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  • Venerdì 22 ottobre 2010

Il nuovo scoop di Wikileaks sull’Iraq

Al Jazeera comincia ad anticipare le rivelazioni sull'Iraq nei documenti segreti che saranno diffusi domani

10,18: alle 11 italiane comincia la conferenza stampa di Wikileaks a Londra. Liveblog in diretta sul Post.

09,00: MSNBC conferma che ieri sera sono saltati i tempi tra le varie testate e che Al Jazeera ha anticipato l’embargo imposto fino a stamattina.

01,44: CNN intervista Julian Assange sul materiale iracheno.

00,28: Channel 4 ha trasmesso servizi e immagini, e ha molti materiali sul suo sito.

00,12: il Guardian ha costruito una complessa ed efficace grafica animata che colloca nel tempo e sulla carta i vari eventi citati nei documenti.

23,59: il sito di Wikileaks è tornato online dopo una sospensione di qualche giorno, con una sua sezione dedicata ai documenti.

23,56: la CNN dà ampio spazio alla storia ma riferisce di avere rifiutato l’offerta di Wikileaks: “ma ha rifiutato a causa delle condizioni imposte per accettare il materiale”. Nessun dettaglio più chiaro sulle condizioni citate.

23,53: in questo momento tutti i più importanti siti di news mondiali hanno la storia di Wikileaks in apertura. Sia quelli che hanno avuto i documenti che quelli che li riprendono: “straordinario momento del giornalismo” dice Wikileaks su Twitter.

23,43: Owni racconta di come Assange li abbia contattati per la pubblicazione dei documenti, lo scorso 8 ottobre, dopo aver visto il database online che avevano creato a partire dai documenti sull’Afghanistan di luglio.

23,39: l’organizzazione giornalistica francese Owni ha creato un sito apposta con un superarchivio in cui gli utenti possono chiedere quali delle storie (migliaia) contenute nei documenti vogliono siano investigate e raccontate.

23,32: Le Monde parla della morte di quattro mercenari della società Blackwater che sarebbe all’origine della prima battaglia di Falluja nel 2004.

23,28: la copertura più completa – come si era cominciato a capire il mese scorso – pare essere quella preparata dal Bureau of Investigative Journalism, un’organizzazione giornalistica non profit con base a Londra.

23,27: anche gli svedesi della tv SVT hanno avuto i documenti da Wikileaks.

23,24: ecco Le Monde. L’impressione è che ci sia stata appunto una precipitazione rispetto ai progetti di pubblicazione che prevedevano di aspettare domani. Ma può anche darsi di no, e che l’annuncio fosse un diversivo: la conferenza stampa prevista da Wikileaks per domattina in effetti ha più senso a valle delle avvenute pubblicazioni.

23,21: il Ministero della Difesa americano ha diffuso una nota in cui “deplora e condanna”, dice che non commenterà ma che non può non segnalare che i rapporti usati per le ricostruzioni sono rapporti iniziali e sommari e sottoposti a successive verifiche ed accertamenti.

23,19: le storie principali del New York Times dai “war logs” sono: le uccisioni di civili in scontri e vendette tra gli iracheni; le torture dei prigionieri da parte della polizia irachena; il ruolo dell’Iran nell’addestramento di milizie ribelli irachene.

23,15: è arrivato il New York Times, in forze. Più sommari i primi articoli di BBC News.

23,12: nessuna testata italiana risulta coinvolta da Wikileaks nell’elaborazione e nel racconto dei documenti: francesi, inglesi, tedeschi, americani, arabi.

23,07: anche lo Spiegel comincia a pubblicare racconti, mappe e d infografiche.

22,56: Al Jazeera ha messo online un video di sei minuti.

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22,41: il Guardian comincia a pubblicare tutto.

Una fosca immagine dell’eredita britannica e statunitense in Iraq è stata rivelata da un’enorme mole di documenti americani che dettagliano casi di tortura, esecuzioni sommarie e crimini di guerra.
Quasi 400 mila rapporti sul campo dell’esercito americano sono stati consegnati al Guardian e a un gruppo di altre organizzazioni editoriali internazionali da parte del sito Wikileaks.
L’archivio digitale presumibilmente proviene dallo stesso analista dissidente dell’intelligence americana che si ritiene avesse diffuso un lotto più piccolo di 90 mila rapporti che riferivano di scontri sanguinosi e uccisioni di civili nella guerra afgana.
I nuovi documenti mostrano come:

– Le autorità americane mancarono di indagare su centinaia di rapporti di abusi, torture, stupri e persino  omicidi da parte della polizia irachena e di soldati le cui condotte appaiono sistematiche e solitamente non perseguite.

– Un elicottero americano coinvolto in un noto incidente a Baghdad avesse già ucciso dei ribelli iracheni dopo che avevano cercato di arrendersi.

– Più di quindicimila civili siano morti in incidenti finora non noti. Le autorità americane ed inglesi hanno sostenuto che non esistesse nessun documento ufficiale sulle vittime civili ma questi rapporti registrano 66.081 morti di non combattenti e un totale di 109.000 vittime.

Aggiornamento delle 22,37: il Guardian riferisce che tra i documenti di cui è entrato in possesso ci sono i rapporti e i video che testimoniano di un’incursione americana in un quartiere di Baghdad conclusasi con l’uccisione di 14 civili, nel 2007.

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“La più grande divulgazione di segreti militari di sempre”: con queste parole un breve video di Al Jazeera annuncia spettacolarmente la pubblicazione dell’atteso lotto – enorme – di documenti riservati americani sull’intervento militare americano in Iraq proveniente da Wikileaks. Le testate coinvolte nella pubblicazione prevista per domani, segnala Wikileaks su Twitter, sono molte questa volta:

See TBIJ, IBC, Guardian, Spiegel, NYT, Le Monde, Al Jazeera, Chan4, SVT, CNN, BBC and more in the next few hours. We maximise impact.

Una conferenza stampa di Wikileaks è prevista per domani mattina, ma è possibile immaginare che la mossa di Al Jazeera di annunciare rivelazioni già questa sera (dalle 23 italiane) farà precipitare ulteriori anticipazioni nelle prossime ore, già prima delle attese uscite di domani. Nel video di Al Jazeera si parla di torture, vittime civili e contratti con società private americane operanti Iraq, facendo il nome della famigerata società Blackwater.

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