Una nuova causa dei Winklevoss contro Facebook?

I gemelli Winklevoss, nemesi di Zuckerberg, avrebbero fatto di nuovo causa alla società

Ne avevamo parlato nel lunghissimo articolo in cui dissezionavamo The Social Network, il film sulla nascita di Facebook, chiedendoci cosa fosse vero e cosa no: i gemelli Winklevoss erano verissimi, rivali di Mark Zuckerberg dai tempi del college, e sembravano avere intenzione di fare nuovamente causa al giovane miliardario. La prima volta si erano assicurati un risarcimento di oltre 65 milioni di dollari dopo che Zuckerberg aveva patteggiato l’accusa di aver copiato l’idea di Facebook dal loro social network “Harvard Connection” (rinominiato in seguito ConnectU). Ora, secondo alcuni documenti pubblicati martedì dal sito Radar Online ma datati 10 agosto, i gemelli hanno accusato Zuckerberg di aver mentito sul reale valore di Facebook al momento di determinare il valore del risarcimento. Scrive Caroline McCarty su cnet:

[I Winklevoss] Sostengono che Facebook non sia stato onesto rispetto al suo reale valore ai tempi della prima causa contro ConnectU, ne 2008, e che avevano diritto a ben più dei 65 milioni di dollari in contanti che gli sono stati attribuiti come risarcimento.[…]

«Riconoscono che Facebook non ha mai fatto alcuna stima in merito al valore delle sue azioni. Ammettono invece di aver calcolato il valore loro stessi, in base ad un comunicato stampa veritiero di diversi mesi prima. L’accusa di frode è basata sull’omissione: incolpano Facebook di non aver fornito volontariamente una più recente (e, dicono, più bassa) valutazione del suo capitale. – si legge sul documento della corte presentato da Facebook – Sottolineano che i loro nemici giurati avevano il dovere di aprire loro i libri e fornire volontariamente qualsiasi informazione che definisse meglio il valore della società».

Facebook ha affermato che i documenti trapelati non confermano alcuna nuova causa, e che si riferiscono a scaramucce legali già in corso da tempo.