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  • Mercoledì 3 novembre 2010

Un pacco incendiario dalla Grecia per Berlusconi

Il plico era indirizzato a Palazzo Chigi ed era su un cargo che ha effettuato un atterraggio d'emergenza a Bologna

Nella notte tra il 2 e il 3 novembre, un pacco incendiario indirizzato a Silvio Berlusconi è stato intercettato dalle forze dell’ordine all’aeroporto di Bologna. Il pacchetto, con l’indirizzo di Palazzo Chigi, è stato disinnescato dagli artificieri e ha generato una notevole fiammata senza causare feriti. L’aereo cargo che lo trasportava era diretto a Parigi. Nella capitale francese il pacco sarebbe stato poi smistato per essere indirizzato a Roma.

Grazie ai controlli incrociati adottati in questi giorni dalle autorità greche ed europee, allarmate per l’invio di numerosi pacchi esplosivi e incendiari dalla Grecia, è stato possibile identificare il pacco indirizzato al presidente del consiglio italiano e l’aereo cargo che lo trasportava. Per ragioni di sicurezza l’aeroplano è stato fatto atterrare con urgenza a Bologna, dove le autorità italiane hanno avviato la ricerca del plico.

Lunedì primo novembre un pacco incendiario era stato indirizzato al presidente francese Nicolas Sarkozy, ma era stato intercettato nei magazzini di uno spedizioniere greco prima della sua partenza per la Francia. Ieri, invece, un pacco incendiario è stato intercettato nell’ufficio postale della Cancelleria a Berlino, a pochi passi dall’ufficio della cancelliera Angela Merkel.

Sempre nella mattina di ieri, due pacchi si erano incendiati presso le sedi diplomatiche di Russia e Svizzera ad Atene, senza causare vittime o feriti. Altri pacchi inviati ad altre ambasciate sono stati ritrovati dalle autorità greche e fatti brillare prima che potessero causare danni.

Secondo le autorità della Grecia, i pacchi incendiari ed esplosivi sarebbero stati realizzati e inviati da una organizzazione anarco-insurrezionalista locale. Per precauzione, la spedizione di tutta la posta per via aerea verso l’estero dalla Grecia sarà sospesa per le prossime 48 ore, così da consentire alle autorità di effettuare maggiori controlli e meglio identificare gli autori degli attacchi.