Tra blog e giornali

La distinzione è ormai spesso difficile, e lo diventerà ancora di più: Internazionale traduce l'analisi di Slate

Internazionale questa settimana traduce una riflessione fatta il mese scorso sull’estensione della vecchia definizione di “blog” a coprire prodotti complessi e sul contemporaneo avvicinamento alla forma blog di molti giornali.

Gawker, il blog che pubblica gossip e notizie sulle celebrità di New York, molto presto non sarà più un blog. Lo stesso succederà agli altri siti che appartengono al network di Gawker Media, come Gizmodo, Deadspin, Jezebel e Lifehacker.
Non ci sarà nessun cambiamento per quanto riguarda la linea editoriale: Gawker non abbandonerà il suo tono pettegolo, Gizmodo non esiterà a raccontarci del misterioso iPhone trovato in un bar, e Lifehacker continuerà a dispensare consigli su come trasformare il nostro pc in un mac.
La differenza sta nel fatto che quando pubblicheranno i loro scoop, questi siti non lo faranno più usando la struttura di un blog, cioè come un elenco di post che appaiono in ordine di pubblicazione. Si trasformeranno invece in qualcosa di più simile alle classiche riviste online.
Per vedere come diventeranno basta scrivere beta al posto di www: per esempio, beta.gawker.com.
In homepage ci sarà un’immagine piuttosto grande e il titolo del post più letto, e sulla destra una lista di altri articoli. Sarà possibile farsi un’idea di tutto il sito a colpo d’occhio, senza bisogno di scorrere la pagina.

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