Il giudice non autorizzò l’affidamento di Ruby

Il pm Fiorillo smentisce la versione della questura sulla consegna della ragazzina a Nicole Minetti

Non c’è stata alcuna autorizzazione all’affido di Ruby alla consigliera regionale Nicole Minetti da parte del pm dei minori Annamaria Fiorillo, di turno la sera del 27 maggio quando la ragazza venne fermata e portata in Questura a Milano. Lo si apprende da fonti giudiziarie citate dall’agenzia Ansa. Il pm, contattato più volte dalla polizia, non solo non diede il via libera alla consegna della ragazza ma, a differenza di quanto sostenuto in una nota della Questura, non raggiunse mai alcun accordo circa l’affido alla consigliera, e non lo avrebbe raggiunto nemmeno nel caso fosse arrivata negli uffici di via Fatebenefraterlli una copia dei documenti di identità. Il magistrato aveva disposto la collocazione di Ruby in una struttura protetta e, qualora non ci fosse stato posto (come riferito poi dalla Questura), di trattenerla. Infine alla Fiorillo non sarebbe mai arrivata la telefonata per chiedere l’autorizzazione ad affidare la minorenne, una volta identificata, alla Minetti.

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