La Costa d’Avorio sull’orlo della guerra civile, di nuovo

L'esito delle elezioni è ancora conteso, ma l'attuale presidente potrebbe giurare già oggi per il nuovo mandato

Aggiornamento delle 15.30
Nonostante gli inviti della comunità internazionale a trovare un accordo con il leader dell’opposizione Alassane Ouattara, apparentemente il più votato alle recenti elezioni, l’attuale presidente Laurent Gbagbo ha da poco prestato giuramento per un nuovo mandato da presidente della Costa d’Avorio. Stati Uniti, Francia e Nazioni Unite hanno, invece, riconosciuto la vittoria di Ouattara e chiedono un gesto di responsabilità a Gbagbo.

Ouattara ha contestato il giuramento del proprio rivale e ha annunciato di voler tenere una cerimonia per dichiararsi il nuovo presidente del paese. Il timore è che le forti tensioni interne tra le due fazioni dei candidati possano riaccendere la guerra civile con gravi conseguenze per la Costa d’Avorio.

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L’esito delle elezioni in Costa d’Avorio continua a essere conteso tra i due candidati che hanno ottenuto il maggior numero di voti, l’attuale presidente Laurent Gbagbo (45,9%) e il leader dell’opposizione Alassane Outtara (54,1%). La Corte costituzionale del paese ha deciso di sovvertire l’esito delle elezioni, attribuendo la vittoria a Gbagbo che, dai conteggi, sembra abbia ricevuto molti meno voti rispetto a Outtara. La decisione della Corte è stato duramente criticato dalla comunità internazionale, che teme una ripresa della guerra civile in un paese dal passato particolarmente turbolento.

La Corte costituzionale ha decretato illegittima l’elezione di Outtara poiché nel corso delle votazioni si sarebbero verificati numerosi brogli che avrebbero avvantaggiato il leader dell’opposizione. Le elezioni erano state supervisionate dagli inviati delle Nazioni Unite proprio per evitare i brogli ai seggi e garantire la regolarità delle votazioni. Secondo l’ONU, l’elezione si sarebbe svolta regolarmente e dunque la Corte starebbe sovvertendo gli esiti del voto per favorire l’attuale presidente del paese. «Siamo certi che ci sia un solo vincitore: Alassane Outtara» ha ricordato ad al Jazeera il rappresentante delle Nazioni Unite nel paese.

La comunità internazionale sta facendo forti pressioni per indurre Gbagbo a riconoscere la vittoria del suo oppositore. Barack Obama ha dichiarato di sostenere Outtara e si è indirizzato direttamente all’attuale presidente per chiedere un suo passo indietro e rispettare la volontà degli elettori. Anche l’Unione Africana, solitamente molto cauta nel prendere posizione sui contenziosi interni dei paesi del continente, ha invitato a mettere davanti a tutto gli interessi della nazione per evitare il ritorno alla guerra civile.

I due candidati che si contendono la vittoria rappresentano, più o meno direttamente, le due fazioni che nel 2002 si sono scontrate in una sanguinaria guerra civile. Outtara può ancora fare affidamento sui ribelli armati che occupano principalmente l’area settentrionale del paese, mentre Gbagbo ha il sostegno dell’esercito, i cui ufficiali si sono detti pronti a sostenere qualsiasi iniziativa che vorrà assumere l’attuale presidente.

Stando alle notizie inviate da Yvonne Ndege, giornalista per al Jazeera a Abidjan, una delle più grandi città della Costa d’Avorio, in alcuni quartieri si sarebbero già verificati scontri tra le due fazioni che si contendono l’elezione.

Queste esplosioni di violenza, temute dalla popolazione, specialmente tra i sostenitori del leader dell’opposizione, Alassane Outtara, iniziano a verificarsi in diversi punti di Abidjan. Dalla stanza del mio albergo, ho visto alcune dense colonne di fumo nero. E alcuni testimoni sul campo ci dicono che i sostenitori sono sul piede di guerra, danno fuoco alle abitazioni e agli edifici pubblici e incendiano copertoni per le strade. Sono furiosi per la conferma di Laurent Gbagbo alla presidenza.

Outtara si è dichiarato fermamente contrario alla scelta della Corte costituzionale e ha usato parole minacciose, ricordando che con questa decisione la Corte potrà essere considerata responsabile della possibile ripresa della guerra civile nel paese. Secondo gli analisti politici, la comunità internazionale, a partire dall’Unione Africana, dovrebbe cercare di fare di tutto per mettere a confronto i due leader e trovare una soluzione pacifica al contenzioso. Gbagbo sembra essere però determinato a ignorare gli inviti provenienti dall’estero. Oggi dovrebbe tenersi il suo giuramento e le Nazioni Unite temono che questo passaggio, che di fatto ufficializza definitivamente l’elezione, potrebbe innescare nuove violenze nel paese.

foto: ISSOUF SANOGO/AFP/Getty Images

– Puntate precedenti: tutti gli articoli del Post sulle elezioni in Costa d’Avorio

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