Gli uomini della Shell nel governo della Nigeria

L'azienda petrolifera avrebbe piazzato i suoi uomini in tutti i ministeri del governo nigeriano

Aggiornamento del 10 dicembre 2010 – La Shell respinge le accuse contenute nei documenti di Wikileaks, definendole «false e fuorvianti».

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Tra i rapporti diffusi negli ultimi giorni da Wikileaks ce n’è uno datato 20 ottobre 2009 in cui si parla della Shell e dei suoi rapporti con il governo della Nigeria. Nel cable si legge di come l’azienda petrolifera anglo-olandese fosse riuscita a infiltrare persone del suo staff in tutti i principali ministeri del governo nigeriano, ottenendo informazioni su tutte le decisioni prese rispetto alla regione petrolifera del Delta del Niger.

«Il governo si è dimenticato che la Shell ha uomini in tutti i ministeri più importanti e che di conseguenza ha accesso a tutto quello che viene fatto all’interno di questi ministeri», aveva detto il vicepresidente della Shell per l’Africa sub-sahariana, Ann Pickard, all’ambasciatore americano Robin Renee Sanders.

La Nigeria è il maggiore produttore di petrolio in Africa e l’ottavo nel mondo. L’otto percento del petrolio importato dagli Stati Uniti arriva direttamente dal Delta del Niger. La Shell aveva scoperto giacimenti di petrolio in Nigeria per la prima volta nel 1956, due anni dopo iniziò le prime operazioni di estrazione. Da allora si è conquistata una posizione dominante nella regione ed è stata spesso accusata da ambientalisti e attivisti di avere causato enormi danni ambientali.

Il governo federale nigeriano dice che tra il 1997 e il 2000 ci sono state più di settemila perdite di petrolio e che più di mille sono da attribuire alla Shell. Lo scorso maggio la Shell ha ammesso di avere perso 14mila tonnellate di petrolio solo nel 2009, ma ha detto che il 98% delle sue perdite sono dovute ad atti di vandalismo e sabotaggio, e che solo una minima parte è invece dovuta a carenza delle infrastrutture.

Nei documenti diffusi da Wikileaks si legge anche che la Shell avrebbe scambiato informazioni di intelligence con gli Stati Uniti: l’azienda petrolifera avrebbe fornito ai diplomatici americani nomi di politici nigeriani sospettati di sostenere le attività di guerriglia nel paese e gli Stati Uniti avrebbero girato alla Shell informazioni sulla possibilità che i guerriglieri si fossero muniti di missili antiaerei.

«La Shell e il governo nigeriano sono due lati della stessa medaglia», ha detto Celestine Akpo Bari dell’associazione Social Action Nigeria «La Shell è dappertutto. Hanno occhi e orecchie in ogni ministero della Nigeria. Hanno persone a libro paga in ogni comunità, per questo se la cavano sempre. Sono più potenti del governo nigeriano».

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