauricio Macri, anche in questa occasione non ha esitato ad attaccare la Casa Rosada denunciando l’inefficacia della legge argentina sull’immigrazione.

Il presidente argentino Cristina Fernandez de Kirchner ha annunciato l’istituzione di un nuovo ministero per la sicurezza, che sarà guidato dall’attuale ministro della Difesa Nilda Garre. La violenza è stata così prolungata che per alcune ore le ambulanze non sono riuscite ad accedere al parco per soccorrere i feriti. Il personale sanitario è stato ripetutamente attaccato dalla popolazione locale, che voleva impedire i soccorsi. Nella notte alcuni immigrati hanno preso d’assalto il palazzo del sindaco di Buenos Aires, accusato di avere fomentato la violenza.