Prove di “appoggio esterno”

A giudicare dalla prima pagina del Secolo di oggi, dentro Futuro e Libertà non si abbassa la cresta

“Il programma prevedeva anche Ruby?”. La forza provocatoria della prima pagina del Secolo d’Italia di stamattina racconta due cose.

La prima è che malgrado i rischi di chiusura raccontati la settimana scorsa, e che avrebbero a che fare con la chiusura dei fondi operata da quella parte degli ex An che della piega finiana del Secolo non sono per niente contenti, il giornale non ha intenzione di diventare più docile o scendere a patti con chi lo vuole morto.

La seconda è che – come già si dice – l’uscita di Fabio Granata di due giorni fa sull'”appoggio esterno” al governo e il ritiro dei ministri finiani non sia per niente isolata e minoritaria, malgrado le dissociazioni immediate di alcuni degli esponenti di Futuro e Libertà che i giornali hanno ribattezzato “colombe”, distinguendoli dai falchi pronti a mettere in crisi il governo. La resa dei conti dovrebbe avvenire questo weekend col convegno indetto a Perugia. Intanto, questo è quello che il Secolo scrive della maggioranza di cui fino a due mesi fa era formalmente “organo”.

A difendere Berlusconi c’è il solito Capezzone, ma l’assordante silenzio del Pdl sul caso Ruby, rotto solo da qualche eccezione (di due donne, la Gelmini e la Santelli…) spiega bene il clima che si respira intorno al premier coinvolto ormai fino al collo nell’ennesimo scandalo pruriginoso. Stavolta non c’è stato il tradizionale coro in difesa del premier e contro i magistrati “comunisti”, ma una sostanziale prudenza dei falchi berluscones, che si sono concentrati – più che nella difficile difesa personale del Cavaliere – solo nei cannoneggiamento contro il possibile sbocco del governo tecnico.