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  • Sabato 20 novembre 2010

Il salvataggio dei minatori in Nuova Zelanda rallenta

Le operazioni di recupero dei ventinove uomini intrappolati sono bloccate per paura di nuove esplosioni

Le operazioni di salvataggio dei ventinove uomini rimasti intrappolati nella miniera Pike River Coal in Nuova Zelanda in seguito all’esplosione di venerdì sono bloccate per paura che si possano verificare nuove esplosioni. Le autorità hanno fatto sapere che non invieranno altri uomini lì dentro finché non sarà accertato del tutto che non ci sono altri rischi. Secondo gli esperti di sicurezza, all’interno della miniera ci sarebbero ancora grosse quantità di gas rimaste intrappolate a causa dell’arresto del sistema di ventilazione del tunnel.

L’incidente si è verificato intorno alle tre e mezza del pomeriggio di venerdì,  le due e mezza del mattino in Italia. Un elettricista è entrato nella miniera per controllare un’avaria al sistema elettrico e ha visto parte degli effetti dell’incidente. Successivamente, alcuni minatori sono riusciti a uscire dalla miniera attraverso un percorso secondario e hanno fornito le prime informazioni ai responsabili dei soccorsi.

Stando alle ricostruzioni, poco prima dell’esplosione all’interno della miniera si sarebbe verificato un black-out. La mancanza di corrente elettrica ha fatto arrestare il sistema di ventilazione forzata all’interno dei tunnel, portando probabilmente all’accumulo dei gas. Una scintilla avrebbe poi innescato l’esplosione, causando seri danni a una galleria e bloccando il tunnel principale della miniera.

La miniera è dotata di un tunnel secondario di emergenza, costruito per offrire ai minatori una via di fuga nel caso in cui la galleria principale rimanga ostruita. Non è però detto che dalla posizione in cui si trovano i minatori possano raggiungere l’uscita di sicurezza. Le autorità hanno detto che i minatori dovrebbero avere abbastanza acqua per resistere per diversi giorni. Ognuno è equipaggiato con una bombola di ossigeno che dura al massimo trenta minuti, sufficienti per raggiungere le ventole o i punti della miniera in cui è possibile respirare aria per alcuni giorni.

La Pike River Coal si trova a una cinquantina di chilometri a nord-est di Greymouth, uno dei principali centri abitati della costa occidentale dell’Isola del Sud della Nuova Zelanda. La miniera è attiva dai primi mesi del 2008, produce mediamente un milione di tonnellate di carbone ogni anno e dà lavoro a 150 persone. Il giacimento ha materiale a sufficienza per garantire venti anni di estrazioni, condizione che rende la Pike River Coal la seconda più grande miniera di carbone della Nuova Zelanda.