“Prossima fermata: Italia”, in diretta sul Post

La seconda giornata dell'evento promosso da Renzi e Civati: diretta video e liveblogging

La diretta video in streaming da Firenze è qui.

20.02. Renzi chiude la serata ringraziando Carla Fracci, che è assessore provinciale alla cultura a Firenze e ha ascoltato tutto pazientemente fino alla fine.

19.37. Ancora sei interventi, dice Renzi.

19.30. L’inviato del Post sonnecchia, come il resto della sala.

19.17. Ora un video di Julio Velasco, allenatore della squadra di pallavolo più forte di tutti i tempi.

19.02. Oggi si chiude alle 19,45.

18.49. Intanto le registrazioni sono arrivate a 4800. Altro dato fornito da Civati: 20 mila persone collegate in streaming.

18.34. “I giovani devono essere il primo partito a cui chiediamo un’alleanza di governo: altro che Futuro e Libertà o l’UdC”.

18.32. Parla Francesca Puglisi, la responsabile scuola della segreteria nazionale del PD. “Sono qui perché penso che dove si riuniscono alcune migliaia di miei coetanei che discutono di politica, del paese e del PD, sia giusto esserci”.

18.28. Parla lo scrittore e regista Edoardo Nesi. Curiosità per fissati: è quello che ha tradotto in italiano le 1400 pagine e passa di Infinite Jest.

18.12. Dalle dichiarazioni di Civati, invece:

“Siamo felici che il PD si mobiliti l’11 dicembre, saremo alla manifestazione. Non sono rimasto male dei fischi, sarei anche andato all’assemblea dei circoli come ho sempre fatto se non fosse stato lo stesso giorno. Lo dico senza malizia: noi vogliamo fare cose concrete lontane dalla politica romana. Abbiamo parlato di cose da fare invece a Roma si continua a parlare di polemiche del PD”

“Siamo immediatamente a disposizione di Bersani. Cinquemila persone sono tante”

“Ho scritto il manifesto personalmente, a chi mi dice di girare l’evento in senso propositivo dico che l’abbiamo fatto subito: per esempio la proposta dei metà parlamentari a metà prezzo”

“La regola dei tre mandati non è contro gli anziani, ma la politica non può essere una professione eterna, e quella di oggi non può avere gli stessi protagonisti della prima repubblica”


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18.01. Intanto Renzi e Civati hanno improvvisato una conferenza stampa. Riguardo i fischi ricevuti a Roma, che poi comunque la segreteria del PD ha smentito, il sindaco di Firenze ha detto che “se ci hanno fischiato, noi abbiamo risposto con una standing ovation: un abbraccio a distanza per lavori di Bersani a Roma. Non vedo che altra risposta si possa dare, se non pensare al fatto che quello che oggi sta avvenendo alla stazione è il tentativo di spostare la politica dalle polemiche tra di noi ai tentativi di discutere sui contenuti per vincere. Noi abbiamo la coscienza a posto, se qualcuno andrà a letto con ululati e fischi è un problema suo”. Altre cose che ha detto Renzi:

“Noi siamo per il rispetto. Non abbiamo detto neanche una cosa senza rispetto”

“Non c’è nessun tipo di candidatura, dalla leopolda non esce un leader ma ma un popolo. Gli applausi non sono demagogia da prima repubblica, mi sembra che lo siano di più più gli ululati e i fischi”

“Fini non è un alleato per il centrosinistra. Chi immagina un’alleanza selvaggia da Fini a Vendola aiuta Berlusconi a dire ‘hai visto? è solo un inciucio per mandarmi a casa’”

17.53. Finale di pomeriggio un po’ stanco, gli interventi della mattina erano di qualità superiore.

17.48. Vendola ha rilasciato questa dichiarazione alle agenzie di stampa.

«Quando sento parlare di rottamazione di persone, un brivido mi corre lungo la schiena. Bisogna rottamare un sistema di potere una cultura politica, ma non le persone. Le persone sono ecosistemi delicati e preziosi, quand’anche fossero pezzi da Novanta della nomenklatura. Non dobbiamo lasciarci influenzare da quel lessico plebeo a cui certi giornali ci stanno abituando. Per portare avanti una battaglia politica serve anche una certa finezza nel linguaggio».

17.43. Mario Tognocchi, segretario dell’Associazione dei cittadini per la giustizia fiscale (esiste, evidentemente), ripropone un tema già venuto fuori stamattina: “scaricare tutto, tutti”.

17.38. C’è Carla Fracci in prima fila.

17.36. L’oratore che inizia a parlare adesso dice che “parlerà di Sinistra Ecologia e Libertà e anche dei rapporti di Sinistra Ecologia e Libertà col PD”. Che non è proprio il modo migliore per entusiasmare il pubblico.

17.34. Civati sgrida educatamente gli oratori per il fatto che “da qualche intervento si parla troppo di PD”.

17.24. Perduca si lamenta del fatto che lo statuto del PD non permette a chi è iscritto a un altro partito di iscriversi anche al PD.

17.23. Parla Marco Perduca, senatore radicale eletto nelle liste del PD (dove “non ci ca’a nessuno”, dice).

17.22. Passiamo da grandi astrattezze a grandi concretezze. Ora un intervento sulle miniere di uranio in giro per il mondo, con tanto di slide.

17.17. Un tweet di Riccardo Luna, direttore di Wired (fa riferimento a un intervento del primo pomeriggio)

Wow! RT @ilmirk: Sul palco di #prossimafermataitalia è salita una blogger con una copia di #wired in mano. Applausi e urla x scena aperta.

17.11. Parla Damiano, che viene dall’Emilia Romagna. Uno chiude gli occhi e Bersani è come se fosse qui.

17.06. Renzi dice che le presenze sono arrivate a quota 4350 (tutti i partecipanti devono fare una breve registrazione prima di accedere alla sala).

17.03. Quello di Giulia Innocenzi e quello di Francesca Fornario sono stati gli unici due interventi quasi esclusivamente incentrati sulla critica al PD.

16.58. Tocca a Giulia Innocenzi, radicale, già candidata alla segreteria dei Giovani Democratici, membro di Italia Futura, collaboratrice di Annozero (e basta). La sua parola è tunnel, il discorso è più astratto e meno concreto rispetto alla media della giornata.


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16.50. Parla Matteo di Laboratorio8, un movimento politico genovese interno al PD, solido e spontaneo, dal-basso, che va avanti ormai da diversi anni.

16.41. Renzi sul format dell’iniziativa. “Abbiamo scelto di farla così perché era l’unico modo possibile per far parlare il più possibile le persone. È chiaro che il rischio è di essere dispersivi, ma in alcuni momenti l’idea di ascoltarsi è più importante dall’idea di per forza intervenire. Diffido da quelli che arrivano e dicono ‘io devo intervenire e me ne devo andare tra mezz’ora’”. Poi parte una scena dal film Radiofreccia.

16.34. Greco se l’è cavata bene e in poco tempo. Parla ora Alessandro Gilioli, giornalista dell’Espresso e blogger, e propone dieci parole per dieci punti. Il primo è wifi.

16.32. Parla Antonio Greco, ha vent’anni ed è il più giovane tra gli oratori fino a questo momento. La parola che porta è sud.

16.23. Capriccioli sta facendo una giusta tirata sui diritti civili e gli insulti di Berlusconi agli omosessuali, indugiando parecchio sulle incertezze di parte del PD su questi temi. Era stata intellettualmente più onesta Paola Concia, che aveva messo in mezzo anche Di Pietro (che qualche tempo fa aveva detto di preferire “essere un tombeur de femmes che un tombeur de hommes”).

16.18. Parla Alessandro Capriccioli, autore del blog Metilparaben.

16.17. Si parla della visione delle donne in Italia, e dietro l’oratrice scorrono alcuni spot televisivi particolarmente terribili. Per la cronaca, spopolano quelli della Saratoga.

16.14. L’inviato del Post ha trovato una postazione migliore e ora gli aggiornamenti possono riprendere regolarmente.

15.57. Prende adesso la parola Francesca Terzoni, che già fu tra gli organizzatori dello sciopero degli immigrati dello scorso primo marzo.

15.36. Renzi legge quest’ANSA. E chiede al pubblico di rispondere alle “bordate di fischi” con un applauso che si alza molto molto forte. “Noi siamo questi”.

PD: DA ASSEMBLEA SEGRETARI FISCHI A RENZI (ANSA) – ROMA, 06 NOV – Fischi a Matteo Renzi e Pippo Civati e ai «rottamatori» da parte dell’Assemblea dei segretari di Circolo del Pd. Due bordate di ululati e fischi sono partite al momento in cui due interventi hanno nominato il sindaco di Firenze e la sua iniziativa. La prima contestazione si è fatta sentire allorquando una segretaria di un circolo in provincia di Teramo ha citato i rottamatori: «avrei voluto che Matteo Renzi e Pippo Civati fossero qui a Roma, a sostenere il loro segretario». Analoghi i fischi contro i «rottamatori» durante l’intervento di un segretario di Circolo di Venezia: «a Renzi ricordo quello che mi diceva un dirigente piu anziano: non basta dire che si è più bravi, bisogna esserlo». E poi: «servono meno personalismo e più umiltà. I circoli sono pieni di persone con queste caratteristiche». (ANSA) IA 06-NOV-10 15:11 NNN

15.29. L’intervento che si è appena concluso, di Ilda Curti, assessore per l’integrazione a Torino, è stato in assoluto uno dei migliori e più lucidi della giornata. Se non l’avete visto, recuperatelo su Youtube quando ce lo metteranno.

15.21. “Io non voglio vedere ogni giorno sui quotidiani strali contro Berlusconi per le sue volgarità e poi vedere tette e culi sui giornali perché aiutano a vendere copie”.


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15.20. Parla Aurelio Mancuso, ex presidente di Arcigay, entrato nel PD lo scorso marzo.

15.13. Le doparie di cui parla Raffaele Calabretta sono spiegate e illustrate più diffusamente qui.

15.06. Fuori dalla stazione Leopolda ci sono questi manifestini. “Tutti rifiutiamo la frutta acerba”.

14.56. Parla Francesca Fornario, autrice satirica dell’Unità. A metà tra il monologo satirico e il discorso politico. Non è che trascini proprio le folle, ecco.

14.52. Si ricomincia. Durante la pausa Renzi e Civati hanno chiacchierato con un po’ di giornalisti. Alla richiesta di un commento sui presunti tentativi del PD di oscurare l’iniziativa, Renzi ha risposto che “questa roba non si oscura: si può contestare o apprezzare, ma è una roba diversa dal meccanismo tradizionale. Gli unici che possono oscurare questa iniziativa siamo noi, se la faremo perdere e la disperderemo. La vera sfida comincerà lunedì: dovremo tenere insieme questa esperienza senza farla diventare una corrente e senza però immaginare che possa essere la cosa di una volta, il ricordo di quella volta a Firenze”.

13.03. Staino si prende il più imprevedibile e fragoroso degli applausi – con standing ovation – mentre si scaglia contro “i populisti di destra” della sinistra, “portatori di una visione della politica giudiziaria e di destra”, “come Beppe Grillo”. Si va a pranzo: la diretta del Post ricomincia alle 14,30.

13.01. Staino dice che i giornalisti gli chiedono continuamente perché sta partecipando a questo evento. Al terzo, ha chiesto che gli venisse rivolta un’altra domanda. “Mi chieda perché non c’è qui Bersani”. E critica la segreteria del partito per aver deciso di tenere l’assemblea nazionale dei segretari di circolo in questa giornata.

13.00. La storia di Renzi e Staino non è stata semplicissima: al tempo delle elezioni comunali a Firenze Staino definì Renzi “un pollo in batteria”. Poi cambiò idea ed ebbe per lui molti elogi.

12.57. Concia è sempre un po’ sopra le righe ma se la cava bene. Sta nei cinque minuti e prende un sacco di applausi parlando della condizione delle donne e degli omosessuali. Ora Sergio Staino.

12.55. “Abbiamo il coraggio di non balbettare, quando Berlusconi e Di Pietro dicono che è meglio essere eterosessuali che gay?”

12.52. Paola Concia è la prima parlamentare a parlare a questa iniziativa. E vediamo come se la cava, perché solitamente in questo genere di eventi il deputato che sale sul palco è quello che arriva e fa una tirata fuori tema.


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12.50. Ci si fermerà alle 13, la mattinata sarà conclusa da Sergio Staino. Poi si ricomincia alle 14,30.

12.47. Parla Paolo Guiotto, assessore a Torino e sosia di Claudio Fava.

12.44. Civati dal palco dice che ci sono 3300 persone registrate all’evento. “Questa è la prima manifestazione in cui i dati della questura e quelli degli organizzatori concordano”.

12.40. Paola Caporossi, che parla adesso, nel 2007 fu una tra i pochissimi non-politici a far parte del cosiddetto Comitato dei 45, che gestì la transizione tra lo scioglimento dei DS e della Margherita e la fondazione del Partito Democratico.

12.34. I commenti letti da Renzi e Civati sono quelli che vengono lasciati su questa pagina di Facebook.

12.30. Con qualche confusione, per parlare dei lati positivi della Campania e della lotta alla camorra viene mandato sui maxischermi una scena del film I cento passi.

12.24. La parola di Giovanni, sindaco di un comune nella provincia di Napoli, è monnezza.

12.11. Paolo, di Prato, è un commerciante e parla di giustizia fiscale. Dice di avere “un passato da evasore” e pone il problema delle ingiustizie e della sperequazione fiscale nei confronti dei piccoli commercianti. Propone di adottare il sistema fiscale americano: “scaricare tutto, tutti”.

12.05. L’università e la ricerca sono sicuramente i temi di cui si è parlato di più, fino a questo momento. È un altro elemento interessante, nella lettura di questa iniziativa: perché si discute più di università e ricerca che delle consuete parole d’ordine delle iniziative dal basso nel centrosinistra (“il conflitto di interessi!”, “Berlusconi!”) e perché davvero non si parla quasi per niente delle beghe interne del PD e dei suoi dirigenti. Ora sta discutendo di ricerca Samuele Agostini, pisano, dicendo cose giuste, semplici e sensate.

11.56. Giovanni Faleg è un dottorando alla London School of Economics. Parla delle cose che si possono imparare dal New Labour e si guadagna il favore dell’inviato del Post citando Alastair Campbell e Peter Mandelson. Poi però cita pure il governo ombra e in sala la gente si guarda in faccia perplessa.

11.49. La scelta delle parole dell’oratore che sta parlando adesso – l’inviato del Post si è fatto scappare il suo nome – è originale e interessante, rispetto ai canoni. Sono due: una che “ci è stata scippata”, libertà. Una che “ci hanno imposto”, difesa. “Noi difendiamo tutto, invece dovremmo andare all’attacco”.

11.39. C’è qualche attimo di maretta in sala: una signora si alza e urla scompostamente qualcosa verso Renzi, sembra essere in qualche modo una cosa ricorrente. Renzi promette che le parlerà dopo, intanto la calmano. Paola Concia la prende a braccetto e chiacchierando la porta verso la fine della sala.

11.35. “Un gruppo dirigente è un gruppo di persone che si rispetta e lavora insieme. Noi siamo qui per diventare un nuovo gruppo dirigente, non un gruppo di bravini che litiga per chi va di più in televisione”. Manciulli se la cava bene, la platea gradisce.

11.33. “Se non le cerchiamo qui, le cose su cui siamo d’accordo, dove? Ognuno a casa propria? Oppure sui giornali? Non possiamo lamentarci delle contraddizioni delle generazioni differenti e ripeterne delle nuove. Le nostre opinioni differenti sono una ricchezza”.

11.32. “Matteo e Pippo sono principi di Facebook, io ho spesso le dita unte di cose mangiate un attimo prima e non sono bravo coi touchscreen”.

11.31. Parla Andrea Manciulli, segretario regionale toscano del PD e in passato accreditato di posizioni critiche nei confronti di questa iniziativa.


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11.22. Parla Carlo Monguzzi, consigliere regionale lombardo. Dice che il suo incarico in Andiamo Oltre si descrive con questa perifrasi: “Ciao Carlo, come stai? Dov’è Civati?”

11.18. Umberto Costantini fa il consigliere comunale in un piccolo paese in provincia di Modena. Propone una cosa intelligente, per far fronte alle difficoltà economiche di paesi come il suo: la fusione. La fusione di più comuni tra loro, per abbattere le spese burocratiche e ridurre gli incarichi politici. E creare istituzioni più solide, così da semplificare anche la strada verso l’abolizione delle province.

11.06. Maurizio Basile, avvocato torinese e iscritto del PD, parla di giustizia. Fino a questo momento la distribuzione tematica degli interventi è variegata ed efficace, pochissimi gli interventi vaghi o fuori tema, e i video mandati sui maxischermi ogni due o tre oratori aiutano a tenere alta l’attenzione. Il format funziona.

11.03. Coraggioso Luigi Madeo, che rivendica l’aver fondato il comitato che si oppone al referendum sull’acqua e che chiede uno sforzo di legislazione moderno, anche nella resistenza alle misure proposte dal governo. Quando si ferma niente applauso: il gelo. Ma dice cose sensate e su cui varrebbe la pena discutere.

10.58. Majorino sa che rompe il protocollo, parlando di Bersani. Si scusa per questo, e chiede a Bersani di non guardare con timore e diffidenza a quello che sta succedendo a Firenze.

10.54. Pierfrancesco Majorino è capogruppo del PD a Milano. Propone di rottamare la parola “timidezza”. Chiede al PD posizioni più forti e audaci sul disarmo, sul matrimonio omosessuale, “scelte di cambiamento radicali”.

10.45. Parla Giuseppe Ciraolo, ventitreenne siciliano, “candidato a rottamare noi tra quattro o cinque anni”, dice Civati.

10.43. “Con ottanta chili di rifiuti secchi residui ad abitante, come si fa già in alcune città, avremmo in Italia tonnellate in meno di rifiuti, centinaia di inceneritori in meno e migliaia di posti di lavoro in più”.

10.40. Ora parla Laura Puppato. Laura Puppato ha guadagnato qualche notorietà per essere stata eletta sette anni fa sindaco di Montebelluna, un paese veneto in un territorio dove la Lega prende solitamente percentuali astronomiche. Il suo lavoro da sindaco sul fronte della gestione dei rifiuti e le energie rinnovabili ha fatto il giro del paese. Alle ultime elezioni regionali è stata eletta consigliere con il maggior numero di preferenze mai ricevute da un consigliere regionale in Veneto, dopo essere stata a lungo in corsa per una candidatura alla presidenza della regione. Presiede il Forum nazionale sull’energia del PD. Racconta dell’ambiente, dell’energia nucleare, del Veneto e delle cause dei disastri provocati dalle alluvioni negli ultimi giorni.

10.36. Mattina chiede a Renzi, che annuisce, di aprire il comune di Firenze all’open government, quindi pubblicando e diffondendo documentazioni e informazioni sull’attività di governo del territorio dell’amministrazione comunale.

10.33. Ora parla Nicola Mattina, consulente e blogger anche lui. Parla di trasparenza e open government.

10.31. E niente, la scena madre dell’Attimo fuggente strappa applausi anche alla millesima visione.

10.28. “Il PD siciliano non è solo quello che fa l’accordo con Lombardo. Tutti gli amministratori locali che vengono minacciati dalla mafia in Sicilia sono del nostro partito”. Mila Spicola conclude il suo intervento, molto apprezzato e applaudito.

10.25. “La scuola di oggi è noiosa. Il novanta per cento delle conoscenze di un ragazzino, oggi, viene da fuori. Bisogna rottamare i banchi”.

10.24. Mila Spicola, che sta parlando adesso, lo scorso giugno aveva raccolto molti applausi a un’assemblea del PD. É un’insegnante, ha scritto “La scuola è rotta” per Einaudi.

10.19. Parla Marta Meo, politica veneta e blogger. Le parole che porta sono due: “senza filtro”.

10.15. Ecco il vero leader del centrosinistra, dice Renzi. E parte un video di Steve Jobs, nel suo famoso discorso all’università di Stanford nel 2005.

10.07. “Ieri io e Matteo abbiamo minacciato di non lasciare il PD: siamo gli unici a farlo, visto che gli altri stanno sempre lì a fare le valigie”, dice Civati. “Quando parliamo di rottamazione abbiamo centinaia di titoli e pagine sui giornali: vediamo quante pagine avremo oggi che parliamo di contenuti”, dice Renzi.

10.01. Il primo intervento della giornata è di Eugenio Comincini, sindaco di Cernusco sul Naviglio. Parla del suo piano di governo del territorio e dello sfruttamento del suolo.

09.55. “Vi preghiamo di prendere posto e lasciarlo dopo tre mandati. Chiudete i finestrini per non lasciare entrare le correnti. Vi preghiamo di gettare i rifiuti negli appositi cestini per la rottamazione differenziata”. Si comincia così, come ieri.

09.45. La grande sala della stazione Leopolda si va riempiendo, sul palco si mettono a posto le ultime cose, la gente legge i giornali (soprattutto Europa e l’Ambasciata, che vengono distribuiti gratis all’ingresso). Si comincia tra poco, pare. Noi qui andremo avanti tutta la giornata, con la cronaca testuale e la diretta video. E buongiorno.

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