La fine di LimeWire?

I giudici hanno imposto la chiusura del sistema per la condivisione dei file online, ma fermarlo non sarà semplice

Da alcune ore LimeWire non può più essere scaricato. Il giudice distrettuale di Manhattan, Kimba Wood, ha imposto alla società che distribuisce il famoso programma per condividere i file online di interrompere le proprie operazioni fino a data da destinarsi. La decisione arriva a sei mesi di distanza da un’altra sentenza negli Stati Uniti, che aveva rilevato come LimeWire avesse facilitato la violazione su “larga scala” del diritto d’autore, consentendo ai propri utenti di scambiarsi file musicali, video e programmi per computer senza i dovuti permessi.

La causa legale contro LimeWire fu avviata nel 2006 dalla RIAA (Recording Industry Association of America), la potente organizzazione che tutela i diritti delle principali etichette discografiche negli Stati Uniti, da sempre impegnata in una lotta ferma e intransigente contro la violazione del diritto d’autore attraverso le reti peer-to-peer e gli altri sistemi di condivisione di file online. Il lungo processo contro LimeWire era arrivato a un primo punto fermo lo scorso maggio, quando i giudici avevano stabilito che la società produttrice del programma per condividere i file non aveva solamente violato le leggi sul copyright, ma aveva di fatto indotto gli utenti a fare altrettanto offrendo un sistema molto semplice e senza limitazioni per scambiarsi canzoni, film, serie televisive e software. Mark Gorton, il fondatore di LimeWire, era stato ritenuto personalmente responsabile per l’ampio sistema per scaricare illecitamente materiale online.

Ottenuta la chiusura di LimeWire, la RIAA mira ora a ottenere un risarcimento per i danni subiti in seguito ai mancati introiti dovuti alla condivisione illegale di musica attraverso la rete peer-to-peer. Il prossimo gennaio la corte si riunirà nuovamente per dar vita a una nuova parte del processo e stabilire l’entità dei danni, spiega Chad Bray sul Wall Street Journal.

«Per buona parte degli ultimi dieci anni, riferisce la RIAA, LimeWire e il signor Gorton hanno violato la legge. La corte ha ora firmato un’ingiunzione che inizierà a dipanare l’enorme macchina per la pirateria che ha consentito a LimeWire e Gorton di arricchirsi enormemente».

Il sito web di LimeWire è ancora accessibile, ma un avviso pubblicato nella homepage impedisce di accedere alle altre aree del portale e dunque alla sezione per il download del programma. Il breve comunicato ricorda che «scaricare o condividere contenuti protetti dal diritto d’autore senza autorizzazione è illegale» e invita dunque gli utenti che già possiedono il programma a non utilizzarlo per quegli scopi.

La chiusura del programma non significa comunque la fine delle reti peer-to-peer e degli altri sistemi di condivisione online. Da tempo esistono numerosi programmi alternativi a LimeWire per scaricare i file utilizzando le reti per condividere contenuti come musica e video. FrostWire è una versione open suorce (vuol dire che il codice con il quale è realizzato è aperto e disponibile per tutti) e sfrutta la rete Gnutella, la stessa utilizzata da LimeWire, che non è stata colpita dalla decisione del giudice di Manhattan e funziona dunque normalmente. Inoltre, molti siti online alternativi al portale ufficiale di LimeWire consentono di effettuare ancora il download del programma fermato dalla RIAA.